Giovanni: vi racconto come si vive in questa città inglese

A cura di Maricla Pannocchia

Quando pensiamo ai giovani che hanno lasciato l’Italia per il Regno Unito, subito li immaginiamo a Londra ma la storia di Giovanni, italiano di origine vietnamita, è diversa dalle solite.

Egli, infatti, non ha mai vissuto nella capitale inglese. Dopo aver studiato Economia e Amministrazione delle Imprese a Milano e aver vissuto per un periodo in Spagna per via del programma Erasmus (durante il quale ha conosciuto colei che sarebbe diventata sua moglie), Giovanni è andato a vivere e continuare gli studi prima a Leicester e poi a Milton Keynes, dove lavora e vive con la moglie e i due figli.

La vita a Milton Keynes non offre molto dal punto di vista ricreativo ma non è un problema perché la città è molto vicina a Londra e tutti si recano lì nel week-end. Inoltre, Giovanni la reputa perfetta per le famiglie per via dei numerosi spazi verdi.

Ciao Giovanni, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…

Sono un ragazzo italiano di origine vietnamita, nato a Schio, in provincia di Vicenza. Ho vissuto lì fino ai 18 anni, poi mi sono trasferito a Milano per studiare Economia e Amministrazione delle Imprese all’università degli studi di Milano – Bicocca. Ho vissuto a Milano per 4 anni, 3 da studente e 1 da lavoratore. Come quasi tutti i ragazzi italiani sono appassionato di calcio e ora ci gioco ogni domenica con alcuni amici. Inoltre, mi alleno a correre mezze maratone/maratone. Parlo 4 lingue, italiano e vietnamita perché sono le mie lingue madri, lo spagnolo perché ho vissuto in Spagna e mia moglie è messicana e, ovviamente, l’inglese perché vivo e lavoro qui in Inghilterra.

Dopo aver studiato in Italia, hai fatto l’Erasmus in Spagna. Cosa puoi raccontarci di quell’esperienza?

È un’esperienza che raccomanderei a qualsiasi studente. Durante il mio ultimo anno all’università mi è stata offerta la possibilità di partecipare al programma Erasmus. Il programma europeo ti dà l’opportunità di studiare per un semestre o un anno in un’università all’estero.

Devo dire però che la Spagna non era tra le destinazioni che avevo scelto. I Paesi per cui avevo optato erano Olanda, Germania e Belgio. Perché questi Paesi? Leggendo un po’ sui siti delle migliori università in Europa, questi Paesi potevano offrirmi (forse) una migliore qualità di istruzione, dato che si trovavano in ottime posizioni nella classifica delle migliori università del continente e offrivano piani di studio differenti dalle normali università. Inoltre, non costa tanto vivere in questi Paesi, rispetto alla costosissima Inghilterra. Sfortunatamente, non c’erano più posti disponibili per studenti Erasmus della mia università in quei Paesi e quindi mi hanno assegnato l’università di Alicante, in Spagna. Che dire, è stato davvero un colpo di fortuna!

In quella città ho conosciuto un sacco di amici provenienti da tutte le parti del mondo. Non solo tedeschi, inglesi o francesi, ma anche americani, giapponesi e cinesi. È stata un’esperienza fantastica e inaspettata perché ho potuto studiare in un vero campus universitario, godermi un po’ la vita notturna da studente Erasmus e conoscere la mia futura moglie messicana.

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Successivamente ti sei trasferito a Leicester, in Inghilterra. Perché questa decisione?

In realtà il mio scopo era quello di continuare gli studi ma, sfortunatamente, non avevo risorse economiche sufficienti per farlo quindi mi sono fermato un anno a Milano per lavorare come Business Analyst, risparmiare e continuare gli studi l’anno dopo.

Tutti quelli che studiano Economia, finanza e contabilità sanno bene che le migliori università si trovano in Inghilterra. Purtroppo l’ostacolo maggiore sono le tasse universitarie e all’epoca ho dovuto pagare circa £10.000 per un anno di master full-time all’università di Leicester.

La scelta di studiare a Leicester era dovuta al fatto che le tasse universitarie e il costo della vita lì non erano così alti rispetto a quelli delle altre città inglesi. Inoltre, l’università di Leicester si trovava in una buona posizione nella classifica delle migliori università nel Regno Unito.

Come hai gestito, anche dal punto di vista pratico, questi continui spostamenti?

In realtà non è stato difficile. Ero giovane, avevo voglia di nuove sfide e avevo la motivazione giusta per superare i miei limiti. Quando sei studente e hai l’ambizione di fare di più nella tua vita, penso che sia possibile adattarsi a qualsiasi cambiamento. Sì, lo so, questo è piuttosto soggettivo perché conosco persone che hanno provato a vivere in inghiterra e dopo neanche un anno se ne sono tornate in Italia, ma in realtà io sono sempre stato così, molto flessibile e pronto a qualsiasi avventura!

Come hanno reagito amici, parenti e conoscenti davanti alla tua scelta di vita?

La verità è che la maggior parte degli amici non era così ottimista nelle decisioni che avevo preso. Alcuni pensavano che fosse troppo difficile studiare a Milano, altri ancora dicevano che studiare e vivere in Inghilterra sarebbe costato troppo e che non sarebbe stato un buon investimento.

Grazie al cielo i pochi amici che ho e la mia famiglia mi hanno sempre appoggiato e ora eccomi qui, vivo in Inghilterra da più di 6 anni!

Adesso vivi a Milton Keynes. Come mai hai scelto proprio questo luogo?

Ho scelto di vivere a Milton Keynes perché qui ho trovato il mio primo lavoro dopo la mia esperienza all’università di Leicester. Anche se ho cambiato lavoro l’anno scorso, mia moglie ed io abbiamo deciso di rimanere qui perché abbiamo 2 figli e la più grande ha già iniziato le scuole elementari, quindi non vorremmo spostarci ora.

Di cosa ti occupi e com’è la tua vita quotidiana?

Sono un analista finanziario e lavoro a Londra in un’impresa di servizi bancari. Lavoro da casa però ogni mercoledì vado in ufficio a Londra. Quando vado in ufficio di solito prendo il treno alle 7.30 da Milton Keynes e ci metto circa 40 minuti per arrivare a London Euston, poi prendo la metro e ci metto altri 20 minuti per arrivare in ufficio, che si trova a Victoria, a pochi passi da Buckingham Palace.

Invece, quando lavoro da casa cerco di svegliarmi presto per uscire a correre. Inizio a lavorare alle 9 però, quando posso, accompagno mia figlia a scuola. Durante la pausa pranzo esco a camminare e finisco di lavorare alle 17.30. Dopo, dedico un po’ di tempo ai miei figli, giocando con loro e preparando la cena.

Come valuteresti il rapporto costo/qualità della vita?

Direi che il rapporto costo/qualità della vita è buono perché l’inflazione sta colpendo anche il Regno Unito. Secondo me, le cose che costano di più qui sono gli affitti, i mezzi pubblici e l’assicurazione della macchina. Per il resto, per altre necessità come fare la spesa, direi che costa più o meno come in Italia. In generale, una persona che lavora in Inghilterra riesce comunque a risparmiare di più rispetto a una persona che vive e lavora in Italia perché ci sono maggiori opportunità lavorative e gli stipendi sono molto più alti.

È facile trovare alloggio? Quali sono i prezzi medi?

Nella città dove vivo io, Milton Keynes, è un po’ difficile trovare alloggio. L’affitto di una casa di 2 stanze, una cucina, un salotto e un bagno è di circa £1000 al mese. Se si vuole condividere una casa, una stanza puo’ costare dai £500 in su. In generale gli affitti costano di più nelle città del Sud d’Inghilterra. Se ti trasferisci nelle città del Nord, gli affitti e i prezzi delle case sono molto più bassi!

Come reputeresti, invece, servizi come la sanità, la burocrazia e i mezzi pubblici?

Non do un punteggio molto alto alla sanità perché non è efficiente e penso che qui manchino dottori. Infatti, se si lavora in una grande azienda, uno dei benefici principali è che questa offre al lavoratore è l’assicurazione sanitaria privata, che può coprire te e tutti i membri della tua famiglia.

Invece, la burocrazia non è un problema. Secondo me, l’organizzazione è quasi perfetta! Ovvio, ci sono sempre degli intoppi dove, in alcuni casi, bisogna aspettare un po’ per ricevere certi documenti, ma in generale sono abbastanza veloci ed efficienti.

I mezzi pubblici a Londra sono ottimi però costano anche tanto. I treni costano parecchio e purtroppo anche quelli inglesi arrivano in ritardo, ma sicuramente ci sono più treni che arrivano puntuali rispetto ai treni in Italia.

Cos’hai imparato, per ora, vivendo lì?

La prima cosa che ho imparato è che qui la meritocrazia esiste! Se lavori duramente verrai sempre premiato, indipendentemente dal tuo background!

La seconda cosa è che non è necessario parlare un inglese perfetto durante i tuoi primi anni di vita inglese perché, secondo me, gli inglesi sono molto più tolleranti e sanno che, all’inizio, non è facile parlare la loro lingua. Non dimenticherò mai quella volta in cui ho detto scusa ad un inglese perche il mio inglese non era perfetto e lui mi ha risposto che non mi dovevo preoccupare perché nemmeno il suo inglese lo era e ha aggiunto che non parlava nessuna seconda lingua straniera!

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Come sei stato accolto dalle persone del posto?

Complessivamente bene, gli inglesi sono persone educate e gentili. È anche vero che gli inglesi sono persone un po’ fredde, poco socievoli, ma purtroppo questo fa parte della loro cultura. Sto anche un po’ generalizzando perché non tutti sono così!

Come hai fatto a trovare delle amicizie in loco? 

Qui esistono i pub dove si può uscire per bere qualcosa con gli amici oppure ci sono tanti club dove puoi unirti per giocare a calcio o correre insieme e onestamente questo è uno dei modi migliori per per stringere nuove amicizie!

Che consigli daresti a chi sogna di cambiare vita ma non sa come fare?

Se vuoi veramente migliorare la tua vita prima o poi devi uscire dalla comfort zone. Se vuoi avere una vita migliore, guadagnare uno stipendio dignitoso ed essere indipendente dai genitori devi sempre fare il primo passo. Lo so, non è facile, ma se non si fa il primo passo, è inutile sognare!

Inoltre, quello che mi ha motivato di più è stato sicuramente conoscere persone che sono riuscite a cambiare la loro vita facendo tanti sacrifici iniziali. Secondo me, la cosa migliore è cercare di socializzare il più possibile con persone del genere.

Pensi che l’esperienza dei tuoi genitori, che hanno lasciato il Vietnam dopo la guerra, possa averti dato degli insegnamenti che hanno influito con la persona che sei?

Forse sì, ma onestamente è stata la mia volontà che mi ha permesso di trasferirmi all’estero per cercare una migliore condizione di vita. Loro sanno che per i giovani italiani non è facile trovare lavoro e non volevo dipendere da loro!

Che consigli daresti a chi sta pianificando di visitare la zona di Milton Keynes?

La verità è che Milton Keynes non è una città turistica. È una città nuova, costruita circa 60 anni fa, quindi non ha tanti monumenti storici. Dall’altro lato penso che sia una città bella in cui vivere perché è vicina a Londra, conveniente per gli spostamenti anche a Oxford o a Cambridge ed è ottima per chi vuole costruire una famiglia perché ha molti parchi e posti in cui camminare.

Cosa si fa, lì, per divertirsi e cosa in ambito artistico e culturale?

Onestamente non ci sono attività in ambito artistico e culturale. La gente che vive qui va molto spesso a Londra nei weekend perché quella dove viviamo è davvero una città tranquilla e non ci sono tanti eventi a cui partecipare!

Progetti per il futuro?

La mia ambizione è quella di continuare fare carriera qui in inghilterra, sperando in una promozione quest’anno o l’anno prossimo, riuscire a comprare casa e visitare nuovamente il Messico e il Vietnam, il mio Paese d’origine, con la mia famiglia!

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