Giulia: sono andata a studiare all’università in Norvegia e ora vivo qui

A cura di Maricla Pannocchia

Da sempre appassionata dei Paesi nordici, nel 2020 Giulia, originaria di Fiuggi, è partita con il programma Erasmus per studiare per 6 mesi a Bergen. “E’ stato un periodo particolare”, racconta la ragazza, “perché ho vissuto l’inizio della pandemia lontano da casa.” Dopo quell’esperienza, anche i genitori speravano che Giulia tornasse in Norvegia, perché si era trovata molto bene, quindi, quando la ragazza si è trasferita a Tromsø per iniziare la magistrale, amici, parenti e conoscenti sono stati felicissimi per lei.

Adesso, Giulia vive ancora a Tromsø con il suo compagno e lavora per un’agenzia di viaggi. “A chi vuole venire qui a cercare lavoro, suggerisco di sapere l’inglese”, racconta la ragazza, “qui serve anche per fare il pizzaiolo. Per lavori più ricercati, come l’ingegnere, di solito è richiesta anche la conoscenza del norvegese. Infine, la carta d’identità va bene per molte cose ma alcuni procedimenti possono essere fatti solo se si ha il passaporto con sé.”

A chi sogna di ammirare l’aurora boreale, Giulia consiglia di andare in Norvegia in inverno e di scegliere una zona al di sopra del Circolo Polare aAtico (anche se le eccezioni ci sono sempre!).

Giulia Orsatti Tromso - norvegia

Ciao Giulia, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…

Ciao! Sono Giulia e provengo da Fiuggi (FR), in Ciociaria. Mi descriverei come una persona con molti hobbies e un grande amore per la Scandinavia.Sono molto sportiva e, tra il power lifting e la corsa, pratico anche sport cinofili con il mio cane, un simpatico welsh corgi pembroke di nome Whisky. Tra le tante cose, sono una fotografa freelance e sono nel mondo dell’equitazione da tanti anni. Mi sono innamorata della Norvegia e della Scandinavia diversi anni fa, quando iniziai a studiare Letterature nordiche all’università.

Quando e perché hai lasciato l’Italia?

Ho lasciato l’Italia per la prima volta nel gennaio 2020, prendendo parte al programma Erasmus e trasferendomi a Bergen per sei mesi. È stato un periodo particolare in cui ho vissuto l’inizio della pandemia a duemila chilometri da casa, ma che ho ancora nel cuore. Bergen è una città norvegese stupenda e mi piacerebbe molto tornarci. Dopo l’Erasmus sono tornata in Italia per completare la mia laurea triennale in Lingue, Culture, Letterature e Traduzione presso La Sapienza Università di Roma e, nell’agosto 2021, mi sono trasferita in Norvegia, a Tromsø, per iniziare la magistrale. La Norvegia mi chiamava di nuovo e non ho saputo resistere.

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Adesso, infatti, vivi a Tromso, in Norvegia. Come sei finita proprio lì?

Ho visitato Tromsø per la prima volta nel febbraio 2020, mentre ero in Erasmus. La città è piccola e accogliente e l’ho quindi scelta per continuare i miei studi universitari. Infatti, ad agosto 2021 ho iniziato un Master in English Acquisition and Multilingualism (Linguistica Applicata). Tromsø è rinomata per essere la “porta dell’artico” e casa dell’aurora boreale. E’ una città magica piena di studenti, turismo e circondata dalla natura.

Cosa puoi raccontarci sul tuo percorso universitario nel Paese?

Causa Covid, durante il mio Erasmus non ho avuto modo di vivere appieno la vita universitaria in Norvegia, cosa che invece ho fatto quando mi sono trasferita a Tromsø. L’ambiente universitario è molto stimolante, sia per il rapporto a tu-per-tu che si instaura con i docenti sia per la varietà di corsi da seguire. Inoltre, essendo il mio corso svolto in lingua inglese, ho conosciuto tantissimi studenti di diverse nazionalità. Le modalità di esame sono molto diverse da quelle italiane e le sessioni sono più corte, lasciando quindi molto più spazio a momenti di riposo come vacanze natalizie, estive e pasquali. In generale, è un ambiente molto più disteso che in Italia.

Giulia Orsatti Tromso - norvegia

Come ti sei organizzata prima della partenza?

Prima di trasferirmi a Tromsø ho contattato qualche italiano che già viveva o aveva vissuto lì per ottenere qualche consiglio su come cercare alloggio e lavoro ma anche per chiedere informazioni sulla vita in generale. Ho avuto con loro delle conversazioni molto utili che mi hanno aiutata nella ricerca dell’alloggio e di un’occupazione!

Inoltre, avendo già visitato Tromsø qualche anno prima, non mi sembrava di partire per un luogo completamente sconosciuto, per cui sapevo già come muovermi con i mezzi di trasporto e nel centro città.

Come hanno reagito amici, parenti e conoscenti davanti alla tua scelta?

Dopo l’Erasmus, i miei genitori speravano che tornassi in Norvegia perché sapevano che mi ero trovata molto bene durante il mio soggiorno a Bergen e che avrei avuto molte più possibilità di lavoro e studio. Mi hanno sempre supportata nello studio delle lingue ed erano contenti che potessi fare una nuova esperienza all’estero. Il mio compagno e i miei amici sono stati tutti di supporto, dicendomi avevo sicuramente preso la scelta giusta e che ne sarebbe valsa la pena, nonostante la lontananza.

Quali sono stati gli aspetti più facili del frequentare l’università in Norvegia?

Una cosa che considero “cultural-shock” è stata il rapporto che si stabilisce con i docenti, a cui tra l’altro si dà sempre e solo del “tu” e si chiamano per nome. La mia facoltà è piena di docenti giovanissimi e impegnati in conferenze, ricerca, progetti. Non solo è stimolante entrare a contatto con i loro progetti e partecipare alle loro lezioni, ma si è anche incentivati a prenderne parte e proporne di nuovi. Ci sono sia ricercatori norvegesi sia di tantissime altre nazionalità, ma al momento sono l’unica italiana nella mia facoltà.

E quali le difficoltà?

Inizialmente ho fatto un po’ fatica a scrivere i miei primi esami che consistevano in delle tesine di 8-10 pagine ciascuna su degli argomenti più o meno specifici affrontati durante le lezioni. Durante il mio percorso triennale non ho mai dovuto scrivere un saggio ma perlopiù affrontare esami orali. Abituarmi a questo nuovo metodo è stato inizialmente difficoltoso ma gratificante. Penso che sia molto utile per approcciare le materie in maniera accademica e scientifica e per imparare a padroneggiare un inglese più formale.

Che consigli daresti a chi vorrebbe fare un’esperienza simile?

Consiglierei senza dubbio di conoscere molto bene l’inglese ed eventualmente iniziare a imparare il norvegese. I norvegesi sono bilingue e non hanno problemi a usare l’inglese per comunicare, tuttavia, la conoscenza del norvegese aiuta ad addentrarsi nella cultura e a sentirsi parte della comunità locale. Molto importante è sapere che ogni norvegese parla il proprio dialetto, per cui, se state imparando il norvegese da zero, date anche un’occhiata al dialetto dell’area in cui siete interessati a trasferirvi, nulla togliendo ai libri di testo.

Come ti sei mossa per cercare un alloggio? Quali sono i costi medi?

Inizialmente sono andata a vivere in studentato per risparmiare soldi e per conoscere tutti gli altri studenti. Lo studentato è molto carino e si trova in un’area un po’ periferica della città di Tromsø ma ricca di natura. Essendo collegato molto bene all’università, per me era la scelta giusta. Una camera singola in studentato varia dalle 4000 alle 7000 corone norvegesi al mese, tutto compreso, a seconda della grandezza della camera, della posizione e della condivisione o meno del bagno. Lo studentato (potete consultare il sito Samskipnaden.no per saperne di più) è, secondo me, la scelta migliore per chi rimane 1-2 semestri e vuole essere sempre al centro della vita universitaria.

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Al momento, il mio compagno ed io viviamo in appartamento, trovato grazie al sito Finn.no, e ci troviamo molto bene. Se si vuole vivere in centro città per esigenze lavorative, come nel nostro caso, un appartamento per una coppia (circa 40-50 m2) costa dalle 11000 alle 18000 nok al mese, spesso spese escluse. La vita è costosa ma è abbastanza in linea con gli stipendi medi. Per risparmiare soldi sulla spesa spesso usufruisco del servizio TooGoodToGo a cui aderiscono pasticcerie, panifici e supermercati ma anche ristoranti. Il costo dello sport è relativamente basso e, per un abbonamento in palestra, si spende dalle 199 alle 399 corone norvegesi, considerando che anche la palestra meno costosa è ben attrezzata e all’avanguardia. A livello di abbigliamento e arredamento, in Norvegia è possibile trovare tantissime cose a poco prezzo comprando usato. I norvegesi sono soliti mettere in vendita tutto ciò che non usano più sia su Marketplace sia su Finn, Tise, oppure presso tanti dei negozi di seconda mano che si trovano sparsi in giro per le città.

Come valuteresti servizi come la sanità, la burocrazia e i mezzi pubblici?

La sanità norvegese funziona abbastanza bene o perlomeno funziona molto bene a Tromsø, dove si trova anche l’ospedale più grande della Norvegia del Nord. Ho un medico di base che posso contattare tramite il sito ufficiale sanitario HelseNorge e l’ospedale a pochi minuti da casa. HelseNorge è molto utile perché permette la digitalizzazione della storia clinica di ogni paziente, rendendo tutti i procedimenti sanitari più veloci. Purtroppo, abbiamo anche sperimentato un ricovero, che però si è risolto in 24 ore senza nessun intoppo e con grande supporto di tutto lo staff medico, tra l’altro giovanissimo e preparato.

La burocrazia è un po’ particolare. Vi mentirei se vi dicessi che è sempre liscia come l’olio. Di norma, i procedimenti burocratici sono molto semplici, come quello per ottenere il “personnummer” norvegese (una sorta di codice fiscale). Tuttavia, bisogna essere sempre vigili e assicurarsi di avere tutti i documenti in regola, altrimenti il sistema si blocca finché qualcuno, sicuramente non il personale d’ufficio, si accorge che manca qualcosa e che quindi la pratica non può proseguire. Sempre all’erta!

I mezzi pubblici funzionano molto bene, nonostante le tempeste di neve, il ghiaccio e le renne per strada (eh già!). L’abbonamento mensile è in linea con i prezzi del posto e ti permette di utilizzare tutti gli autobus in circolazione. La maggior parte degli autobus è sempre molto puntuale, per cui non ho mai sentito il bisogno di avere una macchina in città, anzi.

Come sei stata accolta dalla gente del posto?

Inizialmente mi sembrava che tutti fossero un po’ schivi e riservati, sensazione che poi è cambiata quando ho iniziato a inserirmi e a parlare qualche parola di norvegese in più. Tutti erano molto curiosi di capire per quale motivo avessi scelto di andare a vivere in un posto piuttosto freddo e buio… Beh, non avevano tutti i torti!

Ci sono delle lezioni che hai imparato lì e che avresti voluto sapere prima di partire?

Ho imparato che non sempre è tutto oro quel che luccica. Sì, la Norvegia è un paese molto avanzato e all’avanguardia per tanti aspetti, ma non è immune ai disagi e ai problemi culturali che affliggono ogni Paese.

Adesso lavori. Di cosa ti occupi?

Mi sono recentemente laureata presso l’Università di Tromsø e nel frattempo lavoro come Sales and Operation Manager per un’agenzia turistica di nome NorthernShots Tours. L’agenzia, avendo aperto più di 10 anni fa, è stata una delle prime a proporre tour per avvistare le aurore boreali. Mi occupo dell’accoglienza al cliente e della gestione delle prenotazioni, sia per privati sia per agenzie. E’ un lavoro molto stimolate e che permette di conoscere meglio il mondo del turismo ed entrare a contatto con molte persone. Nel frattempo, lavoro anche come Research Assistant presso l’Università, per progetti di Linguistica.

È facile, secondo te, per un italiano, trovare lavoro in Norvegia?

Sì e no. Nel senso che è importantissimo sapere quantomeno l’inglese anche per lavorare come pizzaiolo. Riceviamo molti curriculum d’italiani che vorrebbero lavorare come guide turistiche per noi, ma purtroppo ci confessano tutti di non sapere l’inglese. Nel turismo come in altri settori, l’italiano è un plus solo se si ha una conoscenza fluente dell’inglese, altrimenti è inutile. Per lavori più specializzati (ingegnere, per esempio), questo discorso vale ancora di più e spesso è richiesto anche il norvegese. A Tromsø al momento c’è molto lavoro nel turismo, ma bisogna essere disposti a viverci d’inverno, visto che c’è maggior richiesta nella stagione dell’aurora boreale (settembre-aprile), il che comporta doversi abituare al freddo e al buio.

Cosa serve, dal punto di vista burocratico, per vivere e lavorare lì?

Per gli italiani, nonostante cittadini europei, consiglio di venire con il passaporto. La carta di identità va bene per moltissime cose, ma spesso per firmare contratti e aprire conti in banca, viene richiesto esclusivamente il passaporto. Una volta in Norvegia, bisogna comunicare alla Polizia di essere alla ricerca di un lavoro, così che venga rilasciato un permesso di soggiorno. Per gli studenti questo procedimento è molto semplificato.

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Che consigli daresti a chi sta pensando di trasferirsi in Norvegia?

Consiglierei d’informarsi bene sulle opportunità di lavoro ancora prima di mettere piede sul suolo norvegese. La vita è molto cara e non consiglio di venire per “provare e poi chissà”, ma conviene arrivare avendo già firmato un contratto di lavoro.

E quali a chi vorrebbe visitare il Paese per la prima volta?

Informatevi molto bene sul luogo che andrete a visitare e sulle possibili escursioni. Visitare Oslo non ha niente a che vedere con Tromsø e, soprattutto, non sottovalutate le distanze… Da Oslo a Tromsø sono 2 ore di aereo e 21 ore di macchina!

La Norvegia è vasta e ogni luogo ha la sua particolarità. C’è tantissimo da vedere ma gli spostamenti possono essere lunghi e difficoltosi, soprattutto in inverno. Inoltre, informatevi molto bene sui periodi in cui visitarla. La Norvegia è stupenda tutto l’anno ma, per esempio, l’aurora boreale si vede solo d’inverno e solo al di sopra del Circolo Polare Artico (ci sono delle eccezioni, ma se il vostro obiettivo fosse vedere l’aurora non vi consiglierei mai di scegliere Bergen come meta). Oppure, le escursioni con cani da slitta sono possibili solo se c’è neve e quindi nel periodo gennaio-marzo. Infine, venite attrezzati con il vestiario giusto! Per quello vi consiglio di consultare l’applicazione metereologica di YR (yr.no).

Cosa si fa a Tromsø in ambito artistico, culturale e ricreativo?

Tutto l’anno a Tromsø si svolgono tantissimi festival culturali, artistici e musicali. Uno fra tanti è il Tromsø Film Festival (gennaio), a cui è anche possibile prendere parte come volontari. In estate si svolgono il Bukta Festivalen (luglio), Rakettnatt (agosto) e molto altro. Addirittura, a giugno si svolge la Midnight Sun Marathon.

Ci sono molte realtà artistiche e culturali in città e la più grande è quella del TVIBIT (https://tvibit.net/). Ci sono tanti centri di aggregazione, anche sportivi, e penso che sia una necessità dettata dalle condizioni atmosferiche. Io, ad esempio, ogni due settimane vado in università per imparare l’uncinetto e mangiare biscotti!

Cos’hai imparato, finora, vivendo lì?

Ho imparato a vivere a ritmi più lenti in una città a misura d’uomo. E’ difficile riassumere tutto in poche righe, ma per vivere in Norvegia bisogna imparare a rallentare e a seguire i ritmi del posto. Il tempo libero è sacro per i norvegesi e questo è riflesso negli orari di lavoro (normalmente 10:00-16:00) così come nelle festività.

Progetti futuri?

Al momento vorrei proseguire i miei studi intraprendendo un percorso di dottorato in Third Language Acquisition. Non so bene dove mi porterà questa scelta, ma spero di rimanere in Norvegia o tutt’al più in Scandinavia. Vedremo!

Per seguire e contattare Giulia:

Instagram: https://www.instagram.com/gggiuliaors