Germania, carta stampata in crisi

Di Gianluca Ricci per Voglio Vivere Così Magazine

 

Anche se la stampa venne inventata in Germania da un tedesco (Johannes Gutenberg produsse a Magonza nel 1453 le 1282 pagine della Bibbia) e sempre in Germania venne stampato il primo periodico al mondo (il primo numero di “Erbauliche Monaths Unterredungen” vide la luce nel 1663), ciò non è stato sufficiente a mantenere inalterato anche il primato dei lettori che il popolo teutonico aveva faticosamente raggiunto negli anni del boom della carta stampata.

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Oggi anche in Germania la crisi del settore si fa sentire ed il crollo delle vendite di giornali e riviste fa ancora più rumore rispetto ad altre zone del pianeta proprio perché le tirature da quelle parti si erano attestate su numeri che in Italia ci siamo sempre sognati.

Fa specie dunque rilevare che la Bild, il tabloid popolare forse più noto del Paese, si è ridimensionato fino a limitare a un milione e mezzo le copie vendute, mentre fino a qualche anno fa superava abbondantemente i cinque milioni.

Cali consistenti pure per Suddeutsche Zeitung e Frankfurter Allgemeine, incapaci da qualche anno di rinverdire i fasti di un passato che rischia di non tornare mai più. Lo stesso è accaduto pure a riviste storiche come Der Spiegel e Die Zeit, considerate il fulcro della formazione della pubblica opinione nel Paese e ora ridotte a combattere per la sopravvivenza.

Anche in Germania si sta manifestando infatti quel fenomeno di diffusione di un forte senso di sfiducia che i cittadini non nascondono più di nutrire nei confronti dei giornalisti, di tutti i giornalisti, accusati di non saper più leggere né raccontare in modo adeguato la realtà.

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Una situazione impensabile fino a qualche anno fa, quando la maggior parte dei tedeschi formava fieramente le proprie opinioni facendo riferimento soprattutto alla carta stampata, una delle istituzioni più credibili fino a quando la bulimia di notizie suscitata dalla diffusione delle fake-news via web non ha finito per incidere pesantemente anche sul livello di credibilità della professione giornalistica in genere.

Un problema che si sta facendo sentire pesantemente anche e soprattutto a livello sociale.