Vivere a Edimburgo: la storia di Francesca

In Italia? Solo nel periodo estivo. Per completare gli studi e cominciare a cercare un lavoro, Francesca Tamma, nata a Milano nel ’90, ha scelto Edimburgo, una città del Regno Unito. Ma prima di tutto, scozzese. Bella, piccola, pulita, con una variegata offerta culturale, e tanto diversa da Londra, più caotica e fredda.

Francesca è al penultimo anno di Economia e Geografia, corso che sta seguendo presso l’Università di Edimburgo. “Ho lasciato l’Italia – racconta- per avere prospettive di carriera più interessanti dopo la laurea e seguire un corso di studi che fosse al passo con i tempi. In Italia sono limitate le scelte di laurea nell’ambito dell’ecologia, della green economy, del cambiamento climatico, e dello sviluppo sostenibile”.

Vivere, studiare, lavorare ad Edimburgo

La capitale della Scozia, da quanto spiega, sembra davvero bella e stimolante. Patrimonio dell’Umanità, ha dato i natali a parecchi scrittori, come Walter Scott, Robert Louis Stevenson, Arthur Conan Doyle, Ian Rankine e ad economisti come Adam Smith, David Hume e John Law. Anche James Matthew Barrie, il creatore di Peter Pan è nato da quelle parti. Una città giovane e universitaria, dove si organizzano manifestazioni di alto livello: dallo storico Festival Internazionale di Edimburgo, che va avanti da più di mezzo secolo, al Fringe, dedicato agli artisti di strada, al Festival del jazz e del blues, al Military Tattoo, rassegna delle parate militari, alla Fiera del Libro.

Non solo. Edimburgo è la 22esima università al mondo per prestigio e qualità dei servizi offerti (Guardian rankings 2010).

Ce la descrive?

E’ una bomboniera: molto bella e pulita. Ricca di parchi, baretti, ristorantini e discoteche, costruita su misura per gli studenti universitari. E poi è economica, rispetto ad altre capitali europee.

Cos’ha di affascinante e quali prospettive può offrire ad una ragazza di 20 anni?

Sono partita da Milano, e dall’Italia, proprio in cerca di migliori prospettive di impiego e networking con potenziali datori di lavoro. Ho scoperto che Edimburgo offre molto sotto questi aspetti, grazie al sistema universitario britannico, che è orientato all’applicazione pratica dell’educazione secondaria avanzata.

E poi?

Edimburgo è anche una città di dimensioni modeste. Si può visitare senza problemi a qualsiasi ora. Anche di notte. E’ ricca di eventi culturali. Ad agosto la sua popolazione si duplica, perché c’è il famoso Fringe Festival, manifestazione artistico- culturale, che attrae molti turisti.

Vivere, studiare, lavorare ad Edimburgo

E’ una città tranquilla? Ci sono episodi di microcriminalità?

La microcriminalità scozzese è principalmente rappresentata dai Neds (delinquenti non educati), che popolano le strade delle città e dei comuni scozzesi. E’ un fenomeno che non mi ha mai toccato, anche se è ben radicato.

Com’è la vita universitaria? E’ tanto diversa da quella italiana?

L’università britannica è strutturata in modo diverso da quello italiano, a partire dal sistema di ingresso. Differenti sono la vita universitaria e le possibilità di carriera. Non conosco bene il sistema italiano, ma sono al corrente delle esperienze dei miei coetanei, che sono rimasti a studiare a Milano.

E i corsi come sono strutturati?

L’Università offre una varietà di corsi di laurea molto vasta. L’insegnamento avviene attraverso le lectures (lezioni del professore con tutta la classe), i tutorials (classi di gruppo con i dottorandi) e i practicals (laboratori di gruppo). Ogni corso varia molto nella sua organizzazione. E poi ci sono tante società e parecchi club culturali, che arricchiscono l’apprendimento. Questi ultimi sono gruppi studenteschi, retti da esperti in materia e professori. Grazie a loro è facile per gli studenti trovare lavoro.

Com’è il clima?

Per dieci  mesi l’anno è deprimente: uggioso e freddo. Per fortuna la città è situata sulla costa e il vento fa cambiare il tempo velocemente, tanto che nella stessa giornata può piovere, nevicare, grandinare e poi schiarirsi varie volte. Gli inverni sono bui, ma la primavera e l’estate molto luminose.

Vivere, studiare, lavorare ad Edimburgo

Le tradizioni più particolari?

Essendo la capitale della Scozia, Edimburgo è luogo di celebrazione delle tradizioni scozzesi, come Hogmanay (capodanno), Robert Burns supper, (celebrazione del compleanno del poeta), St. Patricks Day, anche se questa è una festività irlandese. Ogni anno ad agosto si tiene il Fringe Festival, come ho detto, in cui si susseguono appuntamenti di danza, teatro, musica. Ed è la tradizione più importante della città.

Come trova la cucina locale?

Da italiana preferirei evitare il commento! I dolci, però, sono ottimi e calorici, forse perché aiutano gli scozzesi a sopravvivere all’inverno freddo. Il piatto tipico è lo Haggis, insaccato di interiora di pecora, che esiste anche in versione vegetariana. Buoni sono anche i piatti e le zuppe di pesce. Inoltre, c’è una grande varietà di cibi indiani, thailandesi e cinesi in vendita nei supermercati e nei ristoranti.

Quanto Edimburgo è diversa da Londra?

Edimburgo è una città del Regno Unito, ma è ancora prima scozzese. Questa differenza si nota soprattutto nel carattere dei suoi abitanti, molto più aperti e alla mano degli inglesi. Inoltre, a differenza di Londra, la capitale scozzese è molto meno caotica e più confortevole. Però, le offerte culturali, commerciali e sociali sono meno varie di quelle che si possono trovare a Londra.

Com’è il rapporto tra i cittadini e la famiglia reale?

E’ un rapporto di rispetto. Il 29 Aprile sarà vacanza nazionale per celebrare le nozze del Principe William.

Vivere, studiare, lavorare ad Edimburgo

Quali sono gli aspetti positivi e negativi della vita ad Edimburgo?

Il clima è l’aspetto negativo, che sopporto meno. La dimensione umana della città è quello che mi soddisfa di più. Edimburgo è infatti a misura d’uomo ed è una realtà in cui c’è molto rispetto tra gli abitanti.

Come sono visti gli italiani?

Come europei e perciò simili, anche se sono evidenti le differenze tra i popoli mediterranei e quelli nordici. Sotto l’aspetto politico ed economico, purtroppo l’Italia è considerata un Paese zimbello, e che quindi conta relativamente poco a livello internazionale. Ovviamente le nostre bellezze paesaggistiche, culturali e artistiche  sono note a molti.

Ci sono possibilità di lavoro?

A differenza dell’Italia, ho la sensazione che le possibilità di lavoro siano ampie, vere e tangibili. Nel senso che non sono le raccomandazioni e le conoscenze personali, gli unici mezzi con cui far carriera. Il settore dei servizi, che è il più ampio e sviluppato nel Regno Unito, è attivo e offre possibilità di impiego ai neolaureati. E’ anche molto facile trovare lavoro nel settore della ristorazione e nelle attività commerciali, l’ideale per gli studenti universitari in cerca di lavori part-time.

Cosa si fa la sera?

Nonostante il brutto tempo, la vita notturna è molto attiva, perché Edimburgo è una città universitaria. Ci sono molte discoteche, pub, lounge bars e luoghi di incontro.

EDIMBURGO

La sanità, i trasporti, la scuola: funzionano bene?

Il National Health System (NHS) è uno dei sistemi sanitari migliori al mondo, perché offre una buona qualità di servizi ad una grande fetta della popolazione. Il sistema scolastico è diviso tra scuole pubbliche e college privati. Ho sentito dire, però, che le scuole pubbliche non sono ottime, poiché nelle classi i ragazzi hanno estrazioni sociali diverse. I mezzi di trasporto sono stati tutti privatizzati. Si hanno varie linee di autobus e treni. I prezzi sono abbastanza alti, ma i mezzi funzionano molto bene, in quanto puntuali, puliti, confortevoli e poco inquinanti, grazie alle tecnologie ecologiche utilizzate.

Sono soddisfacenti i collegamenti con l’Italia?

Ci sono voli con Easyjet dalle maggiori città italiane. La tratta Milano- Edimburgo è abbastanza breve e costa in media 100 euro per un volo di andata e ritorno.

Tornerà in Italia?

Per ora non ha senso tornare a vivere, anche se continuo a trascorrere le mie vacanze nel Belpaese in compagnia di famiglia e amici.  Spero di trasferirmi in Italia quando avrò completato la mia formazione educativa e lavorativa, per portare a casa quello che il mio Paese non può offrirmi.

A cura di Cinzia Ficco

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