Dario, zoomusicologo a Helsinki

Musicologo, semiotico e compositore, massimo esperto al mondo del canto animale

Nato a Andria (BA) nel 1974

Titolo di studio: laurea al Dams di Bologna, dottorato di ricerca all’Università di Helsink

Occupazione attuale: Docente di zoomusicologia all’Università Helsinki

Pubblicazioni: How musical is a whale? (Quanto è musicale una balena?); Zoosemiotics: Porposals for a handbook (Zoosemiotica: proposte per un manuale); Of birds, whales and other musicians (Di uccelli, balene e altri musicisti); A critical companion to Zoosemiotics. People, Paths, Ideas (Compendio critico alla zoosemiotica. Persone, percorsi, idee); Authenticity, Performance and other double-edged words – Essays on Popular Music (Autenticità, Performance e altre parole a doppio taglio – Saggi sulla Popular Music)

Stato civile: coniugato con Lina

Segno zodiacale: Pesci

Sito internet e blog:

http://diariodidario.blogspot.com/

Dario Martinelli helsinki

– Descrivi il tuo mestiere a un bambino

Tutte le specie animali cantano e fanno musica, non solo gli uomini. Io studio come la fanno, con chi, perché, con quali intenzioni, e quali risultati. Studio il canto di tutti gli animali, compreso quello degli umani!

– Cosa che ti ha fatto dire: da grande voglio fare il musicologo

Una musica che trovavo commovente: Le Train di Ennio Morricone, scritta per una serie televisiva degli anni ’70. Fin da quando avevo quattro anni, mi sono sempre chiesto cosa c’era in quella musica che mi commuoveva. Il desiderio di rispondere a questa domanda mi ha portato qui.

– Il primo ricordo del tuo arrivo in Finlandia

Indimenticabile. Era autunno, e non avevo mai visto sul fogliame degli alberi un rosso, un giallo e un arancione così intensi.

– La prima persona del luogo per la quale hai provato simpatia a pelle

Il supervisore della mia tesi di dottorato, Eero Tarasti, un uomo di una galanteria d’altri tempi. E’ stato fondamentale nel farmi decidere di proseguire i miei studi a Helsinki piuttosto che a Parigi, l’alternativa che mi si presentava all’epoca.

– Quello che ancora oggi non sopporti dei finlandesi

Bevono tanto, sono marcatamente nazionalisti e tendono a essere troppo didascalici nelle interazioni verbali, cioè non riescono a esprimersi con metafore.

– I tre posti più belli di Helsinki, e perché

Seurasaari, un’isoletta tutta alberi e mare, perché lì gli scoiattoli si prendono più confidenze di un operatore di call center.

La biblioteca centrale dell’Università, neoclassica, enorme e austera, perché sarebbe perfetta per ammazzarci il personaggio di un film di Hitchcock.

Aurinkolahti, un quartiere nuovo di zecca sul mare, perché è perfettino, ordinato e sorridente come l’ambientazione del Wii-Fit della Nintendo.

– La tre canzoni “umane” che non possono mancare nel tuo Ipod, e perché

Complicated Game degli XTC, perché facevano quello che fanno oggi i Radiohead vent’anni prima dei Radiohead.

Martha my dear dei Beatles, perché è la quintessenza del pop

Quando un amore va di Sergio Caputo, perché contiene un verso di poesia suprema: “per quell’ombra di dubbio che ti segue dovunque vai / per le cose che ‘forse’, per le cose che ‘ormai'”.

– Sei anche tu un musicista e compositore. Quali sono le melodie più belle del mondo animale

Quelle di lupi, merli e uccelli-lira. Le utilizzo spesso nelle mie composizioni. A volte, la bellezza di una melodia scaturisce dal fatto che, studiandola, a poco a poco comincio a comprenderla. Adoro i cori delle rane. Consiglio a tutti di trovarsi d’estate al centro di un laghetto finlandese, circondati da questo gracidare continuo ed eclettico.

– Il canto più misterioso del mondo animale

Proprio quello che conosco meglio e che ha fatto conoscere il mio lavoro in tutto il mondo: il canto delle megattere. E’ misterioso per antonomasia, per via della sua varietà e della sua ricchezza. Molte sue caratteristiche contraddicono le interpretazioni tradizionali sui canti animali.

– Il tipo di artista a cui vorresti assomigliare

J.S. Bach, l’unico a trovare un compromesso tra genio e metodicità. Ogni santo giovedì doveva consegnare una composizione che si sarebbe eseguita la domenica in chiesa, ma non ha mai composto niente al di sotto della categoria “capolavoro”. Non ce ne sono stati molti altri nella storia della musica in grado di comporre un capolavoro a settimana.

– Come ti vengono le migliori intuizioni professionali

Ricevo uno stimolo, anche vago e lontano dai miei interessi, e il cervello idealmente “clicca” su quello stimolo, aprendo una finestra, nella quale trovo altri link da cliccare, e così via, finché trovo una “pagina” del tutto nuova, che mi porta a un’idea originale.

– Il più grande lusso che il tuo lavoro ti permette

Al primo posto, con distacco, il fatto che lo amo, e che dunque i lunedì sono più belli delle domeniche.

– Un proverbio in lingua finlandese

Tyttö nuorena, kahvi kuumana, che significa: ragazza giovane, caffè caldo, praticamente la variante finlandese di “Carpe Diem”. Sono affascinato dal fatto che la saggezza popolare di certi proverbi si trasmette universalmente in tutte le lingue.

– Chiudi gli occhi e pensi: voglio vivere così. Cosa vedi?

Vedo mio figlio nato da pochi mesi, e sogno di vivere nei luoghi, nei modi e nelle condizioni più adatte al suo presente e al suo futuro.

Intervista di Claudia Ceroni
Le foto sono di Lina Navickaite-Martinelli