Cristiano, 28 anni, da Bitonto all’Irlanda, passando per Urbino e Varsavia

Cristiano, 28 anni, da Bitonto a Cork, passando per Urbino e Varsavia. Un lungo viaggio che l’ha portato lontano dall’Italia, in un Paese dove ha avuto la possibilità di raggiungere l’indipendenza economica.

Attualmente Cristiano lavora nel settore del marketing di una società irlandese, la EazyCity (www.eazycity.com), leader nel settore dell’accoglienza e della formazione in Irlanda e Uk. Inoltre, ha da poco creato il sito www.italianiingiro.com, nato con l’intento di raccogliere le testimonianze di tutti le persone incontrate durante i suoi viaggi.

Cristiano: Bitonto, Urbino, Varsavia e infine Cork. Qual è il motivo di tutta questa “strada”?

Dopo le superiori, ho deciso di iscrivermi all’Università ad Urbino, perchè avevo voglia di evadere da una piccola realtà dell’entroterra barese.

Ho scelto Urbino un po’ per caso, ero così innamorato della città e della vita universitaria che non ho intrapreso neanche l’Erasmus. Varsavia invece l’ho scelta nell’ambito del progetto Ritorno al Futuro della Regione Puglia. Ho intrapreso un Master in Tourism Management, itinerante tra Lecce, Varsavia e Bruxelles.

Ora vivo a Cork, l’Urbino irlandese.

Cristiano Prudente irlanda

Cosa ti ha portato a vivere a Cork?

Vivo a Cork in quanto una società di amici, la Coladiv Future, (www.coladivfuture.com) mi parlò della possibilità di lavorare nel marketing di una società irlandese, la EazyCity (www.eazycity.com), leader nel settore dell’accoglienza e della formazione in Irlanda e Uk. Dovevo fare uno stage di tre mesi…e poi ci sono rimasto.

Di cosa ti occupavi in Italia?

Studiavo e contemporaneamente facevo dei lavoretti saltuari, così da concedermi qualche vizietto, come le sigarette e magari qualche caffè in più alle ragazze. In questi anni ho conseguito una laurea specialistica in Editoria, media e giornalismo e due master.

Come sei riuscito ad ottenere il lavoro attuale?

Ho sostenuto il colloquio dall’Italia in lingua inglese, su skype. E’ stato un colloquio alquanto insidioso, ma per fortuna ho mostrato sicurezza e trasmesso la grinta giusta, caratteristica fondamentale della company per la quale lavoro, e sono stato preso! Se vuoi ottenere qualcosa la strada è sempre in salita.

Cristiano Prudente, Cork irlanda

Dal punto di vista professionale, quali differenze hai potuto notare rispetto all’Italia?

Rispetto all’Italia, qui la possibilità di crescita è più veloce. Se sei valido vai avanti, altrimenti ti ringraziano e ti sostituiscono con qualcun’altro. Io cerco sempre di imparare e di rimanere umile, cercando di migliorare anche molto il mio inglese.

Qual è stato il tuo approccio al mondo lavorativo irlandese?

Il mio approccio? Sorriso e voglia di fare, cercando di creare subito un rapporto di fiducia con i miei colleghi ed imparando sempre qualcosa in più, dando il meglio di me in ogni piccola cosa, anche nel buongiorno mattutino a tutti nonostante la pioggia.

A proposito di lavoro, quali sono le figure più richieste?

A Cork ricercano molto personale madrelingua italiana, francese o tedesca per il customer service per aziende come Amazon ed Apple. Purtroppo l’Italia in tal senso è ferma, in quanto la tassazione è molto alta per chiunque decida di assumere del personale o desideri creare un’impresa, qui invece lo Stato è molto meno padrone e oppressivo.

Hai da poco creato Italiani in Giro. Com’è nata quest’idea e con quali finalità?

L’idea è nata per conservare un diario di racconti su tutti gli amici che sto conoscendo e che ho conosciuto in passato. Data la mia passione per i viaggi da quando avevo 16 anni, ho tante storie che devo ancora caricare e tante nuove che cerco e vorrei inserire. Nel sito racconto storie di italiani che hanno deciso di trasferirsi all’estero, incontrati durante il mio cammino, inoltre offro consigli a tutti coloro che desiderano trasferirsi in Irlanda.

Cristiano Prudente, Cork irlanda

Qual è la storia che più ti ha colpito?

La storia che mi ha più colpito è quella di Andrea Lodovichetti, regista cinematografico (assistente alla regia di Paolo Sorrentino dei film «L’amico di famiglia» e «Il Divo») che vive a New York e che mi ha spiegato come il sistema delle raccomandazioni in Italia sia diventato anche un perfetto alibi per chi non vuole migliorarsi e capire il perchè dei propri fallimenti. Andrea è andato via dall’Italia, ma è sempre pronto a tornare a patto di «..crescere professionalmente, progredire nel lavoro, nella carriera, nella realizzazione del proprio percorso. Certo, per meriti e capacità..»

In base alle esperienze da te vissute in prima persone e in base alle esperienze ascoltate da altri italiani, quali pensi siano i problemi del Bel Paese?

I problemi dell’Italia sorgono dalla cosiddetta «bella vita», tutti vogliono di più di quel che hanno, c’è poco spirito di fratellanza e poi: le tasse. Perchè abbiamo tasse altissime?? Moriremo pagando le accise? Perchè la classe politica non è patriottica? Perchè un neolaureato deve andare via dall’Italia? (A patto che abbia le competenze e il carattere per trasferirsi all’estero).

E di Cork invece, cosa ci racconti ?

Cork è una città stupenda: incredibili scorci di natura, chiese in stile neo gotico, aria di festa in tutti i vicoli… Il costo della vita poi non è molto alto rispetto al Nord Italia, ci si vive abbastanza bene con poco, anche se pagare le sigarette 9,40 euro per me è un dramma. Si parla inglese, la gente è friendly e ti aiuta, non uso mezzi, è una città’ universitaria…e mi sono innamorato anche della musica irlandese accompagnata dalle pinte di birra, rigorosamente scura e amara. Il lato negativo è che la città è piccola e quando sono annoiato dai soliti posti, faccio un weekend in un’altra città.

Cosa puoi dirci della comunità di italiani?

Siamo rappresentati dall’Associazione Irlanda Italiana (www.irlandaitaliana.com/) che frequento assiduamente, anche se ho amici di tutta Europa. E poi fa sempre piacere avere amici italiani per sentirti un po’ a casa…si sa con un italiano ti capisci al volo!

Farai mai ritorno in Italia?

In Italia abbiamo tutto, sono orgoglioso di essere italiano. Il mondo ci invidia il mare, il cibo, le belle donne, le auto, le griffe, l’arte, il vero espresso e magari un giorno tornerò.

A cura di Nicole Cascione