Qui la percezione del tempo a cui siamo abituati noi italiani e’ modificata radicalmente, tutto va velocissimo: efficienza, apparenza, formalismo.

Difficile e’ rimanere intatti senza subire le contraddizioni che contraddistinguono questo paese sempre piu’ lanciato verso…un punto di non ritorno. Ebbene si.

Come di vive e lavora in Cina

Quando arrivai la prima volta nel 2005 in Cina subii subito il fascino della decadenza romantica della cultura cinese ed il fascino dell’imperante spinta internazional-commerciale che solo citta’ come Pechino, Shanghai ed Hong Kong sanno dare. E la nostra Italia dov’e’ in tutto questo? Cosa fa? Continua a litigare intestinamente e si perde opportunita’ infinite non solo in Cina, ma con tutto quello che c’e’ fuori…qualcuno ci va ma solo con grossi capitali. Il “piccolo” rimane schiacciato.

In questa immagine di stallo cosa ho imparato in questi anni di Cina, con i cinesi, di commercio con questo pachiderma economico?

Ho imparato che non esiste il meglio ed il peggio, ma esiste solamente quello che ci facciamo andare a genio! Non esiste il piu’ bello o il piu’ brutto, tutto e’ estremamente relativo e contestuale, culturale, effimero alla fine.

CINA

In questi 3 anni ho ricevuto miliardi di emails di persone che come me e come voi, se state leggendo, si pongono domane esistenziali su se stessi e sul fuori, sul futuro e sul passato. Insoddisfatti e scontenti di quello che abbiamo e di quello che potremmo avere o meglio che vorremmo avere. Andare all’estero, o cambiare vita, salva. Sicuramente salva da stress, malinconie, tristezza e depressione.

Ma la gioia di fare e di essere dobbiamo trovarla in noi stessi, anche solo per la bellezza di un raggio di sole, che in alcuni posti – vedi l’inquinamento incredibile cinese – non ci sono.

Anche un germoglio, un fiore, un alito di vento profumato di mirti o di erba bagnata…questo e’ la gioia somma. Questo ho imparato in Cina. Che il mondo gira, riderete si, ma gira nel senso che e’ collegato! Siamo tutti collegati come in un enorme infinito organismo biologico. Siamo noi il cancro di noi stessi, e spesso molti paesi e molte genti pagano per l’ignoranza e la cecita’ di molti, specialmente noi popoli ignoranti e “ingordi” occidentali. Stiamo esportando un modello di vita letale! Stiamo importando prodotti inquinati, con certificazioni comprate, letali! Per questo almeno, nel mio piccolo, nel mio lavoro cerco di importare solamente prodotti buoni e “protetti”, da anni con la mia societa’ (De Luca & Vittori), cerchiamo di distruggere il muro del mero guadagno a scapito del cliente che in primis e’ un essere umano…ma spesso ce lo si dimentica.

VIVERE IN CINA, Francesco De Luca

Ed in tutto questo i nostri governi, che sanno, tacciono. E noi presi dagli orari di lavoro, dal traffico, dai regali da fare, dal vestito della domenica, dal seno baldanzoso e lesto di una giovine vicina, siamo fermi. Cosa c’entra tutto questo con voglio vivere cosi? C’entra.

Perche’ questa esperienza in Cina, ha mutato la mia essenza fino al midollo, credo in meglio. Ha aperto gli occhi su quello che c’e’ di tremendamente bello, poetico in Italia ed in Europa e quello che c’e’ di drammaticamente errato. Uscire ed avere il coraggio di andare, superare le proprie paure e’ pericoloso. Mettersi in gioco radicalmente e’ radicalmente pericoloso e splendido al tempo stesso. Avere il coraggio di volare, uscire dal nido, mette a rischio delle aquile, ma dona il grandissimo piacere e la gioia del vento sul volto in posti prima solamente immaginati.

Chiudiamo la televisione, apriamo la mente ed il cuore al mondo ed alle sue genti.

Un saluto enorme dalla Cina del nord.

Francesco (francedeluca@msn.com)

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