In Colombia è stato amore a prima vista: la storia di Elisa

A cura di Nicole Cascione

Elisa ha conosciuto Oscar via Facebook nel 2011, un ragazzo colombiano con cui condivideva (e condivide tuttora) una profonda passione per le arti grafiche.

È iniziato uno strano rapporto a distanza, durante il quale la comunicazione tra i due era molto difficile per via della lingua, del fuso orario e degli impegni.

Si vedevano quasi ogni giorno via Skype, finché dopo quasi un anno, Elisa ha deciso di fargli una sorpresa per il suo compleanno. Ha comprato un biglietto per Bogotà ed è partita.

Dopo aver trascorso una bellissima settimana, conoscendo la città e i dintorni, la sua famiglia e gli amici, su due piedi hanno deciso di sposarsi. Così Elisa è tornata in Colombia quattro mesi più tardi con un vestito color avorio.

Da 11 anni in Colombia per amore: la nuova vita di Elisa

Elisa, a parte l’amore, cosa ti ha catturato del posto? Quali sono state le tue prime impressioni all’arrivo? In negativo e in positivo.

Durante il mio primo viaggio sicuramente sono rimasta estasiata dal verde delle montagne, dei prati e dai pascoli direttamente nella città. Altra nota positiva è sicuramente la gentilezza delle persone che mi hanno trattata fin dall’inizio come una persona di famiglia. Mi ha colpito molto la scarsa infrastruttura che per fortuna a distanza di dieci anni è sicuramente migliorata. Un altro aspetto negativo che mi ha colpito è la poca sicurezza in alcuni villaggi lontani dalle principali città e per questo è sempre meglio evitare di uscire dalle città o località turistiche.

Qual è il miglior pregio e il peggior difetto della vita in Colombia?


Il modo di vivere e di pensare colombiano: è più flessibile e questo aiuta molto anche chi vuole intraprendere la strada dell’imprenditoria. Rispetto all’Italia, il problema della burocrazia è nettamente inferiore. E poi il clima piacevole tutto l’anno, tre ramificazioni della cordigliera che regalano paesaggi impressionanti, la natura rigogliosa e diversa, la frutta esotica con cui preparare deliziosi succhi.

Tra gli aspetti negativi invece, purtroppo ancora oggi si vive una ferita di entità non trascurabile, dovuta problemi sociali e politici irrisolti. Soprattutto nei piccoli villaggi, ma anche in alcune zone più vulnerabili delle grandi città mancano servizi che per noi italiani sono scontati, come per esempio l’accesso all’acqua potabile. Bisogna tenere presente che per quanto in questi anni la Colombia abbia fatto passi da gigante in termini infrastrutturali, è pur sempre un Paese in via di sviluppo.

Qual è l’aspetto che più ti ha colpito del popolo colombiano?

I colombiani hanno una caratteristica interessante ed è la loro capacità di non abbattersi mai di fronte alle avversità. È un popolo che ha conosciuto le difficoltà di tempi molto duri, soprattutto negli anni 80-90. È un popolo molto orgoglioso della propria storia, delle radici ed è disposto a mostrare al mondo la propria cultura, condividere con gli altri e festeggiare per ogni cosa. Sono folli amanti del calcio e Oscar ne è l’eccezione.

Da 11 anni in Colombia per amore: la nuova vita di Elisa

Di cosa ti occupi?

Durante il mio primo viaggio in Colombia non è scoccata solo la scintilla con Oscar, ma anche con il Paese. Dall’inizio ho sentito la necessità di far conoscere la Colombia al mondo, un luogo all’epoca molto sottovalutato a livello turistico. Così, nel 2013 abbiamo fondato Colombia en Tour, un tour operator locale con la filosofia di promuovere la cultura e le bellezze di questo Paese. Nel 2018 ci siamo stabiliti a Bogotà per ampliare l’offerta turistica e poter partecipare agli eventi che ci avrebbero poi fatto riconoscere a livello nazionale con i principali enti del governo.

Perché è sottovalutato a livello turistico?

La Colombia è una destinazione turistica considerata nuova, per via delle difficoltà sociali e politiche. Soprattutto degli anni 80-90 non era possibile l’accesso a molte zone del paese e ad esclusione di Bogotá e di Cartagena de Indias, il resto delle destinazioni ha cominciato a vedere il turismo solamente negli ultimi dieci o quindici anni. Oggi grazie alla promozione degli enti turistici e alla collaborazione tra operatori turistici e le comunità locali, la Colombia si sta facendo notare a livello internazionale come un’eccellente destinazione per il turismo culturale, comunitario e naturale.

La vostra squadra si presenta così: “Siamo un’agenzia operativa situata a Bogotá (Colombia), composta da un team di professionisti con la passione per questo bellissimo Paese. Creiamo autentiche esperienze di viaggio per scoprire la bellezza che ci circonda, nelle destinazioni più incredibili della Colombia”. Qualche destinazione tra le più incredibili e imperdibili?

Da un lato le città capitali come Bogotá e Medellín, con musei, esposizioni d’arte, architettura coloniale che contrasta con moderni grattacieli, dall’altro i piccoli villaggi coloniali che sembrano essersi fermati nel tempo, dove è ancora possibile trovare botteghe e artigiani della ceramica, della filigrana, i tessitori di lana con antichi telai in legno. E poi la cultura ancestrale con musei dell’oro ed enormi parchi archeologici come Tierradentro e San Agustín, nella regione del Huila in cui nasce il fiume Magdalena, uno dei più importanti, che taglia in due il Paese ed ha fatto da sfondo al romanzo “L’amore ai tempi del colera”, scritto dal Nobel colombiano per la letteratura Gabriel García Márquez.

Ripercorrendo il Paese, troviamo zone naturali come la foresta amazzonica colombiana (nella regione Amazonía) al confine con il Perù e il Brasile, verso est le pianure orientali in cui ancora oggi il “mezzo” di trasporto è il cavallo, spostandoci poi verso la frondosa e piovosa selva occidentale, affacciata sull’Oceano Pacifico, dove ogni anno arrivano le balene dal sud per partorire i loro piccoli. La zona naturale del “Paisaje Cultural Cafetero”, divenuta famosa per l’eccellenza in produzione di caffè principalmente arabica da esportazione.

Continuando verso il nord, troviamo la storica città di Cartagena de Indias, impressionante romantica città patrimonio UNESCO, che unisce cultura e relax in un ambiente elegante e sofisticato grazie alle costruzioni coloniali ancora oggi ben conservate e restaurate. Passando per la città natale di Shakira, Barranquilla, famosa per il suo coloratissimo carnevale, arriviamo a Santa Marta, la più antica città coloniale fondata in Colombia, un eccellente punto di partenza per visitare la Sierra Nevada, dove ancora oggi vivono comunità indigene discendenti della grande etnia Tayrona.

Da non perdere il Parco Nazionale Tayrona, la Ciudad Perdida, la penisola della Guajira, Caño Cristales, il Parco Nazionale Isola Gorgona e l’arcipelago di San Andrés, Providencia e Santa Catalina.

Da 11 anni in Colombia per amore: la nuova vita di Elisa

Potrei scrivere per ore…

Mi manca il mio paese, ma quando torno, mi manca la Colombia. È davvero una strana sensazione” Cosa ti manca dell’Italia e cosa invece della Colombia?

L’Italia è un museo a cielo aperto, con monumenti in ogni angolo, storia di invasioni che hanno permesso di avere una cosí gran diversità e ricchezza tanto culturale, quanto artistica e gastronomica. Ecco, mi manca l’essenza dell’Italia, l’eleganza. Della Colombia invece mi manca qualcosa di intangibile, la leggerezza dello spirito, la voglia di guardare al futuro con positività.

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