Boom di nascite in Germania: tutto merito dei bonus che in Italia mancano

Di Gianluca Ricci

 

E poi dice che in Italia si fanno pochi figli mentre in Germania la tendenza è esattamente contraria: non sarà perché lassù hanno messo a punto politiche statali di intervento sussidiario nei confronti della famiglia e quaggiù invece si lascia che papà e mamme si districhino in totale solitudine fra asili, scuole, spese e investimenti che portano il costo per figlio (dalla nascita al compimento della maggiore età) a 275mila euro mentre in Germania è poco più della metà?

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In effetti è proprio così: un programma di lunga prospettiva ha permesso ai tedeschi di tornare ad aumentare la quota media del numero di figli per coppia, salita a Berlino da 1,29 a 1,56 in soli dieci anni, mentre a Roma è scesa da 1,52 a 1,33 nello stesso lasso di tempo.

Poche misure, ma ben delineate, a cui si sono aggiunte attenzioni particolari al percorso scolastico dei giovani, mai lasciati soli neppure in più tenera età, quando invece dalle nostre parti per un posto al nido occorre immolare gran parte dello stipendio mensile.

In Germania, indipendentemente dal reddito denunciato, i genitori percepiscono dallo stato un assegno mensile per il primo figlio pari a 194 euro (Kindergeld), mentre per il secondo e il terzo la quota si eleva fino a 200 euro, 225 dal quarto in poi; in alternativa (a seconda delle convenienze), si può ottenere una riduzione dell’imponibile sulla dichiarazione dei redditi pari a 7500 euro.

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E l’intervento non si esaurisce certo con la conclusione del percorso scolastico superiore, visto che in caso di iscrizione all’università, l’assegno familiare viene garantito fino al compimento del venticinquesimo anno.

Per non parlare delle clamorose differenze che inspiegabilmente ci sono ancora oggi sul costo dei generi di prima necessità per i bambini, che in Germania possono vestirsi, mangiare e andare a scuola senza dover strangolare le finanze familiari, mentre la stessa cosa non si può dire per i piccoli italiani.

È proprio vero che nessuno può scegliere dove nascere, ma quando si acquistano le competenze per potersi guardare intorno, un po’ di invidia sorge spontanea…