Tanto che da quel lontano ’96, Lesli Canavanaugh, americana dello Utah, una laurea in lettere classiche all’Università Brigham Young di Provo, non solo non ha lasciato più il Belpaese, ma ha scelto un italiano come marito. E a Perugia ha messo su casa.

duomo di perugia

“E sa perché -chiede- voi siete molto più cordiali, cortesi, discreti e amate la famiglia in modo autentico. In più, non siete favorevoli alla pena di morte. Ho trovato gli italiani subito attraenti. In Italia mi sono sentita sempre a mio agio”.

Cosa ricorda dei primi anni qui in Italia?

Agli inizi pensavo che gli italiani fossero tutti arrabbiati per qualcosa. Li vedevo esagitati. Forse perché gesticolano troppo. Poi, ho capito che sono solo più passionali, vivono e sentono più degli americani, abituati sin da piccoli a fare i machi, e quindi a controllare le proprie emozioni”.

Ma perché siete freddi?

Forse perché qui in Italia per le mamme avere un figlio è una questione più seria e delicata. La mamma è sempre pronta a comprendere i bisogni di suo figlio, che così si esprime in modo trasparente. C’è un rapporto simbiotico. Anche se spesso forse si esagera.

In che senso?

Beh, qui la mamma, che è un mito, controlla ogni spazio della vita del proprio figlio. Persino i più intimi, a volte. Comunque, è meglio seguire i figli che trascurarli. In Italia sembra che tutto ruoti intorno ai bambini, da noi c’è più superficialità. Anche chi non ha risorse sufficienti in America mette al mondo tre, cinque figli. E questo perché non si dà il giusto peso alla famiglia e alle esigenze dei piccoli.

Questo vi rende più forti?

Direi di sì, ma anche più incapaci di manifestare le nostre emozioni. Voi sembrate teatrali, ma siete solo più sensibili, più entusiasti della vita. E amate le cose che nella vita contano davvero.

Tipo?

Beh, amate mangiare bene. Cucinare è un’arte. E le spezie non devono mai mancare. Cercate di vivere in modo sano. Da noi si corre di più. Da voi si tiene anche a vestire bene. Ricordo che quando tredici anni fa sono venuta in Italia i miei colleghi di studio perdevano la testa per le donne italiane. Molto belle, perché molto curate.

Ci spieghi!

Credo che la donna italiana acquisti vestiti dopo aver studiato il proprio corpo, per valorizzare le parti migliori e nascondere i difetti. Noi, pensiamo solo a coprirci.

Sharon Stone non mi sembra poco curata!

Ci sono eccezioni. Noi siamo meno formali e diamo poco spazio all’apparire. C’è un altro aspetto che vorrei sottolineare.

Prego!

Riguarda il rapporto di coppia. Quando un italiano tradisce la propria compagna la colpa è sempre della terza che provoca, seduce.

E, invece?

E’ anche del marito, che per le italiane è un bamboccio. Sembra che l’uomo italiano sia privo di personalità. Facilmente dominabile sia dalla moglie, sia dall’amante. Si dice, ha tradito perché è caduto in trappola.

E poi dicono il maschio italiano!

In America l’uomo che sbaglia si assume le sue responsabilità e non viene perdonato. La moglie non scarica la responsabilità fuori del matrimonio. Comunque, vedo la donna italiana molto gelosa. Ma nello stesso tempo molto materna. In questo senso riscontro dei punti di contatto con la mia religione d’origine.

Quale?

Vengo da una famiglia di mormoni. Ma ho lasciato quella religione nel periodo dell’adolescenza.

Perché?

Troppo rigida. Anche se per i mormoni la famiglia e i figli sono i valori più importanti.

Dunque, gli italiani come i mormoni?

In parte.

Si sente più italiana?

Con mia figlia che ha cinque anni seguo un mix. Sono un po’ americana e un pò italiana. Se non mangia per qualche giorno non mi strappo i capelli. Ma sono attenta alle sue emozioni.

Cosa apprezza della cultura americana?

Siamo molto efficienti. E la meritocrazia esiste davvero. Da noi tutti ce la possono fare. Il presidente degli States ne è un esempio. Gli sforzi vengono premiati. E a 40 anni si è proprietari di una casa e di una macchina.

E poi, cos’altro le piace?

Le feste. Il Natale e la Pasqua sono molto sentite da noi. E sono vissute, quelle sì, per i bambini.

Conosce altre città italiane?

Sì, Milano, Roma.

E il Sud?

Poco. Ma non ci vivrei. Mi piace troppo la neve. Un ricordo dello Utah.

Cucina all’italiana?

Sì, il mio piatto forte è la parmigiana.

Intervista a cura di Cinzia Ficco

cinzia.ficco@virgilio.it

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