Trasferirsi a vivere in Bulgaria

Il sogno di molti fra coloro che immaginano una vita 2.0 lontana dalle preoccupazioni e dalle delusioni di quella precedente è per lo più quello di trovare un posto di lavoro adeguato alle proprie attitudini e inclinazioni in un luogo che permetta di svolgerlo al meglio e, contemporaneamente, lasci aperti ampi spazi di sviluppo per un’affermazione sociale quanto più possibile brillante e soddisfacente. E se il tutto avviene all’ombra di qualche palma o con la colonna sonora delle onde che sciabordano romanticamente sulla battigia, meglio.

Purtroppo non sono molte le opportunità che consentono di coronare sogni come questi: il più delle volte ci si deve accontentare, quando tutto funziona come si deve, solo di alcuni di quei passaggi, anche perché i luoghi che nel mondo permettono a chi fugge dalla propria vita precedente di incontrare migliori occasioni di affermazione sono sempre meno numerosi e più inflazionati.

Non deve dunque suonare come un ripiego la scelta di destinare a quinta, seppure non ideale, della propria nuova vita una terra che, mai presa in considerazione una volta aperto il libro dei sogni, si è proposta all’attenzione per le specifiche opportunità in grado di offrire. La Bulgaria è una di queste terre: non è il primo pensiero, ma numerosissime sono le specificità che possono invitare ad una riflessione in tal senso, soprattutto se si è in grado di provare ad investire in prima persona senza aspettare di trovare offerte in grado di sollecitare decisioni più profonde.

La Bulgaria, innanzitutto, è membro effettivo della Comunità Europea, ma non partner della moneta unica, una scelta, questa, che ha permesso al Paese di mantenere un costo della vita relativamente basso e al contempo di attirare capitali stranieri: a questo proposito le recenti politiche economiche locali si stanno caratterizzando per l’ampiezza di vedute e di prospettive, visto che il governo sta attuando un piano di totale ristrutturazione delle infrastrutture grazie al quale sempre più numerose sono diventate le imprese straniere che si sono impegnate in prima persona; ad agevolare l’ingresso di capitali esteri sono state poi alcune leggi mirate con le quali sono state dimezzate le procedure burocratiche e velocizzate le pratiche di partecipazione, rese ancora più allettanti da specifici incentivi.

Inoltre la politica fiscale della Bulgaria è fra le più snelle d’Europa, visto che l’aliquota della tassa sulle imprese e sulle persone fisiche è rimasta fissata al 10%, un unicum a livello continentale che sta effettivamente dando i suoi frutti. Infine il costo della vita: se si escludono i quartieri più chic delle grandi città e le località balneari affacciate sul mar Nero, affittare o acquistare un’abitazione non è impresa proibitiva come alle nostre latitudini e fare la spesa risulta ancora più conveniente che nei nostri supermercati. Non va poi dimenticata la posizione geografica: collocata com’è nel cuore dell’Europa orientale, la Bulgaria può diventare strategica nel controllo dei traffici commerciali con la Turchia, con cui confina direttamente, e più in generale con il Medio Oriente. E se i fondali del Mar Nero non dovessero appassionare per le tanto agognate vacanze, il Mar Egeo si trova a meno di cento chilometri di macchina dal confine con la Grecia.

Insomma, i vantaggi, a ben vedere, si configurano ben corposi, tali da far passare in secondo piano l’idea che la Bulgaria dalle nostre parti ha sempre portato con sé. Il nuovo millennio ha sparigliato le carte, anche quelle geografiche, e oggi non è più il caso di appassirsi su cliché vecchi e anacronistici. Diverso è se si parte per Sofia con l’idea di trovare un’occupazione per poi iniziare a guardarsi intorno: il mercato del lavoro non ha ancora assorbito le energie necessarie a quello sviluppo che negli anni scorsi si auspicava, anche se il tasso di disoccupazione oggi si attesta su un rassicurante 10%. Gli stipendi medi sono ancora piuttosto bassi, in linea, d’altronde, con il costo della vita: ecco perché a tutt’oggi la Bulgaria si profila come un Paese da sogno solo se quel sogno è davvero ambizioso.

Gianluca Ricci