Le 10 tradizioni natalizie più bizzarre al mondo

Di Enza Petruzziello

 

Paese che vai, usanza che trovi. Vale per tutti e sempre, ma vale soprattutto a Natale. Ormai ci siamo, il conto alla rovescia è iniziato e tutto il mondo si prepara a festeggiare una delle ricorrenze più amate da grandi e piccini. In Italia via libera ai presepi e a grandi tavolate piene di leccornie e dolci tipici natalizi: pandori, panettoni, struffoli e chi più ne ha più ne metta.

A New York il grande albero in Rockefeller Plaza già brilla illuminando turisti e newyorkesi. A Sidney, in Australia, il 25 dicembre la sabbia bianca di Bondi Beach come ogni anno ospiterà tantissimi australiani rigorosamente muniti di cappello da Babbo Natale.

Insomma ognuno celebra questa festività a modo suo, e alcuni – dobbiamo dirlo – in maniera del tutto originale e bizzarra.

Dalla Svizzera alla Norvegia passando per l’Ucraina e la Spagna, vediamo insieme le tradizioni più strane del Natale in giro per il mondo. Allacciate le cinture, il nostro viaggio inizia.

1) Catalogna, attenti allo zio! (ma soprattutto al Caganer)

La prima tappa è in Spagna, più precisamente in Catalogna dove i bambini vanno matti per il “Tió de Nadal ”Amatissimo dai bambini catalani che lo coccolano come se fosse un animale domestico, Tió de Nadal è un piccolo ceppo di legno sorridente che “caccia” i regali dalla parte posteriore. Viene posto davanti al camino l’8 dicembre e nutrito di doni fino alla notte di Natale quando appunto rilascia tutti i suoi averi: torrone, dolci, giocattoli e soldi!

Da non dimenticare anche il Caganer (una statuina che raffigura un omino, o un personaggio famoso nell’atto di defecare) e che viene messa nei presepi catalani.

2) Repubblica Ceca, Cupido scaglia la sua “scarpa”.

Qui la parola d’ordine è amore. Eh già, perché in Repubblica Ceca il Natale è il periodo perfetto per le single. La tradizione vuole, infatti, che una donna si affacci dalla porta di casa e lanci una scarpa: se cade con la sua punta rivolta verso la porta, la donna si sposerà l’anno seguente. Che dite, ci proviamo anche noi?

3) Caraibi, il Natale si veste dei colori del Carnevale.

Siamo a Nassau, capitale delle Bahamas. Colorato, divertente e caraibico il Natale è davvero uno spettacolo, in tutti i sensi! Da non perdere il “Junkanoo festival” che si svolge il 26 dicembre e poi di nuovo a Capodanno. Si tratta del più antico festival di strada di tutti i Caraibi e che non ha nulla da invidiare al Carnevale di Rio. Merito dei suoi costumi vivacissimi indossati da veri e propri personaggi. In alternativa potrete sempre rilassarvi su una delle meravigliose spiagge del posto.

4) Estonia, tutti in sauna!

Durante la notte della vigilia di Natale, mentre nel resto del mondo la famiglia è riunita intorno a tavole imbandite, in Estonia la tradizione vuole che i parenti si riuniscano tutti in sauna! Se vi piace la cottura a vapore, questa potrebbe essere una soluzione…

5) Messico, un ravanello come rito

In Messico in quanto a tradizioni bizzarre non scherzano mica. Nella regione di Oaxaca si svolge la “Noche de Rabanos”, o Notte dei Ravanelli, un festival di arte che si tiene ogni anno il 23 dicembre, durante il quale più di 100 artigiani si sfidano intagliando l’ortaggio e creando sculture molto elaborate. Pensate, l’usanza è nata nel XVI secolo da missionari spagnoli. Il ravanello gigante locale è stato scelto per essere onorato, intagliato e usato come tipico rito di Natale.

6) Italia, il paese fantasma che piace a Babbo Natale.

Più suggestivo il Natale in Italia. Come nel resto del mondo, anche in Italia esistono diverse “città fantasma”, luoghi abbondati per vari motivi e lasciati esattamente come erano 50/60 (e anche di più) anni fa. Tra questi c’è Apice Vecchia, in provincia di Benevento, suggestivo borgo del sud fermo agli inizi degli anni Sessanta. Il suo Castello dell’Ettore diventa a Natale lo scenario di “The Magical World of Christmas” con tanti eventi che si svolgono in una cornice magica e surreale.

7) Norvegia, a caccia di streghe!

Dalla città fantasma al paese delle streghe. In Norvegia la Vigilia di Natale è una notte molto superstiziosa dal momento che la credenza vuole che sia il momento in cui le streghe escono per andare alla ricerca di scope da rubare per volare via nella notte fredda e buia. Per questo, è tradizione che le donne nascondano tutte le scope e stracci per timore che una strega possa rubarne qualcuna, mentre gli uomini hanno il compito di spaventare le streghe maligne.

8) Islanda, il gatto di Natale…

Non aspettatevi Babbo Natale, in Islanda il vero protagonista è un gatto. Stiamo parlando di Jólakötturinn, il gatto di Natale d’Islanda, anche conosciuto come gatto di Yule, dove Yule è la festa pagana corrispondente al Natale di oggi. Enorme, nero, dai lucidi baffi bianchi questo temibile gatto si aggira nei villaggi islandesi la notte della Vigilia a caccia non di topi, ma di uomini. La loro colpa? Non essere riusciti a procurarsi, in regalo o realizzato con le proprie mani, un capo di abbigliamento nuovo da indossare per le festività! Meglio dunque non farlo arrabbiare e mettersi subito a lavoro con lana e ferri.

9) Ucraina, l’albero di ragnatele dorate

Sebbene le ragnatele sia associate ad Halloween, in Ucraina invece sono il simbolo del Natale. La tradizione ha origine dalla leggenda di una povera donna che la mattina del 25 dicembre trovò il suo alberello, che non era decorato ma solo pieno di ragnatele, con i fili che si erano trasformati in oro e argento.

10) Australia, tutti in spiaggia

Chiudiamo il nostro viaggio con temperature decisamente più calde. Se desiderate trascorre le festività in infradito e costume, Sidney in Australia è la vostra meta. In particolare è sulla sabbia bianca di Bondi Beach che si festeggia tradizionalmente il Natale. Tutti armati rigorosamente di cappello da Babbo Natale, il 25 dicembre gli australiani si danno appuntamento su questa meravigliosa distesa di sabbia bianca tra giochi e tuffi. Più che bizzarra, la loro tradizione è quasi da invidiare.