Cos’è il Bando Itaca INPS

Fino al 22 novembre 2019 è possibile aderire al Bando Itaca INPS destinato ai figli di dipendenti e pensionati pubblici che vogliono trascorrere parte della propria carriera scolastica in un paese straniero. Un liceale pugliese, vincitore del Bando, partito con il programma scolastico WEP in Danimarca, racconta come qui abbia scoperto “il Paese perfetto in cui vivere”

Stravolgere la propria vita durante gli anni del liceo, trascorrendo parte della propria carriera scolastica in un Paese straniero. È questa la scelta che ogni anno compiono migliaia di studenti che decidono di aderire ai Programmi Scolastici all’estero che permettono di frequentare la scuola di un altro Paese.

Per dare concreto incentivo all’internazionalizzazione del percorso scolastico, l’INPS ha erogato anche per l’anno 2020/2021 il Bando Itaca che assegna una borsa di studio – in grado di coprire quasi totalmente il costo del viaggio – destinata ai figli di dipendenti e pensionati pubblici.

Il contributo, che va da un minimo di € 6.000 (per un trimestre in Europa) a un massimo di € 15.000 (per un intero anno scolastico in un Paese Extraeuropeo), è calcolato in percentuale sull’ISEE della famiglia, non scendendo mai al di sotto del 50% del valore totale della borsa.

Possono partecipare gli studenti delle scuole superiori che non siano in ritardo nella carriera scolastica più di un anno e che non abbiano contratto debiti formativi nell’anno 2018/2019 e i vincitori verranno selezionati tenendo conto della media scolastica e della situazione economica della famiglia.

Federico Stefanelli, liceale di Brindisi, è fra i 1090 ragazzi che si sono aggiudicati una borsa. Il giovane ha utilizzato il contributo per coprire il suo Programma Scolastico WEP in Danimarca, a Odense, città situata sull’isola di Fionia.

WEP, organizzazione internazionale che promuove scambi linguistici ed educativi per ragazzi, è tra le realtà individuate dal bando Itaca come idonee per l’organizzazione del soggiorno all’estero. WEP promuove infatti Programmi Scolastici all’estero che possono beneficiare di tale contributo poiché sono pensati proprio per i ragazzi delle superiori che vogliono frequentare una scuola straniera per un trimestre, un semestre o un anno scolastico.

L’intervista a Federico

Molti exchange students scelgono l’America, l’Australia o paesi anglofoni… come mai proprio la Danimarca?

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“Una delle domande più frequenti e una delle più difficili a cui rispondere. In Italia la Danimarca viene descritta come il paese perfetto in cui vivere: è la nazione che utilizza più energie rinnovabili, quella in cui i ragazzi studiano meno tempo ma sono più intelligenti, nonché la più felice del mondo. Qua si parla una lingua particolare e poco diffusa, ma tutti sanno l’inglese. A Odense ho trovato proprio questo. Questa città, senza avere nulla da invidiare alle più grandi capitali, mantiene lo stile di un piccolo paese di campagna immerso nel verde e nella quiete danese. E credo che questo sia fantastico.

Ci sono delle differenze rispetto alla vita e alla scuola in Italia?

“In una parola, la mentalità. Il modo di fare danese si basa sui principi di fiducia reciproca, generosità, uguaglianza, rispetto delle regole e, non da meno, della natura. Tutti questi valori della loro società si rispecchiano anche a scuola nel rapporto in classe con i compagni e con i docenti. Oltre a questo sto imparando nuovi “metodi danesi” riguardo agli hobbies che sto proseguendo anche qua, tennistavolo e scout, di cui credevo di saper tutto, metodi che al mio ritorno potrò mettere in pratica in Italia.

C’è qualcosa in particolare che hai imparato da questo viaggio?

“Sì, due. La prima è la mia nuova seconda vista. D’ora in poi, ogni volta che osserverò qualcosa di nuovo – suoni, immagini o odori – li confronterò con due modelli diversi, quello italiano e quello danese, come se vedessi il mondo attraverso quattro occhi. La seconda è che lontananza non significa differenza. Stando a contatto con ragazzi provenienti da tutto il mondo, ho capito come tutti inseguiamo le stesse avventure e gli stessi sogni, dall’Italia, al Messico fino al Giappone.”

Hai qualcosa da dire ai tuoi coetanei in Italia?

“Buttatevi e iniziate quest’avventura! No, sicuramente questo non è ciò che direi. Andare in nuovo mondo, lasciandosi alle spalle la routine, potrebbe sembrare una scelta facile ma non è così. Arrivati in un paese straniero completamente soli occorre prendere in mano tutti gli ambiti della propria vita. Non è un’esperienza semplice per un ragazzo della mia età. Il consiglio che darei, e che cerco di mettere in pratica ogni giorno io stesso, è immergersi completamente in questa avventura e vivere ogni momento a pieno. In fondo un anno è solo qualche milione di secondi, passano veramente in fretta!

Per ottenere maggiori informazioni visita il sito

WEP è un’organizzazione internazionale al servizio dei giovani, che segue ogni anno oltre 4000 ragazzi in partenza dall’Italia verso 65 Paesi e in arrivo nella nostra penisola da tutto il mondo. I suoi programmi comprendono: soggiorni di gruppi scolastici durante l’anno (stage linguistici) o durante l’estate (vacanze-studio); corsi di lingua all’estero; programmi di lavoro, stage e volontariato all’estero; i programmi scolastici all’estero per i ragazzi delle superiori per trascorrere un trimestre, un semestre o un anno scolastico all’estero.