Sa Di Legno: il progetto di Samuele Giacometti

Val Pesarina, Friuli: uno dei tanti esempi di comunità alpine, ricche di storie e saperi che, in nome di un malinteso senso del progresso, vengono dimenticati quando non addirittura colpevolmente cancellati. Luoghi d’Italia abbandonati per tanti motivi, da cui, ad un certo punto, la gente se ne è andata. Ma c’è anche chi ha fatto un percorso inverso e, sull’onda di un bellissimo progetto, ha deciso di compiere un’azione di riscoperta e di valorizzazione territoriale. Samuele Giacometti, ingegnere marchigiano, laurea a Bologna, ad un certo punto della sua vita, in queste zone ci è venuto per lavorare, scoprendo altri ritmi e altri climi sociali. “Un giorno – ci racconta – insieme alla mia famiglia, siamo andati a trovare una ragazza che abitava vicino a noi, in una casa di legno. C’era qualcosa di particolare in quella abitazione, un’atmosfera e un profumo incredibili. Così ho cominciato a pormi alcune domande, tra cui una fondamentale, e cioè cosa fosse il legno”.

Il progetto Sa Di Legno di Samuele Giacometti

Da qui comincia un percorso di studio e di progetti che coinvolge molti aspetti, tecnici ma non solo. “Ho cominciato a studiare il legno – continua Samuele – le piante: tutto questo cercando di recuperare conoscenze e saperi che in questa, come in altre valli, c’erano fino all’800. Volevo davvero capire cosa fosse l’ecosostenibilità. E, ovviamente ho fatto tutto questo da ingegnere. Si trattava di far interagire la conoscenza del territorio, delle foreste, dei boschi, del legno e di creare qualcosa, un processo direi, che fosse davvero sostenibile.”

Nasce così SaDiLegno, qualcosa di molto più articolato della semplice costruzione di una casa di legno, un progetto che non è azzardato definire etico perché coinvolge aspetti storici, culturali ma anche criteri tecnici innovativi. Samuele ha pensato ad una casa che fosse sostenibile a partire da un’origine sostenibile, pensando all’intero ciclo di vita. E così dai boschi della Val Pesarina comincia un vero e proprio viaggio; quello delle piante che sono servite per realizzare la casa di Samuele, risultato di una filiera interamente ecosostenibile. A partire dal legno, certificazioni CasaClima, studi svolti in collaborazione con l’ENEA di Bologna per dimostrare, con un approccio rigorosamente scientifico, la sostenibilità dell’intero ciclo di vita del processo-legno.

Non parlate di “chilometro zero” a Samuele perché ritiene questa formula un modo, in realtà per non parlare della vera sostenibilità. “Io ho cercato, con la collaborazione di diverse competenze professionali, di costruire idealmente un anello di 12 chilometri, al cui centro c’è il bosco della Fossa, poi tutto il processo di trasformazione da legno-bosco a legno-casa. Che significa prendere in considerazione anche il lavoro dei taglialegna, poi dei falegnami, poi di chi ha trasportato questo legno, poi dei carpentieri. Insomma un viaggio anche nella filiera di mestieri e saperi di un tempo. Per Samuele questo progetto vuole essere la dimostrazione di come il processo di modificazione degli oggetti che produciamo e dell’uso che ne facciamo possa e debba tenere conto del rispetto per la natura e per la cultura del territorio. “Il processo SaDiLegno, riguarda qualunque oggetto costruito con questo materiale, non solo una casa. Ed è un progetto che coinvolge l’intero processo di trasformazione. Ti faccio solo un esempio legato ad una considerazione che ho fatto; proprio vicino a dove abito io, c’è una casa costruita con legno siberiano. Ti sembra sensato? Cosa vuol dire questo in termini di trasporto e inquinamento, per esempio? SadiLegno ovviamente tiene conto anche del corretto utilizzo dei boschi: utilizzo che non è sfruttamento.”

Il progetto Sa Di Legno di Samuele Giacometti

Samuele ha scritto un libro per raccontare in maniera approfondita questo suo appassionato progetto, che di visionario ha solo lo sguardo verso il futuro, ma che si basa su criteri assolutamente scientifici. Il libro si intitola “Come ho costruito la mia casa di legno” Edizione Compagnia delle foreste 2011 e ci accompagna in questo studio rigorosissimo, basato anche su quelli che gli ingegneri chiamano “scenari di confronto” basati su mutamenti di volta in volta causati da singole variabili: quindi rigorosamente monitorati e dimostrabili.

“Per me – racconta Samuele – questa esperienza e questo progetto hanno rappresentato un modo per ripensare a tutto ciò che significa una vallata alpina, a ciò che era e a ciò che ancora potrebbe significare in termini di lavoro e di economia anche. Pensa che oggi, qui in Val Pesarina, ci sono solo 900 abitanti ed una sola segheria. Agli inizi del secolo, su questo stesso territorio abitavano 3000 persone e di segherie ce n’erano cinque, più una latteria sociale. Il progetto Sa di Legno è quindi anche un progetto culturale in cui la filiera ecosostenibile, funziona da collante tra il territorio e la sua rivalorizzazione anche economica.” Ma Samuele non si accontenta di tutti i premi che il suo progetto ha ricevuto. Anzi, forse è un po’ amareggiato proprio dal fatto che, a questi riconoscimenti non abbiano fatto seguito concreti discorsi progettuali e produttivi. “Dov’è la green economy di cui tanto si parla, a volte solo per lavarsi la coscienza? Sa di legno non è solo un progetto, è un marchio registrato che ha messo in luce come quello che ho realizzato sia non solo possibile ma addirittura preso come modello. Però non cambia nulla. Io so solo che in questo progetto ho investito tutto e certo non demordo. Il libro, il blog servono anche a questo. Questo è un progetto che deve essere spiegato e comunicato, esattamente come sto facendo con te. Questo è il motivo per cui non sono su facebook che, nonostante la visibilità che potrebbe portarmi, non mi garantisce il tipo di comunicazione di cui ho bisogno.”

Il progetto Sa Di Legno di Samuele Giacometti

SaDiLegno, è un progetto che ha anche nel nome un manifesto ben chiaro. “Sa vuol dire sapere – prosegue Samuele – sapere e saperi del legno, della sua gestione e trasformazione. Ma vuol dire anche sapere nel senso di profumare. Chiedersi cosa sia il legno significa inevitabilmente porsi domande su tante altre cose, come la storia e la cultura, i mestieri, il rispetto per la natura e una possibilità di vita in accordo con essa, anche per le generazioni future.”

www.sadilegno.it

 

A cura di Geraldine Meyer