Piercarlo: dopo aver vissuto in varie città estere, ora ho scelto Atene

A cura di Maricla Pannocchia

Non ancora trentenne, Paolo può vantare di aver già vissuto in diversi luoghi fuori dal suo Paese natale, l’Italia, “Ho abitato a Londra, in Francia, in Germania e ora vivo ad Atene.” Ciò che ha spinto il ragazzo a lasciare l’Italia è stato un mix di difficoltà famigliari ed economiche che lo hanno portato a ricevere un’offerta di lavoro da un’azienda del settore del customer care, nella capital greca.

“Per lavorare qui è necessario sapere almeno l’inglese” racconta Piercarlo, “se si vuole trovare lavoro in settori che di solito impiegano gente del posto, è indispensabile saper parlare anche il greco.” Il costo della vita in Grecia negli ultimo anni è aumentato, arrivando quasi a quello delle province italiane, ma “Atene è una città dov’è possibile fare di tutto, molto ricca anche dal punto di vista storico e artistico.”

Fra i piani per il futuro, Piercarlo vuole rimanere ad Atene un altro po’ per poi spostarsi in America o in Giappone.

Ciao Piercarlo, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…

Ciao, sono Piercarlo, ho 28 anni e vengo da un piccolo paese della provincia di Pavia, chiamato Ponte Nizza. Amo cantare e lavoravo come cantante piano bar in alcuni locali. Amo anche scrivere, infatti ho pubblicato 5 libri. Ho studiato presso un istituto alberghiero e, nonostante mi sia iscritto alla facoltà di lettere, non ho portato a termine gli studi perche non ebbi la capacità di organizzare vita studentesca e lavorativa.

Quando e perché hai deciso di lasciare l’Italia?

Ho lasciato il mio Paese varie volte per lavoro. La prima volta andai in Francia, era il 2013 ed era un progetto europeo a graduatoria, quindi, una volta passate le graduatorie, andai 3 mesi a Bordeaux, bellissima città ma che non ho amato in quanto troppo metropolis. Nel 2016 tornai in Francia, precisamente ad Avignone, e mi piacque molto il posto, meno il lavoro, dopo di che sono stato in Inghilterra nel 2018, prima a Sandbach, poi a Londra e, infine, all’isola di Wight. L’Inghilterra per me è stato un sogno, ci ho vissuto benissimo, purtroppo non ho il presettle status quindi è difficile tornarci. Dopo questa esperienza in Inghilterra andai in Germania per poco tempo e ci ritornari nel dicembre 2021 per due mesi circa, quando poi, a febbraio, ricevetti la proposta dalla Grecia e partii immediatamente. Decisi di lasciare l’Italia per problemi lavorativi e personali con la famiglia, inoltre non ho mai accettato come il governo gestisse l’economia italiana quindi, in un momento di totale sconforto, dovetti decidere se partire o no e presi la scelta giusta.

Come mai hai scelto di trasferirti proprio in Grecia?

In Germania non mi trovavo come inizialmente speravo, anche perche facevo un lavoro che non mi aggradava appieno, quindi, girovagando online, mi ritrovai un messaggio su Indeed da parte della mia attuale azienda che mi proponeva un posto di lavoro “da sogno”, infatti inizialmente pensavo fosse una truffa. Nonostante questo, decisi di provare a capirci qualcosa di più e all’inizio mi proposero il Portogallo, solo che poi non c’erano posti disponibili, quindi mi chiesero se andava bene la Grecia. Ero contentissimo; mia madre ha sempre avuto il desiderio di visitarla ed io mi ero ripromesso che ce l’avrei portata, poi comunque la storia e il mondo greco mi hanno sempre attratto e incuriosito molto, essendo io un artista. Ho sempre visto Atene e la grecia come I luoghi dove l’arte la fa da padrona e, in effetti, è così.

Adesso abiti ad Atene ma, prima, hai vissuto altrove…

Beh sì, ho vissuto in Germania, entrambe le volte con vitto e alloggio e in entrambe le situazioni ero isolato dal centro quindi molto “solo”, se non con i colleghi. Ho vissuto in Francia, a Bordeaux, con altri studenti che avevano avuto la borsa di studio e vivevamo in una sorta di B&B mentre ad Avignone avevamo una “casa” di 40 mt quadrati circa dove vivevamo il pizzaiolo ed io. In Inghilterra, invece, avevamo una casa su 3 piani e abitavamo tutti insieme, questo per ciò che riguarda Sanbach, a Londra presi una stanza in condivisione mentre sull’isola di Wight avevamo la casa sopra al locale.

Come ti sei organizzato prima del trasferimento?

Quando ho capito che mi avevano accettato e ho ricevuto il biglietto aereo dall’italia, ho preparato le valigie e ho preso prima il treno da Westhofen e poi il flixbus da Mannheim, ho viaggiato tutta la notte e sono arrivato alle 5 a Milano, mi sono spostato in aereoporto e ho aspettato 5h mia madre, che non si è presentata, perché dovevo lasciargli degli indumenti per alleggerire le valigie, quindi ho buttato via quegli indumenti e sono partito direttamente con l’aereo. Una volta arrivato ad Atene, avevo il taxi che mi aspettava per portarmi in hotel. Sono arrivato all’hotel, ho eseguito il check-in e mi sono rifugiato in camera tutto il resto della giornata, poi è iniziata la mia avventura greca.

Come hanno reagito amici, parenti e conoscenti davanti alla tua scelta?

Alcuni furono contenti della scelta presa, altri non lo sapevano. Oltre a una questione economica, c’erano anche motivazioni personali, per questo ho preferito prendere questa scelta.

Come ti sei mosso per trovare un alloggio?

Beh, sono stato in varie case. Inizialmente ho abitato in un b&b ad Omonia Square, perché la mia situazione economica non mi permetteva di prendere una casa, poi, con un ex collega somalo, trovammo una casa in Agios Nikolaos e da aprile a novembre abitai con lui. Essendo sempre stato abituato a vivere in campagna non sopportavo la vita da metropoli quindi trovai un monolocale nell’isola di Egina, a Souvala, dove vissi fino ad agosto e ora ho una stanza condivisa a Kallithea. Vivevo bene sull’isola ma si fece sentire la scomodità dei mezzi pubblici. Non avendo un’auto era problematico spostarsi inoltre cominciavo a sentire la solitudine, per questo decisi di tornare ad Atene, ma in una zona più tranquilla. Per trovare casa mi sono affidato a Spitogatos, alle agenzie immobiliari e al marketplace di Facebook.

Quali sono i costi medi e le zone in cui, secondo te, è possibile vivere bene spendendo poco?

Ci sono molte cose da tenere in considerazione per rispondere a questa domanda. Innanzitutto dobbiamo capire che cosa intendiamo con le parole “spendendo poco”. Dobbiamo considerare che affitti e costo della vita negli ultimi anni in Grecia sono aumentati, tanto da arrivare quasi a quelli che sono i costi italiani. Vale a dire che, mediamente, un monolocale in affitto ad Atene costa sui 350/400 Euro il mese, a cui bisogna aggiungere i servizi quali la corrente, il cui costo è di circa 100/150 Euro a bimestre, l’acqua (10/20 Euro a bimestre) e la connessione internet ( 20 Euro circa al mese) quindi, a livello di affitti e gestioni abitative, siamo quasi ai costi delle province italiane. il caffè comprato al bar costa intorno a 1,40 Euro mentre comprandolo al supermercato per un pacchetto da 250g partiamo dai 3,50 in offerta arrivando ai 5-6 Euro alcuni anche 7-8 Euro, il latte siamo dai 1,60 ai 2 Euro al litro, per la verdure, se acquistata nei supermercati, difficilmente scendiamo sotto l’Euro al chilo.

La pasta ha un prezzo dai 40 centesimi in su, carta igenia un pacco da 10 costa intorno ai 5 Euro, sigarette siamo su 5 Euro al pacchetto circa, per l’abbigliamento se ci basiamo sui mercati e sui negozi outlet di seconda mano possiamo risparmiare un po’ ( almeno il 30%), tutta altra storia se, invece, facciamo spesa settimanale al mercato di strada, disponibile in tutta Atene in giorni diversi. Lì frutta e verdura sono vendute entro 1-1,50 Euro al chilo, le uova partono dai 15 cent a uovo mentre il pesce può partire dall’Euro fino a 8 Euro al chilo. Le isole, a livello di affitto, se si fa attenzione possono essere più economic, vale a dire che possiamo trovare dei monolocali a 200/250 Euro al mese ma, essendo su un’isola, I prezzi dei generi alimentari possono aumenntare e non sempre abbiamo i mercati. Questo significa che in Grecia bisogna vivere con uno stipendio di almeno 1000 Euro al mese. Se, invece, si vuole vivere bene, ne servono almeno 1300.

Come valuteresti il rapporto costo/qualità della vita?

Dipende da cosa fai; il mio lavoro mi permette di vivere decentemente perché mi dà uno stipendio di 850 Euro piu bonus quindi mi permette di pagarmi una casa e di sopravvivere. Altri lavori ti danno uno stipendio minore quindi lì diventa complicate, infatti molti greci restano a vivere con i famigliari. Diciamo che, basandomi su quello che ho detto prima, vivo in maniera simile a come vivrei in italia ( chissà perche i greci ci considerano “cugini”). Per il resto, se dovessi dare una valutazione oggettiva, direi che ci sono molte cose da migliorare ma che nell’insieme non è cosi male.

Di cosa ti occupi?

Mi occupo di assistenza telefonica in ambito tecnologico e sto cercando un secondo lavoro per aumentare le mie entrate.

Pensi che sia facile, per un italiano, trovare lavoro lì?

indubbiamente una persona italiana deve parlare l’inglese, altrimenti è impossibile vivere qui. Una volta superato questo “scalino” diventa tutto più semplice, ci sono molti posti negli ambiti come il mio, quindi nel costumer care o nel back office, sia da parte della mia azienda sia in aziende concorrenti che ti danno comunque una solidità economica. Ci sono molti risporanti e hotels che cercano personale per le stagioni e ci sono possibilità lavorative come tassisti e come drivers in geneale. Essendo uno Stato puramente turistico, i lavori si concentrano nell’assistenza clienti, nelle guide turistiche, nei ristoranti e nelle strutture ricettive di ogni genere, poi ci sono altri lavori ma sono più rari, come quelli nelle fabbriche o nelle gestioni stradali. A volte ci sono posti anche nella pubblica amministrazione. Ovviamente per molti lavori si richiede obbligatoriamente il greco, ma per altri e sufficiente l’inglese.

Quali sono i settori in cui è più semplice trovare un impiego?

Se si parla inglese consiglio settori come costumer care, back office, ristorazione, hotellerie, guida turistica, tassisti. Se si parla anche il greco possiamo tenere conto di vari lavori nel settore pubblico, nelle fabbriche e in altri posti dove, comunemente, lavorano persone della zona.

Cosa bisogna fare, dal punto di vista burocratico, per vivere e lavorare in Grecia?

Partendo dal presupposto che a me i documenti sono stati fatti dall’azienda nel monmento in cui mi hanno assunto, so che bisogna fare l’afm ovvero il codice fiscale Greco. Questo codice è la tua “rampa di accesso” a tutto il mondo fiscale Greco: aprire un’azienda, fare una dichiarazione dei redditi, aprire un conto, fare un contratto di casa… tutto ciò che si riferisce al mondo fiscale si fa con afm. Invece, per ciò che riguarda la sanità, serve un altro codice, ovvero AMKA, che ti permette di avere assistenza sanitaria in tutta la Grecia. Al momento di fare la dichiarazione dei redditi ( ovviamente se sei stato qui più di un anno), devi fare l’iscrizione all’AIRE, che di solito va fatta dopo sei mesi dal trasferimento, e poi devi richiedere la yellow card o EU card, che è una carta che attesta la tua effettiva residenza in Grecia.

Come valuteresti servizi come sanità, mezzi pubblici e burocrazia?

Sicuramente ad Atene i mezzi pubblici sono qualcosa di attrezzato ed efficiente, sia la metro sia i bus che i tram difficilmente sono in ritardo e sono disponibili per molte ore a pochi minuti uno dall’altro. Quando si viene ad Atene bisogna essere coscienti che c’è da camminare. La sanità, invece, nell’ ambito delle emergenze non è affidabile, meglio andare in ospedale con le proprie gambe. A livello medico dipende da dove sei. Ad Atene sono forse fin troppo fiscali, andai per un mal di gola e mi fecero due tamponi Covid più esami del sangue e lastre per poi darmi un colluttorio. La prima volta che andai in ospedale, quindi, poi dovetti andare da un medico prvato a pagamento per avere tutto il resto. La seconda volta, quando venni ricoverato, invece, furono molto meglio. Degli amici mi dicoono che spesso non vieni nemmeno considerato in ospedale, dipende un po’ dalla zona o da ciò che hai, forse. In Egina invece mi trovai molto meglio a livello sanitario ma diventa molto problematico con i mezzi pubblici perché ci sono solo 6 bus al giorno e, per il resto, o il taxi o ti muovi con la tua auto. La burocrazia per la mia esperienza è molto digitalizzata ma spesso lenta, vale a dire che, a volte, ricevi risposta dopo settimane o mesi.

Come sei stato accolto dalla gente del posto?

I greci amano gli italiani, ci considerano “cugini” quindi, in generale, ad Atene sei accolto molto bene ma essendo una meta turistica è normale che ci sia più apertura mentale rispetto a città meno turistiche. Ho notato invece che, a Egina, pur essendo molto cordiali, le persone del posto sono più sulle loro. Mi è stato raccontato anche di episodi di razzismo ma a me non è mai capitato.

È facile, secondo te, integrarsi con i locals?

Indubbiamente sì, ovviamente poi bisogna vedere dove abiti. Alcune zone sono più “mentalmente chiuse” quindi l’integrazione può divenire problematica ma per me, essendo una persona estroversa, è stato molto semplice sia con greci sia con gli stranieri. Dipende anche molto dal tipo di persona che sei. Se sei estroverso come me indubbiamente fai meno fatica a fare nuove amicizie.

Cosa si fa, ad Atene, in ambito artistico, culturale e di svago?

Ogni giorno puoi fare qualcosa dai musei, alle feste, ai karaoke, alle semplici passeggiate, alle giornate al mare… Atene dà la possibilità di fare qualsiasi cosa si abbia voglia di fare senza problemi o pregiudizi, andare a teatro, al cinema, ogni sera ci sono feste, ci sono gruppi che organizzano incontri con persone di qualsiasi etnia, ci sono locali che fanno karaoke, altri dove fanno musica popolare, insomma, qualsiasi cosa si voglia fare, si può fare.

Se un amico che vive ancora in Italia ti dicesse di voler aprire una sua attività ad Atene, in quale settore gli consiglieresti di muoversi?

Ad Atene hai meno aiuti economici per aprire attività rispetto all’Italia però, essendo una meta turistica, hai buone possibilità di fare affari. Non aprirei un ristorante italiano nel centro di Atene perche ce ne sono troppi quindi ci sarebbe una concorrenza spietata, però non abbandonerei completamente l’idea ristorativa, magari andrei su qualcosa tipo fast food oppure su qualcosa di ricercato. Sulle isole, invece, qualcosa di italiano sarebbe molto apprezzato ma bisogna essere coscienti che i rifornimenti potrebbero essere complicati. Aprire un’azienda di costumer service porterebbe un ottimo guadagno ma necessita di molto capitale. Un negozio import export online e offline sarebbe molto interessante e fattibile e anche un’azienda manifatturiera sempre basandosi sul made in italy. S,e invece, si vuole valorizzare la Grecia, è possibile sfruttare i prodotti locali e il turismo.

Che consigli daresti a chi vorrebbe trasferirsi lì?

Io personalmente consiglio sempre un’esperienza all’estero a tutti, indipendentemente dal Paese dove si va, perchè aiuta a crescere. Qui in Grecia hai la possibilità di migliorare la conoscenza delle varie lingue disponibili, puoi parlare inglese, greco, arabo, francese, spagnolo, eccetera e trovi persone di qualsiasi etnia e molto spesso giovani. Un consiglio che sicuramente darei è di provare tutto ciò che il Paese offre e di cercare di conoscere la storia della Grecia e di approfondirlail più possibile perché è molto affascinante, direi di andare ai parties e di conoscere quanta più gente possibile. Suggerirei di andare anche a teatro, di usare i gruppi di Meetup per consocere persone e fare milioni di cose diverse ogni giorno.

E quali a chi, invece, vorrebbe andarci in vacanza?

Provare la vera cucina greca tradizionale, visitare i musei, le spiagge, i monumenti e fare delle passeggiate nei posti quali Monastiraki, Thissio e Syntagma, apprezzare l’arte che trovi dappertutto, visitare le isole e toccare con mano la natura incontaminata, godersi i tramonti sul mare e incontrare quante più persone possibile. Suggerisco anche di visitare i luoghi storici quali l’Acropoli, il Pireo, Sparta, Corinto e di assaggiare i Pistacchi di Egina e l’olio greco.

Cos’hai imparato, finora, vivendo lì?

Sicuramente ho imparato come risparmiare usando i mercati stradali, ho appreso alcune parole greche e quanto i greci siano disposti a parlare con te in greco e a insegnartelo, ad apprezzare ogni piccolo minuto ovunque che sia il teatro o una libreria o un museo. Ho imparato alcuni aneddoti sulla Grecia storica e perche la Grecia è così tanto legata all’arte.

Progetti futuri?

Credo che resterò qui ancora qualche anno poi, appena ne avrò la possibilità, vorrei visitare l’America e il Giappone e magari farmi qualche anno in quei Paesi.

Per seguire e contattare Piercarlo:

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