Oscar, a 19 anni sto girando l’Italia a piedi

A cura di Maricla Pannocchia

Ad appena 19 anni Oscar, dopo aver lavorato due anni nel settore metalmeccanico per mettere da parte i soldi di cui avrebbe avuto bisogno durante la sua avventura, ha deciso di partire, da solo, per esplorare l’Italia a piedi.

“Questo sogno è nato nel 2020, quando avevo 16 anni”, racconta il ragazzo, “ma ero minorenne e ho dovuto aspettare di compiere 18 anni prima di partire.” Anche se è partito in solitaria, durante il percorso Oscar è stato affiancato da altre persone, anche se solo per pochi giorni e, soprattutto, ha ricevuto accoglienza e affetto da molti sconosciuti con cui è ancora in contatto. “All’inizio avevo parlato di questo mio sogno solo ai miei genitori perché sapevo che, se lo avessi fatto, avrei aumentato le possibilità di trovare persone che mi avrebbero scoraggiato” racconta Oscar.

Seguendo il percorso del Sentiero Italia, che finirà a Santa Teresa di Gallura, Oscar ha avuto modo di visitare città d’arte, scalare le montagne e affrontare varie difficoltà come i cani randagi, il maltempo e ben 25 giorni senza farsi una doccia! Ai suoi coetanei, Oscar dice di liberarsi dai dogmi che sono stati loro insegnati e di andare alla ricerca di uno stile di vita più libero. Con la forza, quella mentale, tutto è possibile!

Oscar Danielli giro d'Italia a piedi

Ciao Oscar, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…

Ciao! Sono Oscar, ho 19 anni e sono originario dalla provincia di Vicenza, precisamente della Valle dell’Astico, incastonata tra l’Altopiano di Asiago e i massicci dolomitici del Pasubio-Carega… insomma, frequento la montagna da tutta la vita.

Attualmente stai facendo un giro d’Italia a piedi. Dove sei in questo momento?

Mi trovo nella Sicilia occidentale, tra le province di Palermo e Trapani, seguendo il tracciato del Sentiero Italia, il percorso escursionistico più lungo al mondo, che dura circa 7000 km e tocca tutte le regioni italiane ma rimanendo in alta quota quindi attraversando tutte le Alpi, gli Appennini e le montagne di Sicilia e Sardegna.

Quando e perché hai deciso d’iniziare quest’avventura?

Questo sogno è maturato nel tempo ma, quando ho deciso definitivamente di farlo, era il 2020. Sarei partito allora, se non fossi stato minorenne – avevo 16 anni – quindi ho dovuto aspettare di avere 18 anni. I perché sono molti: la passione per la montagna, la voglia di vedere il mondo e, in primis, l’Italia, il voler provare uno stile di vita alternativo, cioè da “nomade,” e il vivere una sfida che, per me, simboleggia un po’ il passaggio da ragazzo a uomo. Un tempo, c’era il servizio militare obbligatorio, ebbene, questo è come se fosse il mio.

Come hanno reagito amici, parenti e conoscenti davanti alla tua scelta?

In primis l’ho detto solo ai miei genitori. Sapevo che, più ne avrei parlato in giro, più persone avrebbero potuto ostacolarmi. Loro all’inizio non credevano dicessi sul serio ma, dopo essermi messo a lavorare e ad allenarmi per l’obiettivo, mi dissero semplicemente: “E’ la tua vita, sei libero di crearla come preferisci”. Gli amici e parenti hanno avuto reazioni miste. Alcuni entusiasti e pronti a supportarmi mentre altri erano impauriti, più preoccupati per la mia sicurezza e comodità piuttosto che per la mia felicità e la mia crescita.

Come ti sei organizzato prima della partenza?

Dopo 3 anni di scuola superiore, ho lavorato due anni nel settore metalmeccanico per mettermi da parte quello che sarebbe servito tra attrezzatura e spese in viaggio, poi c’è stato anche l’allenamento fisico e mentale. Quello fisico tra arti marziali, atletica e pesistica, quello mentale consisteva nel mettermi in situazioni benefiche ma scomode, imparando a non cedere alle tentazioni. Per esempio, prima di lavorare, mi allenavo svegliandomi alle 5 tra corsa e pesi oppure eliminavo dalla dieta dolci e alcool, che non servono a nulla. Insomma, qualunque cosa per stare fuori dalla zona di comfort.

Quali sono, secondo te, gli aspetti fondamentali a cui pensare prima e durante l’esperienza?

Prima di partire devi rimanere umile e riservato, consapevole che sarà una grande impresa e che la “vittoria” non è certa. Infatti, sono partito senza aver parlato di questo mio viaggio a nessuno ma ora, dopo 6000 km a piedi e vicino alla vittoria, molti in giro per l’Italia lo sanno. Quest’anno ho conosciuto 3 ragazzi che avevano intenzione di fare un viaggio simile al mio ma hanno commesso l’errore di farsi pubblicità prima e cercare sponsor quindi non era più un viaggio libero ma dettato da aspettative. Si sono arresi tutti. Durante il viaggio, invece, ti devi puntare un chiodo di pura testardaggine alla testa: non mollare. È dura, specie perché a piedi ti trovi sotto la pioggia o la grandine, dentro neve o fango e, in quei momenti, potresti cedere e dire, “basta, ora torno a casa”. Mi torna utile pensare a come si comportavano gli uomini un tempo: se penso ai miei nonni e bisnonni che morivano in guerra alla mia età, mi sembra tutto più facile.

Hai appena 19 anni. La maggior parte dei ragazzi della tua età non fa questo tipo di esperienze. Come mai hai sentito questo bisogno?

Perché non voglio mai più essere uno schiavo. Sin da quando nasciamo l’aspettativa per il futuro è la seguente: studia 20 o 30 anni, lavora 40 o più e poi forse (non è sicuro per noi giovani) andrai in pensione quando sarai vecchio e non più in forze. La società sta prendendo una deriva folle e disumana, abbiamo macchine per la produzione che in meno tempo fanno lavori che prima richiedevano ore o giorni ma, nonostante ciò, il tempo di lavoro non è diminuito, anzi, a volte è aumentato. La colpa è anche nostra quando compriamo nuove macchine, televisioni, cellulari, mobilia, decorazioni anche se sono usufruibili o funzionano ancora. Il consumismo, che è l’evoluzione dei vizi che avevamo da bambini, è il nostro oppressore. Con questo “cammino” ho capito cosa conta davvero nella vita e come essere felice, almeno per me.

Quale sarà la tua destinazione finale e perché?

Sarà la costa nord della Sardegna, precisamente Santa Teresa di Gallura, dove finisce il Sentiero Italia. Lì potrò dire di aver vinto, dopo aver attraversato tutte le montagne d’Italia in un unico viaggio senza mezzi (eccetto gli spostamenti su acque). Poi ci sarà il ritorno da organizzare, ma sarà breve.

Quanti chilometri percorri ogni giorno?

Circa 30, a seconda poi dei dislivelli o del tempo. Quando sono partito a maggio ne facevo 20, poi, con il passare del tempo, ho preso un ottimo passo e ora non è difficile arrivare anche a 40

Come ti organizzi per mangiare e dormire?

Dormo quasi sempre in tenda, anche se, a volte, ho conosciuto uomini e donne tanto gentili da offrirmi un tetto per la notte, trattandomi come un figlio o un fratello. Queste persone le ricorderò per sempre e ci sentiamo ogni tanto. Per il mangiare dipende dalla zone in cui mi trovo: possono essere più giorni senza centri abitati, soprattutto su alcuni gruppi montuosi, quindi, mi rifornisco in un alimentari prima d’incamminarmi e porto tutto nello zaino, altrimenti, se sono zone antropizzate, mi basta qualcosa per la giornata.

Qual è il tuo budget giornaliero?

Nel nord, lungo le Alpi, si spende molto di più che al sud, è difficile scendere sotto I 15€ giornalieri per il cibo mentre al sud, dove sono ora, mi è capitato anche per più giorni di non spendere nulla, proprio per queste incredibili persone che, sentendo la mia storia, mi hanno offerto il loro aiuto.

Oscar Danielli giro d'Italia a piedi

Quali luoghi, fra quelli che hai visitato finora, ti sono piaciuti di più e perché?

L’Italia è tutta bella, posso dirlo dopo averla attraversata, specie in zone non turistiche ma che meriterebbero comunque da quanto sono belle ma mi sforzerò di elencare 5 “zone” che bisogna vedere almeno una volta nella vita. Le elenco non in ordine di bellezza ma di tempo da quando le ho attraversate:

Le Dolomiti: montagne uniche al mondo grazie alla loro roccia.

I 4000 metri delle Alpi Occidentali: Monte Bianco, Monte Rosa, Cervino, le montagne più alte d’Europa con la loro imponenza e i loro ghiacciai.

L’Appennino Centrale: tutto l’Abruzzo, dal Gran Sasso alla Maiella, ma anche i Sibillini, tra Umbria e Marche.

La Calabria: la regione più sottovalutata l’Italia. Qui ci sono le montagne più alte del Appennino Meridionale, la Sil, l’altopiano più grande d’Europa, il monolite più grande d’Europa nell’Aspromonte, le innumerevoli città con la loro storia e cultura, con tutte le influenze storiche dai greci, albanesi, normanni, arabi, saraceni ecc.

La Sicilia: come la Calabria, una terra toccata da molti popoli con resti greci, saraceni e normanni. Le coste azzurre con l’acqua caraibica e l’Etna, il vulcano più alto d’Europa. Poi tutte le isole Eolie.

Ti sei mai sentito in pericolo?

Sì, principalmente affrontando cani sia randagi sia domestici. La colpa è sempre di chi li abbandona o educa male ma poi sono loro a diventare la minaccia, specie se si muovono in branco. Ho imparato a gestirli, ti devi mostrare sicuro ai loro occhi e dominante, mai scappare o perderli di vista poiché cercano sempre di avvicinarsi quando sei voltato. Poi alcuni pericoli legati all’alta quota come il vento a 70 nodi o sentieri franati che mi obbligavano ad arrampicarmi ma slegato.

Puoi raccontarci qualche incontro fatto lungo la strada che porterai sempre nel cuore?

In Friuli una marmotta è arrivata a sfiorarmi il piede incuriosita quando, di solito, fuggono appena ti vedono. In Calabria, invece, uno scoiattolo mi è venuto incontro facendosi fotografare a 2 metri di distanza. Se non mi fossi mosso forse si sarebbe avvicinato ancora di più. Poi ho incontrato tantissime persone che mi hanno aiutato e di cui ora sono amico.

Come ti organizzi per non perdere la rotta?

Il percorso che sto facendo è completamente scaricabile per tappe dal sito ufficiale del Sentiero Italia. Uso quello più un GPS.

Ti è mai capitato d’imbatterti in animali selvaggi o, comunque, potenzialmente pericolosi?

Contrariamente a quanto si crede (perché frutto di dicerie e leggende piuttosto che esperienza diretta), i lupi e i cinghiali non sono un pericolo. Io ne ho visti a decine se non centinaia e tutto quello che fanno è scappare. Non a caso non esiste un solo morto in Italia per colpa di questi animali, piuttosto sono un problema per i greggi o gli orti. Altro caso, l’orso che, tristemente, ha fatto un primo morto l’anno scorso ma, nonostante lo abbia cercato a lungo in Trentino, non l’ho mai né visto né sentito. Non ho trovato neanche un’orma. Questo mi fa capire che è schivo ed evita l’Uomo, in caso contrario basterebbe munirsi di spray al peperoncino e chiunque sarebbe al sicuro in montagna. Sono molto più pericolosi cani e mucche.

Oscar Danielli giro d'Italia a piedi

Quando sei partito, cosa speravi di ottenere da questo viaggio?

Forza, non fisica – quella la ottieni in palestra – ma mentale, capacità di autocontrollo e conoscenza di me stesso ma anche dell’Italia, il mio Paese. Scoprirlo, parlare con la gente, assaporare panorami, scoprire tradizioni…

E cosa stai imparando, per ora?

Sto imparando che l’Italia è un Paese strabiliante, abbiamo così tante cose in così poco spazio (siamo un Paese molto piccolo) e siamo un incrocio di cultura e geografia pazzesco, dalle Alpi e i suoi ghiacciai ai mari caraibici del sud con tutto quello che c’è di mezzo. Una vita non basta per vederla tutta.

Cos’è, per te, il viaggio?

Viaggiare per me è scoprire il mondo a modo mio, ma c’è una grande differenza tra fare un viaggio e fare turismo: quest’ultimo è prenotare l’albergo, avere tutto pronto e vedere ciò che è famoso. Ad esempio, se vai a Roma come turista vai a vedere il Colosseo, i Fori, le Terme, tutte cose già viste da qualcuno e, per questo, famose. Viaggiare per me, invece, è scoprire anche quello che nessuno ha visto prima. Ad esempio, a Roma, andrei a parlare con chi ci vive, farei conoscenze e, perché no?, mi farei nuovi amici. Vorrei sapere cosa ne pensano i locals di vivere lì, andare in cima a un colle ignorato da tutti solo per vedere un panorama diverso e poi, soprattutto per quanto riguarda viaggiare a piedi, saper affrontare ogni situazione sentendomi bene.

Hai condiviso alcuni tratti del viaggio con altre persone. Ti va di raccontarcelo meglio?

Alcuni, venendo a conoscenza della mia storia, si sono uniti al mio tragitto per un giorno-due o, al massimo, quattro. Gente che non conoscevo, che voleva intraprendere con me qualche giorno di cammino. Poi c’è stato un periodo nel quale ho conosciuto un altro ragazzo che, come me, voleva fare tutto il tragitto del Sentiero Italia, abbiamo camminato assieme più volte ma alla fine si è arreso.

Come ti organizzi per aspetti pratici come farti la doccia?

La doccia è uno degli aspetti più negativi del viaggiare camminando. Non la fai spesso, specie muovendoti su montagne e pochi centri abitati, ma è importante farla almeno una volta a settimana, massimo ogni due. Attraversando il Piemonte, in un periodo dove i rifugi stavano chiudendo, sono rimasto 25 giorni senza doccia. Mai stato così tanto e spero non succeda più, il tuo corpo ne risente.

Oscar Danielli giro d'Italia a piedi

Sai già che cosa farai quando quest’esperienza sarà finita?

Voglio continuare a viaggiare, non solo a piedi ma anche in bicicletta. L’Italia occupa lo 0,2 % delle terre emerse, c’è il restante 99,8 da vedere. Certo, c’è la questione economica da sistemare ma ci penserò dopo il ritorno.

Che consigli daresti ad altre persone che vorrebbero vivere un viaggio simile al tuo?

Non arrenderti mai. Ci possono essere poggia, vento, grandine, neve ma, alla fine, prima o poi tornerà il sole. Non vale la pena mollare tutto solo per un meteo temporaneo. Se, invece, non hai pretese e qualche mezzo o qualche ritorno a casa non lo sdegni, goditi ogni momento, vivi nel presente, parla con la gente, mangia e bevi quello che è peculiare nella zona, scala montagne e gustati il panorama, tuffati in mare e sentiti rinato. Vivi libero!

Come mai hai scelto di percorrere proprio l’Italia?

Perché andare in giro per il mondo se non sai nemmeno cosa c’è dietro casa? Avevo sentito dire che l’Italia è unica, forse il Paese più bello al mondo ma tutto questo suonava come qualcosa di già sentito, vagamente patriottico quindi, forse, non vero. Ora posso dire che è proprio così e sono onorato di essere nato in Italia.

Lascia un messaggio ai nostri lettori…

Voglio lasciare un messaggio ai miei coetanei: distruggete i dogmi che vengono introdotti nella nostra vita come verità assolute. È tutta la vita che mi viene detto di stare attento al lupo, attento al cinghiale, attento al malintenzionato dietro l’angolo (che di sicuro va da solo nel bosco a fare del male a qualcuno), attento al freddo, attento alla pioggia, ecc… Tutte cose che o non sono veramente pericolose(vedi lupi e cinghiali) o sono situazioni affrontabili: hai paura dei malintenzionati? Impara a difenderti. Paura di ammalarti? Mangia sano, il tuo corpo migliora il sistema immunitario. Saresti un folle a privarti di magnifiche esperienze solo per paura: hai il 99,9% di probabilità di avere ricordi indimenticabili, bellissimi a dir poco, mentre lo 0,1% di probabilità che ti accada qualcosa di male. È sensato puntare al 99,9%, no?

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