Brexit: gli europei potranno entrare solo per un anno e già con un lavoro

Di Enza Petruzziello

 

Ci siamo. Sono trascorsi ormai due anni da quel referendum del 23 giugno 2016 che ha visto gli inglesi scegliere di uscire dall’Unione Europea. Il periodo di transizione ancora non è terminato, dovremo aspettare la fine del 2020, ma già adesso il governo di Londra ha pubblicato il “Libro bianco sull’immigrazione”, che disciplina il sistema di ingressi che entrerà in vigore dopo la Brexit.

L’intento è di ridurre gli arrivi dalla Ue, dalle attuali centinaia di migliaia a poche decine di migliaia l’anno.

Naturalmente le nuove regole non si applicano ai turisti che soggiornano per brevi periodi.

NUOVE REGOLE DI INGRESSO PER I LAVORATORI

Lo sappiamo, il Regno Unito fa gola a molti. In particolare agli italiani che hanno scelto Londra piuttosto che altre città per ricominciare una nuova vita. Trovare un primo lavoretto in UK non è fatto difficile, soprattutto nella capitale. Camerieri, baristi nei caffè o nei ristoranti italiani, solo per citarne alcuni.

Quindi possiamo immaginare quanto le nuove regole dettate dal governo inglese possano rendere difficili i trasferimenti proprio a chi è in cerca di lavoro. Secondo quanto stabilito, infatti, chi arriva per motivi di lavoro dovrà già avere un’occupazione, non potrà venire per trovarne una qui. E soprattutto sarà necessario un visto, che avrà la durata di appena un anno. Dopo di che bisognerà tornare indietro e non si potrà rientrare in Gran Bretagna per almeno un altro anno.

Insomma non si vedranno più giovani italiani arrivare a Londra alla ricerca di un lavoro in bar e ristoranti. Inoltre chi viene qui con un visto breve non avrà accesso al welfare e non potrà portare con sé i familiari.

CONTERANNO LE QUALIFICHE

Per quanto riguarda gli immigrati altamente qualificati, a loro sarà concesso un visto di cinque anni ma dovranno dimostrare di avere un reddito di almeno 30 mila sterline l’anno, più o meno 35 mila euro.

 EXTRA! ✎ Le nostre linee guida su come scrivere un buon curriculum di lavoro

Lo aveva deciso qualche mese fa il governo britannico, accogliendo le indicazioni del Migration Advisory Committee (Mac), la commissione indipendente istituita per consigliare il governo sulle politiche migratorie da seguire dopo la transizione. Insomma con la Brexit conterà la qualifica.

La soglia dei 5 anni sarà sottoposta a una verifica, dal momento che molti erano contrari, mentre la premier Theresa May ha insistito per introdurla. Uno dei motivi della contrarietà di questa regola ha a che fare con le retribuzioni nel servizio sanitario: gli infermieri guadagnano di meno e anche i medici neoassunti non arrivano alle 30 mila sterline.

Diventerebbe perciò problematico reclutare personale sanitario all’estero, usanza oggi comunissima in Gran Bretagna.

PER GLI EUROPEI GIA’ RESIDENTI

E per chi già si trova in UK? Niente paura, tutto questo non si applica alle persone già residenti in Gran Bretagna prima della Brexit. Per loro i diritti saranno garantiti.

Certo, il nuovo regime potrebbe sembrare assai severo, ma in fondo soddisfa l’esigenza di mettere fine alla libera circolazione, principale motivo dell’uscita della Gran Bretagna dalla Ue. Tanti hanno paura di ripercussioni negative sull’economia, basti pensare che interi settori, dall’agricoltura alle costruzioni all’ospitalità, dipendono proprio dal lavoro degli immigrati europei.

E per ora è difficile trovare qualcuno che possa sostituirli. Staremo a vedere.