Nicola, cosa significa trasferirsi a 52 anni?
Penso che non ci sia un’età specifica per decidere un trasferimento, io avevo già deciso molti anni fa, esattamente quando avevo 18 anni. Ho girato parecchio e ho visto il necessario, alla fine però mi ritrovavo sempre in qualche modo in Italia, purtroppo i legami che ti tengono legato alla tua terra sono molto forti e a volte subdoli. Nel momento in cui sono riuscito a tagliare questi legami serenamente, è arrivato il momento di partire.
Rimettersi in gioco in una nuova terra quali difficoltà comporta?
Moltissime, cambia praticamente tutto e devi stare molto attento a non farti travolgere da questo cambiamento che avviene soprattutto in te stesso. Va tutto programmato bene prima e, una volta trovata in se stessi la giusta motivazione, si riusciranno ad affrontare con più tranquillità le inevitabili difficoltà logistiche, di ambientamento e di inserimento.
Come sei riuscito a programmare il tuo trasferimento? Dal momento in cui hai deciso di andare via dall’Italia al momento in cui hai poggiato piede in Nicaragua quanto tempo è passato?
La programmazione non c’è stata, almeno non in senso razionale, ho vissuto con il desiderio continuo di andarmene, di conseguenza tutte le mie esperienze erano protese a quello. Già all’età di 17 anni volevo andare proprio in Nicaragua, per via della Rivoluzione che c’era. Poi invece le cose si sono complicate e ho cercato altrove: Asia, Sud America, Africa. Poi di colpo una scintilla, sul sito Voglio Vivere Così mi è capitato di leggere un articolo sul Nicaragua, così nel giro di 3 mesi ero pronto a partire, anche se la cosa si è ulteriormente protratta di altri 6 mesi. Alla fine però, anche se in extremis, ce l’ho fatta.
Quindi è stata una decisone alquanto ponderata. Ma alla fin fine, perché hai deciso di partire?
Perché non ce la facevo più. Premetto che per me l’Italia è il più bel Paese del mondo in assoluto, anche se tollero ben poco la maggior parte degli italiani. La decisione non è spiegabile razionalmente, sentivo che dovevo andare via, che dovevo vivere da un’altra parte e soprattutto morire da un’altra parte, anche se non vorrei destare allarmismi su questa ultima frase. Sto benissimo fisicamente e mentalmente e spero di vivere il tempo sufficiente per vedere alcuni cambiamenti sul pianeta che esigeranno ancora di alcuni anni per essere visibili. La decisione è avvenuta ma non so spiegarla, tutto qui.
Di cosa ti occupavi In Italia?
In Italia ho fatto varie cose: dal lavoro imprenditoriale nel ramo cantieristico edile e dei trasporti, al lavoro dipendente in un mangimificio, nel mezzo ci stanno circa 10 anni di sviluppo interiore e di capacità di adattare questo sviluppo alla quotidianità della vita. Tutto il percorso lavorativo affrontato in Italia, mi è stato di grande aiuto qui in Nicaragua.
Perché? Di cosa ti occupi in Nicaragua?
Appena arrivato ho conosciuto altri italiani residenti in zona, i quali mi hanno presentato persone che in futuro mi torneranno utili per i miei progetti lavorativi e di investimento. Al momento mi occupo di tutto quel che riguarda il turismo. Faccio da consulente in loco per tutti coloro che vengono in vacanza qui in Nicaragua, propongo loro svariate possibilità di permanenza, dal classico hotel con piscina e giro delle spiagge, alla vacanza avventurosa girando in barca per la costa sud e Nord del Pacifico o dell’Atlantico (Caraibi), alle varie attività che si possono fare nella foresta, ai giri dei vulcani o la discesa del fiume San Juan fino all’Atlantico e molto altro. Tutto a costi molto vantaggiosi e seguito personalmente da me e da altri collaboratori che parlano ovviamente italiano. Offro anche attività di consulenza rivolta a coloro che intendono trasferirsi qui e hanno bisogno di qualcuno che sappia come muoversi nei meandri burocratici locali, che non hanno niente da invidiare ai nostri! O a tutti coloro che hanno bisogno di un contatto locale per fare investimenti di ogni tipo. Per di più collaboro con la prima WebTV nata in Nicaragua da poche settimane la http://www.nrcnicaragua.net/nrc/index.php, un progetto molto divertente e dalle potenzialità future molto interessanti. Ma il mio desiderio è quello di trovare una finca adatta (finca = azienda agricola) e coltivare vari prodotti di agricoltura biologica, dalla biodinamica alla permacoltura ed altro. Qui mancano alcuni tipi di colture di ortaggi, solo perché non c’è nessuno che si sia messo seriamente a coltivarle. Può sembrare incredibile, ma è proprio vero e questo succede anche per tante altre cose. Il mio intento è di espandere questa attività agricola, programmando anche dei corsi scolastici, portandola così all’attenzione governativa e poi… se son rose fioriranno.
Cosa puoi raccontarci del posto?
Il Nicaragua, San Juan del Sur dove vivo, è una cittadina balneare molto famosa in Centro America e il turismo è costituito da centri americani e nord americani, ci sono ovviamente anche europei, ma in un numero nettamente inferiore. Non c’è niente di particolare qui, sole, mare e tempo buono, c’è una vita che io definisco “ruspante”, un po’ come il dopoguerra italiano, una società rurale che sta per assaporare il gusto del boom economico. I prezzi sono molto abbordabili grazie al cambio favorevole, si può dormire e mangiare con pochissimi dollari (qui moneta di riferimento. La loro moneta è il cordoba: 1 dollaro = 24 cordobas circa. 1 euro = 31 cordobas circa). Io faccio un’abbondante colazione con caffè nero lungo (americano) con latte e una fetta di torta con uva passa e una crostata di marmellata di frutta locale, tutto per 35 cordobas. Se poi si preferisce una colazione all’americana o alla nicaraguense, si arriva a 80/100 cordobas. Ovviamente se si vuol spendere meno, affittando un appartamento ci si può cucinare da soli spendendo ancora meno. Io ad esempio vivo in una camera in affitto, con dei vicini spassosi: un californiano e un giovane tedesco, un circo di caos comunicativo con uno slang spagnolo da capottarsi dalle risate. Con queste cifre in Italia che ci fai? Qualche goccia di caffè e un croissant industriale… Per il resto qui si vive in maniera semplice e abbastanza tranquilla, c’è poca criminalità, a meno che non vai come un “Giocondo” e allora ogni posto del mondo è pericoloso, tanto più in Italia. Il clima è tropicale semi-secco, praticamente estate tutto l’anno, mediamente al massimo 30 gradi ventilati a volte ventosi, con punte di caldo tra i 35 e i 40 gradi tra maggio e luglio. Da maggio in poi inizia gradualmente la stagione delle piogge che culmina tra settembre e ottobre, dopodiché non ne vedi più fino a maggio inoltrato o giugno. Una precisazione: dimenticate le piogge italiane, queste possono avvenire più di una volta nella stessa giornata e possono essere di forte intensità, ma durano poco e nel giro di 5 minuti il sole asciuga tutto.
Qual è stata la tua prima impressione all’arrivo?
Ovviamente di grande soddisfazione e meraviglia, il cielo di un azzurro intenso e la luce molto abbagliante, tutto bello e positivo…normale che sia così, poi ovviamente cominci anche a vedere i difetti.
Ecco appunto, i difetti…..
Sinceramente non ce ne sono molti. Uno tra questi riguarda la sanità. I loro centri medici pubblici non sono granché e se stai male è meglio rivolgersi a cliniche private e quelle costano anche per un europeo, per la popolazione locale invece i costi sono quasi improponibili. Per il resto tutto sommato si vive bene, questo è il posto adatto per tutti coloro che amano il caldo e il mare a costi contenutissimi, sconsigliato invece a chi è abituato ai centri vacanze all inclusive. Ci vuole un grande spirito di adattamento e ci si trova bene dappertutto…
Inizialmente ci hai parlato di investimenti da effettuare in loco. Potresti approfondire l’argomento?
Qui ci sono grandissimi margini di crescita, come ho affermato precedentemente, questo è un Paese “povero” in crescita, con la potenzialità per diventare uno dei Paesi più ricchi dell’America Latina. Ha molte ricchezze nel sottosuolo e in superficie, ha una terra molto fertile (vulcanica), moltissima acqua dolce (due laghi che sono 2 mari come estensione), una crescita turistica molto rapida, ma c’è da fare tanto, quindi chi vuole investire qui ha buone possibilità. Ma attenzione non sono stupidi, sanno bene cosa vogliono e come ottenerlo, chi viene qui pensando di venire a far man bassa rischia grosso e di tornare in patria con la coda fra le gambe…
Qual è il budget iniziale per poter cominciare una vita da zero?
Anche qui non saprei che consigliare, la cosa è soggettiva, dipende sempre da che tenore di vita uno vuole avere. Una cifra media, che si aggira intorno ai 6.000 dollari, ti permette di vivere molto bene e dignitosamente per un annetto. Se poi si decide di vivere al risparmio, ma sempre con un tenore superiore a quello di un Nica, la cifra può decurtarsi di un terzo. Ovviamente prima di prendere qualsiasi decisione è sempre preferibile fare un viaggio di sopralluogo, senza fare il classico “fai da te”…Io ovviamente sono qui per questo.
Ci sono le prospettive per un futuro migliore rispetto a quello che possiamo avere in patria?
Qui è come sparare sulla Croce Rossa e rispondo certamente sì. Qui puoi iniziare dal nulla con una cifra ridicola, in Italia con quella cifra che fai? Io so che siamo già a 500 suicidi per via della crisi…terribile!!
Vivi ormai da diverso tempo in Nicaragua, in questo periodo hai incontrato qualche ostacolo dal punto di vista culturale?
Non pochi, ma montagne… dal punto di vista culturale non abbiamo nessuna affinità né punto di incontro, ovviamente parlo del Nica medio. Loro sono gente strana, ti sorridono, ti salutano, ti parlano, ma ti fanno sempre sentire uno straniero. A me comunque la cosa non mi infastidisce per niente, una volta compresa la situazione mi sono ritagliato uno spazio e per ora mi accontento di quello.
In un trasferimento come il tuo quali sono gli ostacoli iniziali e quali i consigli per superarli?
In primis la lingua, è importante conoscere lo spagnolo, poi bisognerebbe lasciare a casa la propria mentalità e le comodità di vita a cui eravamo abituati, il resto è tutta esperienza che va fatta.
Per concludere, dal momento in cui sei partito ad oggi, più gioie o dolori?
Fuor di dubbio gioie con qualche dolore, più per chi non è qui e vorrei che ci fosse, ma mi sono detto che se non c’è forse o non è pronto o ha un’altra strada da compiere. Magari in futuro arriverà per altre vie, chissà è così strana e imprevedibile la vita…Essere qui come un ragazzino a 52 anni non è una cosa incredibile per molti, che pensano che ormai sia troppo tardi? Ciao Italia, sto bene e spero che le cose possano cambiare anche da voi, anche se vedo pochi lumi accesi.
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A cura di Nicole Cascione