Gryfino, la foresta storta

Di Gianluca Ricci

C’è una foresta, in Polonia, che da decenni rappresenta un vero e proprio mistero, e non solo per i naturalisti che hanno provato ad avvicinarvisi con la lente d’ingrandimento della razionalità.

Il bosco di Gryfino, quattrocento pini all’incirca, è costituito da piante dotate, tutte, della medesima caratteristica, ovvero quella di essere piegate alla base di novanta gradi e di essere poi cresciute dritte come qualsiasi altro albero.

Non a caso viene chiamata “Krzywy Las”, ovvero foresta storta, ed è stato certificato che venne piantata là negli anni Trenta, subendo quella particolare trasformazione nel periodo in cui l’Europa era dilaniata dalla seconda guerra mondiale, quando i pini di Gryfino avevano compiuto una decina d’anni di vita.

Nessuno però è in grado di risalire al motivo per cui quelle piante hanno avuto una crescita così bizzarra.

Bosco di Gryfino polonia

Un botanico canadese, forte di una simile esperienza osservata in un pioppeto in cui le piante erano cresciute con una forma arricciata a causa di una rara disfunzione probabilmente genetica, ritiene che il fenomeno polacco possa ascriversi alla stessa causa, ma prove scientifiche a sostegno di questa tesi non ce ne sono.

Altri suoi colleghi si sono spinti a ipotizzare che la crescita anomala sia stata provocata da un’eccezionale spinta gravitazionale, anche se a tutt’oggi non si ha testimonianza di nessun altro vegetale deformato lateralmente per questo motivo, visto che le spinte gravitazionali possono incidere solo verticalmente.

Altri ancora hanno spiegato la cosa con una eccezionale nevicata, che avrebbe piegato tutti i fusti fino al disgelo, quando poi i tronchi hanno potuto riprendere la normale crescita.

Inevitabilmente poi c’è stato anche chi si è spinto al di fuori dei parametri razionali finendo per tirare in ballo interventi alieni o cose così.

E se fosse stata una mano umana? A buttare lì una spiegazione apparentemente plausibile sono stati alcuni storici, secondo i quali da quelle parti si sarebbe combattuta una battaglia campale fra carrarmati, che col loro peso avrebbero deformato le piante giovani, cresciute poi normalmente una volta cessate le ostilità; affascinante, ma non si comprende il motivo per cui, al di là di quelle 22 file allineate di pini storti, il resto della foresta è rimasto assolutamente normale.

L’ipotesi più verosimile è stata quella a cui hanno sempre prestato fede gli anziani del villaggio vicino, e cioè che qualcuno abbia provato a far crescere storti quegli alberi per poter disporre di legna già opportunamente modellata, finalizzata alla realizzazione di qualcosa che necessitasse di assi curve, mobili o imbarcazioni che fossero: la conferma l’avrebbero data le usanze di alcune popolazioni antiche, che per evitare il faticoso lavoro della piegatura del legno, provavano a modellarlo direttamente sulla pianta d’origine.

Va però detto che tali interventi si esaurivano su qualche sparuto esemplare e non su un’intera foresta come quella polacca.

Peraltro non esiste nessuna memoria storica diretta perché quell’area, al centro di furiosi combattimenti durante la guerra, venne prudentemente evacuata e rimase disabitata finché negli anni Settanta non venne realizzata una diga, con il conseguente ripopolamento del territorio.

Quegli alberi saranno i soli a conservare una verità che la scienza oggi non è stata ancora in grado di svelare.