Le migliori facoltà di economia in Italia e in Europa

 

Le superiori sono finite ed è ormai arrivato il momento di iscriversi all’università! Una scelta difficile e importante senza dubbio, ecco perché vi do una piccola guida nel caso il vostro sogno – o semplicemente la scelta che in questo momento vi sembra più sensata – sia iscriversi a una facoltà di economia.

Ci sono due approcci per scegliere dove iscriversi: uno nel caso siate poco ambiziosi e uno nel caso contrario. Se non vi interessa avere una carriera al top del top, la scelta è facile: basta iscriversi all’università della propria città, o di una città vicina selezionata in base alla vivacità della vita universitaria o in base al costo della retta. Una ricerca facile e veloce. Se invece sognate di diventare i nuovi amministratori delegati di FCA, broker di Goldman Sachs, o il presidente del Fondo Monetario Internazionale, allora la scelta deve essere ragionata e ponderata. Le università che hanno un dipartimento di Economia sono milioni nel mondo: il rischio, se non si hanno delle linee guida, è di perdersi nel Mare Magnum della rete senza capire bene quali siano gli aspetti fondamentali e prioritari che dovrebbero veicolare la scelta. Spero di riuscire a darvi una mano!

La prima domanda da porsi è: rimango in Italia?

Nel momento in cui si affronta questo step, bisogna tenere ben presente una cosa: ogni corso di laurea specialistica (i due anni da fare dopo la triennale) offre una corsia preferenziale per i candidati che hanno studiato in quello stesso paese, o che addirittura hanno fatto la triennale nella stessa università. Dunque se siete innamorati di un paese e sapete già che volete andare lì a vivere e lavorare nel futuro, trasferitevi fin da subito. Altrimenti è sensato iniziare in Italia e adoperarsi in seguito per dare un respiro internazionale al proprio curriculum accademico (cosa che è assolutamente imprescindibile).

Quali università scegliere in Italia?

Si parte sempre dal consultare una classifica. È sicuramente meglio guardarne più di una in modo da farsi un’idea generale e guardare quelle con fonti più attendibili per non perdere tempo. Le università che risultano sempre ai primi posti sono Trento, Padova, Bologna, Verona, Politecnico di Milano e Milano Bicocca. Tra le private, la Bocconi è sicuramente in testa e forse l’unica da tenere seriamente in considerazione (ilSole24Ore). Bisogna sfatare il mito che la Bocconi è “roba da fighetti”. Certo, è un’università privata milanese, ma sarebbe stupido pensare che per proprietà transitiva sia solo un ricettacolo di meneghini figli di papà. È un’università con una solida reputazione internazionale, secondo il Financial Times offre uno dei master in management migliori al mondo, annovera tra i professori personalità illustri (Tito Boeri e Mario Monti per citarne due) e i contatti con il modo aziendale sono tra i migliori, per non parlare delle destinazioni degli scambi. A tal proposito, un veloce check delle destinazioni Erasmus, degli Accordi Bilaterali e delle Doppie Lauree che un dipartimento offre è importante per orientarsi. Se si crede sensato e adatto alle proprie aspirazioni trascorrere un semestre negli Stati Uniti o in Asia, bisogna guardare gli Accordi Bilaterali: quanti posti ci sono? Dove? La Doppia Laurea invece è un programma offerto solitamente solo alla magistrale: se un’università lo propone anche in triennale rappresenterà senza dubbio un punto prestigioso nel proprio curriculum accademico. Attenzione però che per questo tipo di programma è necessario sapere la lingua dell’università partner. (i livelli richiesti variano a seconda dell’università).

Se si ha già in mente un indirizzo specifico che si vuole dare alla propria formazione accademica, già questo può veicolare la scelta dell’ateneo. Ad esempio, se ci si vuole orientare verso la gestione dei beni culturali è bene concentrarsi sulle università centroitaliche, se si vuole lavorare nel settore del lusso Milano è d’obbligo. In ogni caso una specializzazione così precisa si può avere solo al momento, appunto, della laurea specialistica: per la triennale si può solitamente scegliere solo fra indirizzi generici con poche sostanziali differenze fra l’uno e l’altro.

dove studiare economia

Scegliere l’università all’estero

In questa sezione fornirò delle linee guida sulla scelta dell’università estera, decisione che prima o poi bisognerà affrontare: l’orientamento internazionale è un requisito fondamentale per un economista o futuro manager. Smuoversi dall’Italia è indispensabile, soprattutto se avete frequentato l’università nella città in cui avete sempre vissuto: non vorrete far vedere al recruiter che un giorno vi siederà davanti che non vi siete mai spostati da casa vostra, vero?

Come già detto, bisogna partire dalle classifiche. Ottima è quella del Financial Times, buono il Times Higher Education e forse da scartare è quella QS: dà molto peso alla qualità della ricerca, ma a meno che non abbiate già deciso di candidarvi per un dottorato, mi sentirei di dire che è da accantonare.

Il Financial Times offre classifiche delle Business School in generale così come dei Master in Management, in Finance e degli MBA (Master in Business Administration). Cliccando sui nomi delle università appare un’infografica ben strutturata che dà informazioni di vario tipo, tra cui il salario medio dei laureati, la percentuale degli impiegati entro il terzo mese dalla laurea, la diversità di genere dei corsi, ecc. Informazioni utili a farsi un quadro generale essenziale ma preciso.

Cosa apprenderete dunque da queste classifiche?

Inghilterra e Francia ospitano tra le migliori università al mondo, oltre ad offrire la possibilità di perfezionare l’inglese nel primo caso o di imparare bene una seconda lingua utile e diffusa nel secondo. Tuttavia sono anche i paesi più costosi in cui studiare. Le migliori università francesi sono private (le pubbliche non hanno una grande reputazione) e la maggior parte si trovano a Parigi. Fate voi i conti… In Scandinavia invece studiare è gratuito e le università sono sempre ben strutturate e considerate delle eccellenze in Europa e nel mondo. Tuttavia è difficile imparare e rendere spendibili lingue come svedese, norvegese o danese. Buoni compromessi sono Svizzera o Germania: nella confederazione elvetica si può studiare in ottime università dalle rette accettabili mentre in Germania non solo i costi delle università pubbliche (fra cui ci sono tante eccellenze) sono irrisori (una media di 500 euro annui), ma anche il costo della vita è assolutamente sostenibile (cosa che invece può non essere in Svizzera).

studiare economia

Qualunque sia la vostra scelta, non prendete il processo di selezione dell’università alla leggera: valutate bene i costi, le aspettative di impiego e anche la cultura del paese in cui vi state trasferendo, nonché il clima: può essere molto -troppo- sottovalutato lo shock di un radicale cambiamento climatico. Soprattutto se siamo noi del Bel Paese a spostarci. Un criterio guida deve essere senz’altro l’ufficio di job placement della facoltà: gli agganci nel mondo del lavoro sono tutto e studiare in un’università che offre numerose possibilità di incontro e contatto con le aziende diventa fondamentale.

Infine, è importante informarsi sui criteri di selezione delle università prima di perdere tempo a leggere l’elenco dei corsi che vengono offerti: se un ateneo pretende che si sostenga l’esame di inglese livello C1 come propedeuticità – cosa che richiede praticamente qualsiasi master in management – e siete a malapena al B1, concentratevi su altro. Se un master valuta soprattutto il cv del candidato e sapete che la cosa può solo penalizzarvi.. meglio guardare a qualcosa di alternativo.

Ora che avete una piccola guida.. basta aprire Google per essere a metà dell’opera!

 

Giulia Rinchetti