Realizzando un sogno. “Ho seguito il mio intuito -spiega- e insieme il mio desiderio. Ho impiegato più di vent’ anni per realizzarlo, ma ora sono qui. Entusiasta di aver cambiato vita. Se nel 2008 non avessi chiuso la mia attività, sarei rimasto in Italia, cancellando le mie speranze. E mi sarei inaridito”.
A novembre di due ani fa Massimo parte e rimane per tre mesi in Nicaragua. Poi torna in Italia per liberarsi di alcune incombenze. Da maggio scorso vive a San Juan del Sur, dove è proprietario di un negozio di abbigliamento femminile. I vestiti sono importati dall’Italia.
Ma perché proprio quel Paese?
Sono un viaggiatore solitario e alla fine del 2000, uscito da una società che aveva un ristorante, parlo di Bisolfito, locale che ha fatto un po’ la storia del centro di Forli’ , decido di fare un viaggio. Alcuni anni prima avevo visitato il Costa Rica e, guardando il Centro America, avevo scelto il Nicaragua. Non conoscevo nessuno che ci fosse stato, ho organizzato il viaggio con le pochissime informazioni che avevo raccolto sul Nicaragua e sono partito. Non sapevo neanche dove avrei dormito la prima notte. Da allora non ho più abbandonato questo Paese. Sono tornato tante volte. Nel 2002 ho persino rinunciato ad una offerta di lavoro a Managua. Il destino mi ha riportato qui.
Com’è il Nicaragua?
E’ ancora un Paese che offre posti diversi e unici da vedere: due Oceani Atlantico e Pacifico, dove vivo. Vulcani attivi e lagune. Poi il lago più grande del Centro America, detto lago del Nicaragua, l’isola di Ometepe, due coni che spuntano dal lago, bellissime baje per fare surf e passeggiate.
Cosa colpisce subito?
La natura, perché il Nicaragua offre paesaggi molto variegati. E gli abitanti cambiano a seconda che ti trovi sull’uno o l’altro Oceano. isiedo a San Juan del Sur sulla costa pacifica, a 30 chilometri dal confine con il Costa Rica. Ho scelto questo piccolo comune per la sua tranquillità. Qui puoi vivere senza macchina, mi muovo sempre a piedi. Quando ho bisogno di fare molta strada, uso i pullman locali, molto colorati, o i taxi economici. San Juan del Sur è un comune nel dipartimento di RIVAS con circa diecimila abitanti. Sia a nord che a sud ci sono piccole baie, alcune sempre piene di surfisti, altre quasi deserte, con la sabbia dorata. Qui il turista e’ accolto bene. E’ considerato una risorsa e le persone che ci abitano l’hanno capito. Per i turisti ci sono stanze da prezzi variabili. Si parte da un ostello a 5$ per arrivare all’ hotel da 200$. Con 15/20$ si trovano delle ottime sistemazioni. Ci sono anche appartamenti per chi si ferma di più. Per mangiare vale lo stesso discorso. Si parte da 5$ per arrivare ai ristoranti italiani, dove con 15$ puoi gustare pesce e bere vino o una cervesa locale. Abbiamo un supermercato, il mercato comunale e tanti piccoli negozi. Mangiamo pasta italiana e per la salsa, usiamo pomodoro italiano. Insomma, vivo in un piccolo posto, dove tutti si conoscono. E’ tranquillo, la gente ti saluta per strada anche se non ti conosce.
La capitale?
Managua è la città più pericolosa del Nicaragua.
Perché?
Ci sono molti balordi. Tante le rapine a mano armata. Succede quello che si verifica in tante capitali del Sud America. Questo e’ sempre un Paese del terzo mondo. La povertà si vede tutti i giorni. La maggioranza delle persone vive in baracche.
Torniamo a Managua.
Circa la metà della popolazione vive qui. E’ stata rasa al suolo dal terremoto del dicembre 1972 e ricostruita sotto la dittatura in modo caotico, senza alcun progetto serio. La vecchia cattedrale e’ uno dei pochi edifici rimasti in piedi. Però, non è ancora agibile. Managua è il punto nevralgico del Paese. Ma io non vivrei mai lì, troppi centri commerciali. C’è molto traffico.
Quali sono i posti più belli da visitare?
Granada e Leon, città coloniali e suggestive.
Collegamenti con l’Italia?
Diretti non ce ne sono. Forse se ne attiverà uno entro la fine di questo anno. Arrivi qui, passando dagli Stati Uniti via Miami. Oppure via San Jose in Costa Rica. Arrivano tanti pullman da lì.
Tradizioni e religioni?
L’80% della popolazione e’ cattolica ed ogni città ha il suo patrono, che celebra con una festa. Ci sono molte tradizioni, risalenti alla colonizzazione spagnola. La musica e le danze popolari fanno parte della cultura popolare.
C’è vita culturale?
Sì. Granada e’ sede di un festival internazionale di poesia. Leon ricorda spesso il suo concittadino e poeta Ruben Dario, il più conosciuto del Nicaragua.
Scuola e sanità?
Per quel che riguarda l’istruzione negli ultimi anni sono stati fatti molti passi avanti. L’analfabetismo é calato molto. All’Università è aumentato il numero degli iscritti. Qui ci sono tanti poveri, che non possono permettersi gi studi superiori. Leon è una città con tante attività culturali, tre Università e sessantamila iscritti. Di sicuro le nuove generazioni hanno più interesse ad istruirsi.
Quanto alla sanità, se hai soldi ti curi. Ci sono molti Paesi e associazioni umanitarie che inviano qui medici per vaccinare bambini e curare le persone più povere. Arrivano soprattutto da CUBA e STATI UNITI
C’è lavoro?
Sì, nelle zone turistiche. Agricoltura e allevamento del bestiame sono le maggiori risorse del Paese.
Sono previste molte agevolazioni nelle zone franche. Il tessile va forte. Ci sono molte aziende attive in quel settore
Com’è il clima?
Ci sono due stagioni inverno e estate. In inverno la stagione delle piogge inizia a maggio e termina a novembre. I mesi peggiori, in cui piove di più, sono settembre e ottobre. Negli altri mesi invernali si alternano sole e pioggia. Ma io qui vivo divinamente. Non mi manca niente. Davvero.
Massimo Argnani
Intervista a cura di Cinzia Ficco