Marta Ocello, dal Veneto all’Argentina

di Matteo Melani

Se messi nelle condizioni giuste e valorizzati al meglio, i giovani possono esprimere il proprio talento. Marta Ocello, architetto che vive a Rosario, in Argentina ha trovato il luogo ideale per vivere. “Grazie a un programma di scambi culturali ho avuto la possibilità di trasferirmi in un paese che dà ai professionisti le giuste opportunità di lavoro. In Italia l’unica esperienza di lavoro è stata uno stage gratuito ”, dice Marta a Voglioviverecosi.com.

Originaria di Castelfranco Veneto, in Argentina ha conosciuto l’uomo che è diventato suo marito e dal quale avuto due figlie, di cui una in arrivo.

La prima volta in Argentina

Il sogno di Marta è sempre stato quello di fare l’architetto, così dopo il Diploma superiore si iscrive alla facoltà di Architettura dell’Università di Venezia. Come molti degli studenti, anche Marta decide di passare un periodo di tempo all’estero, con un progetto Erasmus a Lisbona.

Una volta rientrata in Italia, Marta svolge un tirocinio presso uno studio di architettura, anche se le prospettive di fare strada sono limitate e così nel luglio del 2015 sceglie di sfruttare una possibilità di studio e lavoro  in Argentina, a Rosario. Rispetto all’Italia – dice – qui in Argentina i giovani vengono messi a proprio agio. Nonostante parlassi poco lo spagnolo, i miei supervisori mi hanno trattata bene e nei miei confronti sono stati sempre disponibili. Poi sono stata pagata”.

marta ocello vivere in argentina

Oltre al lavoro, l’esperienza in Argentina per Marta si rivela utile anche sotto l’aspetto personale, tanto che nei dieci mesi di permanenza passa un periodo di vacanza in Brasile e si innamora di un uomo argentino. Il tirocinio però ha una durata limitata e a dicembre torna nella sua città. Completa gli esami, si laurea ma l’Argentina è sempre nel suo cuore. D’altronde lì ha conosciuto il suo uomo e ha avuto l’opportunità di lavorare nel suo settore e, anche se in Italia ha svolto anche altri impieghi, nulla è paragonabile al tempo trascorso all’estero.

Così, a settembre del 2016 si stabilisce a Rosario, dove va a convivere col suo fidanzato, anch’egli architetto.

Una realizzazione completa

Insomma, tra lavoro e vita privata la sua nuova esperienza in Argentina va a gonfie vele. Se il suo fidanzato lavora come dipendente, lei opera da libera professionista e progetta diversi edifici (tutti di grandi dimensioni), come uno spazio di co-working a Rosario che le dà visibilità locale.

Si tratta di una dimostrazione concreta di fiducia, dato che la condivisione lavorativa rappresenta l’ultima frontiera della professione. Nei progetti a cui lavora, Marta segue tutto il processo di lavorazione: dalle fondamenta all’arredo.  “Mi è capitato – spiega – di sentire i miei ex compagni di università e mi dicono che fare carriera in Italia è difficile, anche se uno è bravo e ha fatto tanta gavetta”.  

Oltre che nella professione, la felicità arriva anche nella sfera personale, tanto che all’inizio del 2020 nasce sua prima figlia. Alla gioia della nuova arrivata, nella vita di Marta e suo marito si affianca l’incertezza per il futuro per lo scoppio della pandemia. Nonostante le chiusure generalizzate, l’attività di Marta  prosegue, tanto che suoi progetti vedono la conclusione. “Grazie ai miei lavori e allo stipendio di mio marito – dichiara – abbiamo affrontato la pandemia con più serenità, anche perché la nostra bambina era nata da poco. Per l’edilizia i ristori sono stati pochi, perché gli unici aiuti che il governo ha messo a disposizione sono stati per le fasce più deboli” 

Il futuro

Insomma, nemmeno la pandemia ha frenato la determinazione di Marta, tanto che adesso è incinta di un’altra figlia. “Qui ogni 200 metri c’è un cantiere aperto,  dove si costruiscono case o di esercizi pubblici come negozi e supermercati e il mio sogno è quello di rafforzare il mio nome attraverso i progetti, afferma Marta.

Se l’Argentina è stata la terra della sua crescita, l’Italia è il paese in cui ha i suoi affetti che fino allo scorso anno è andata a trovare. “Nel 2020 – conclude – i miei genitori hanno visto la mia prima figlia e mi piacerebbe tornare quando io e mio marito avremo le ferie. Vorrei avere una casa tutta mia perché oggi siamo ancora in affitto”.