Il giorno seguente partenza per il safari nello straordinario parco tzavo est, dove ho visto ciò che fino a questo momento avevo appreso solo dai documentari: gli animali in LIBERTA’, fieri, sereni, maestosi…Trascorriamo la notte in un lodge nella savana, dalla cui camera era possibile ammirare in totale sicurezza gli animali, grazie alla vetrata che affacciava nella pozza d’acqua dove questi venivano a dissetarsi.
Il giorno seguente, dopo aver fatto un’altra intera mattinata di safari, ripartiamo e, durante una delle soste, è possibile vedere l’animale forse più “preistorico” esistente: il coccodrillo, e delle simpaticissime e vispissime scimmiette che familiarizzano con i turisti, per avere in cambio una patatina o una nocciolina!
Ritorniamo al villaggio, facciamo conoscenza con i beach boys, di cui avevamo già sentito parlare, che si offrono di accompagnarci a fare un giro a Malindi e alla fabbrica del legno (una cooperativa dove lavora gente del posto). Ciò che ci ha più colpiti, oltre alla loro evidente bravura e manualità, sono stati i sorrisi con i quali siamo stati accolti.
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Per la strada, tra le case, fra i vicoli, incontriamo tanta miseria ma tanti sorrisi, soprattutto di bambini, sintomo che la vera felicità non consiste nel possedere oggetti ma semplicemente nel vivere…e forse i loro sguardi sono quelli che mi porterò sempre dentro e che faranno in modo che, qualsiasi altro viaggio farò, passerà sempre in seconda posizione; perché quello che mi ha donato il Kenya resterà nel mio cuore, per sempre.
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