Jennifer: a Barcellona ho trovato la mia casa

A cura di Maricla Pannocchia

Non potendosi permettere l’università in Italia e determinata a realizzare il suo sogno di lavorare nel mondo dell’interior design Jennifer, adesso 28enne, ha fatto le sue valutazioni e ha scelto Barcellona, dove gestisce la sua azienda Calisi Interiors, molto attenta a un argomento che le sta davvero a cuore, la natura. Uno degli obiettivi dell’azienda, infatti, è quello di ridurre i rifiuti di arredamento. “Quando ho deciso di venire a vivere a Barcellona, speravo che mi sarebbe piaciuta”, racconta Jennifer, “Ma non pensavo che l’avrei amata così tanto.” Oltre ai classici luoghi turistici, Barcellona è una città molto viva e attiva, con tanti eventi culturali e artistici che permettono di non annoiarsi mai. Le persone del posto, poi, amano gli italiani per via delle similitudini culturali e sono sempre disposte ad aiutare.

“L’unico problema è dato dai prezzi esorbitanti degli affitti, ai quali si può ovviare vivendo un po’ più lontano dal centro, per esempio in quartieri che si trovano a 10/15 minuti di metro” racconta Jennifer, “E consiglio a tutti di muoversi per tempo per ottenere il NIE, perché senza quello non puoi fare nulla. Il mio suggerimento è di richiedere quello provvisorio all’ambasciata, ancor prima della partenza.”

Jennifer Cadoni

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Ciao Jennifer, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…

Ciao, mi chiamo Jennifer, ho 28 anni e vengo da Luino, provincia di Varese, un piccolo paese di soli 14mila abitanti al confine svizzero, sul lago Maggiore. Sono andata via dall’Italia nell’aprile del 2017 per trasferirmi a Malta, per poi arrivare a Barcellona a maggio 2021.

Cosa ti ha spinta a lasciare l’Italia?

In Italia avevo un sogno: diventare architetto. Per motivi personali non mi sono potuta permettere l’università e così ho iniziato a pensare alle alternative. Ho scoperto la mia passione attuale, ovvero il mondo dell’interior design. Sono sempre stata ambiziosa e, non potendo permettermi l’università, ho cominciato a studiare per conto mio, fino a quando non ho messo da parte sufficienti fondi per potermi pagare un corso di interior design. É stato in quel momento che ho cominciato a cercare lavoro in negozi di arredamento in Italia e presso alcuni in Svizzera. Ovviamente non é stato un successo perché tutti mi chiedevano la laurea, anche solo per vendere mobili e fare preventivi. Grazie alle persone che ho conosciuto e a chi mi é stato vicino, sono riuscita a fare i miei primi progetti di home styiling in Italia, ma volevo di piú, qualcosa che nel nostro Paese mi sarebbe sempre stato negato perché mi mancava la laurea. É stato in quel momento che ho cominciato a valutare l’idea di lasciare il Paese per poter raggiungere i miei obiettivi.

Come mai ti sei trasferita proprio a Barcellona?

Per poterlo spiegare dovrei introdurre il mio amore per la natura e gli animali, nonché la mia passione per l’interior design già precedentemente menzionata. Durante la mia permanenza a Malta ho aumentato le mia conoscenze a proposito del cambiamento climatico e dell’effettivo problema ambientale che da me, al confine svizzero, non sentivo poi cosí tanto, nonostante fossi sempre stata attenta e interessata all’argomento. A Malta ho cominciato a condurre uno stile di vita zero-waste. Durante il mio ultimo lavoro in uno studio di progettazione situato a Malta, ho avuto modo di notare quante persone gettassero via l’arredamento, non per necessitá, bensí per il puro piacere di cambiare qualcosa nelle loro case. In poco tempo, mi sono domandata: “Non esiste proprio un’alternativa che possa evitare questo aumento di rifiuti di arredamento?”. É stato allora che ho cominciato a valutare l’idea di creare qualcosa di mio, una mia azienda che unisse i miei due più grandi interessi, l’interior design e la natura. Onestamente, avrei tanto voluto tornare in Italia per poter iniziare questo mio progetto nel mio Paese di origine ma le tasse italiane rendono qualcosa complicata, quasi impossibile. Ho valutato diverse mete e Barcellona é stata quella che piú si addiceva alle mie necessitá, che non si limitavano alla carriera, ma anche al clima, al cibo, allo stile di vita, ecc.

Cosa ami di questa città?

Praticamente tutto! É difficile per me trovare qualcosa che non mi piaccia in questa meravigliosa città. Prima di trasferirmi speravo mi sarebbe piaciuta, ma mai avrei immaginato tanto. Nel mio specifico caso potrei dire anche l’attenzione per l’ambiente e gli aiuti alle startup, ma anche gli eventi che ci sono quotidianamente, i quartieri tutti differenti l’uno dall’altro, il cibo e la vasta scelta di locali e ristoranti, le attività in generale, ad esempio ballare salsa e bachata al parco, per non parlare dei trasporti pubblici, che funzionano perfettamente, e della cordialità delle persone. Io qui sento di valere tanto quanto un uomo, aspetto che, per mia esperienza personale, posso dire che non é ancora scontato né in Italia né in Svizzera o a Malta.

Ci sono degli aspetti che, invece, non ti piacciono particolarmente?

L’ unico aspetto che non mi piace e su cui sicuramente saremo tutti d’accordo sono i prezzi da capogiro per gli affitti degli alloggi, che generalmente non valgono la metà di quel prezzo.

Di cosa ti occupi?

Qui ho aperto da poco la mia azienda, che ho lanciato proprio ora, sono quindi la fondatrice e CEO di Calisi Interiors S.L., un marchio di arredamento sostenibile e dinamico che, grazie a dei pannelli intercambiabili, ha la particolarità di poter cambiare colore, riducendo i rifiuti di arredamento nel momento del restyling e anche salvando gli alberi, utilizzando il bambú. Mi sto focalizzando quindi nel portare avanti il mio progetto, per il momento cercando collaborazioni con negozi di arredamento e interior design.

Come sei stata accolta dalla gente del posto?

Barcellona è abitata da persone provenienti da tutto il mondo, hai l’opportunità di conoscere molte persone tutte diverse tra loro. Per quanto riguarda gli spagnoli e i catalani, onestamente mi hanno aiutata tutti e sono stati molto disponibili nei miei confronti.

Come valuteresti il rapporto costo/qualità della vita?

Come dicevo, il mercato immobiliare è ciò che ci tocca di più. Non è semplice pagare questi affitti esagerati, però sono talmente felice e funziona tutto talmente bene che non potrei mai lamentarmi, dato che per me la qualitá della vita qui è ottima e onestamente Barcellona é molto vicina a ciò che io, mio umile parere personale, considero la perfezione.

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Consiglieresti qualche quartiere in particolare a chi vorrebbe trasferirsi lì spendendo il giusto e vivendo decentemente?

Su Facebook vedo che molti vogliono trasferirsi qui e cercano case nel centro, che ovviamente costa di più. A loro direi di valutare anche le zone più esterne di Barcellona, come il Guinardó o la Sagrera, perché non saranno lontani dal centro come pensano, bensí solo 10/15min di metro, ma con case più luminose e affitti più “ragionevoli”.

Cosa si fa a Barcellona in ambito artistico, culturale e ricreativo?

Qualunque attività ti venga in mente, qui c c’è. Dal punto di vista culturale, per esempio, la prima domenica del mese molti musei offrono l’entrata gratuita. In ambito artistico e ricreativo vale ciò che dicevo, davvero tutto e anche di piú. Puoi trovare attività di gruppo, lezioni gratuite, ci sono poi negozi artigianali dove puoi dare sfogo alla creatività, ad esempio decorando le ceramiche, oppure una volta sono stata in un locale, che se non ricordo male si chiama Art&Wine, dove dipingi sorseggiando vino.

Quali sono, secondo te, gli scogli contro cui quasi tutti gli italiani si scontrano appena arrivati in città?

Senza ombra di dubbio, i documenti e la ricerca di un appartmento. É difficile perché ti viene richiesto il NIE ovunque e per qualunque cosa, però per ottenerlo dovresti avere un lavoro, ma per trovare un lavoro ti viene richiesto il NIE. Per trovare un appartamento ti viene richiesto sia il NIE sia il lavoro quindi la situazione diventa complicata. Ci sono aziende peró, tipo nel customer service, che cercano sempre dipendenti, e se ti vogliono assumere ti aiutano a ottenere il NIE velocemente.

È facile, per un italiano, trovare lavoro o avviare un’impresa?

Penso dipenda sempre da che lavoro vuoi, dalla precedente esperienza lavorativa e dalla conoscenza delle lingue. Ogni profilo è differente, ma in linea generale rispondo sí. Qui il lavoro non manca di certo, però consiglierei d’imparare anche solo una base di spagnolo prima di trasferirsi. Lo stesso vale per avviare un’impresa, però per questo serve un investimento, come in ogni Paese. Io non ho visto alcuna discriminazione in quanto italiana, anzi, tanti spagnoli sono felici di conoscere italiani, perché siamo culturalmente simili.

Che consigli daresti, anche dal punto di vista burocratico, per vivere e lavorare lì?

Di fare la richiesta del NIE in ambasciata ancor prima di trasferirsi. Vi daranno quello “provvisorio”, ma sarà un ottimo inizio dato che è davvero difficile avere un appuntamento per farselo rilasciare. Per richiederlo in ambasciata vi chiederanno una motivazione, qualcuno ha detto per aprire un conto bancario. Nel mio caso é stato semplice perché avevo intenzione di aprire un’azienda e giá qualche documento per quest’ultima.

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Ti sei mai pentita della decisione presa?

Assolutamente no, è stata la migliore decisione della mia vita. Mi sembra di vivere sempre in vacanza. Ho trovato il mio posto nel mondo, la felicità e la pace che desideravo.

Se tornassi indietro, faresti qualcosa diversamente?

Se non ci fosse stata la pandemia avrei risposto “trasferirmi qui prima”, però a causa del COVID ho fatto la scelta di prolungare la mia permanenza a Malta, dove non vi erano restrizioni, a differenza della Spagna.

Quali, fra i luoghi più famosi della città, secondo te meritano davvero una visita?

Domanda difficile dato che rivisiterei tutto, però Il Palau della Musica e la vista dai bunker meritano sicuramente una visita.

Consiglia qualche posto al di fuori del sentieri più battuti…

Quest’estate ho in programma di esplorare di più visto che, per il momento, ho visto le mete turistiche tranne un meraviglioso pic-nic che abbiamo fatto, ma non saprei dirti dove fossimo, solo che eravamo in macchina, direzione Igualada per fare parapendio, e siamo usciti per una sosta a metá strada, direzione natura.

Cos’hai imparato, per ora, vivendo lì?

Che il mondo é proprio bello e si può essere felici.

Progetti futuri?

Pensavo che Barcellona non sarebbe stata la mia ultima meta, ma sono talmente felice che sto pensando di stabilirmi qui. In quanto ai progetti, ne ho molti ma sempre in ambito professionale, volendo dar vita a tutte le mie idee. Questo comporterebbe diventare una serial entrepreneur. Per ora inizio con Calisi, più avanti si vedrà.

Per seguire e contattare Jennifer:

Facebook: https://www.facebook.com/jennifer.cadoni.2020/

Instagram: https://www.instagram.com/calisiecofurniture/

Sito web: https://www.calisi.eu/