Vivere all'estero: Myanmar

Italiani in Myanmar

Terra piena di contraddizioni, il Myanmar, meglio noto come Birmania, non è certo il Paese che nell’immaginario collettivo rappresenta il luogo dove fuggire per ricostruirsi una nuova vita. La feroce dittatura militare che governa il più grande Paese del Sud-Est asiatico, non agevola le riforme e limita le libertà personali degli oppositori. Se vuoi però scoprire le vere radici dell’Asia, la sua storia e la sua cultura, il Myanmar è perfetto anche solo per un breve soggiorno.

Fino al 2005 la capitale è stata Yangon, chiamata in passato Rangoon, una metropoli situata nel Myanmar meridionale. La Capitale odierna è Naypyidaw a circa 3 km ad ovest del centro urbano di Pyinmana. Il suo nome significa “città regale”. Come ci raccontano quelli che ci vivono, il Myanmar è fondamentalmente composto da due realtà: le grandi città e tutto il resto del Paese. Se si vive in città si riescono ad avere alcuni comfort a cui noi occidentali siamo abituati, come ad esempio supermercati, negozi di abbigliamento, taxi, acqua corrente e connessione ad internet anche se lentissima. Fuori dalle città non c’è nulla di tutto questo. Ma anche quando si vive in città bisogna scendere a compromessi come le continue interruzioni della corrente elettrica. Gli affitti sono abbastanza alti, in compenso il costo della vita e dei beni di consumo è piuttosto basso. La popolazione locale è molto ospitale ed estremamente curiosa verso gli stranieri, c’è tanto lavoro e la comunità degli expat, seppur piccola, è molto attiva. Ma se le persone comuni sono ben disposte verso gli immigrati, il governo non lo è per niente. Ci sono diverse leggi che limitano purtroppo la libertà degli stranieri e li discriminano.

Insomma iniziare una nuova vita in Myanmar non è affatto cosa semplice. Se vuoi saperne di più sul posto e su come si vive qui segui questa sezione del nostro magazine dedicata al Myanmar.