Il principio della rana bollita
Riceviamo da Flavio e volentieri pubblichiamo.
Penso che tutti abbiano sentito parlare del fenomeno della rana bollita che non sapeva di essere cotta… per chi non lo ricordi ecco una rinfrescata:
Il fenomeno della rana bollita risale ad una ricerca condotta dal John Hopkins University nel lontano 1882. Durante un esperimento, alcuni ricercatori americani notarono che lanciando una rana in una pentola di acqua bollente, questa inevitabilmente saltava fuori per trarsi in salvo. Al contrario, mettendo la rana in una pentola di acqua fredda e riscaldando la pentola lentamente ma in modo costante, la rana finiva inevitabilmente bollita.
Gli eventi della vita mi hanno portato a essere un poco come la prima rana dell’esperimento, quella che viene gettata nella pentola di acqua bollente e che ne salta fuori. Non voglio tediarvi con lunghi racconti noiosi, vorrei semplicemente dirvi che da oltre venticinque anni io, Flavio, insieme a mia moglie Pilar, lasciammo l’Italia; vita relativamente avventurosa all’inizio che poi, a mano a mano, abbiamo cercato di stabilizzare con l’avanzare dell’età. Dopo girare per quasi tutti i paesi dei Caraibi lavoricchiando qui e la, nel 2001 ci siamo definitivamente stabiliti a Panama. Avviato alcune attività e poi cedute, ci siamo riusciti a barcamenare in questo paese nonostante le differenze culturali, ideologiche e il fatto di essere comunque stranieri. Tuttavia non è di Panama che voglio parlarvi, non di come rifarsi una vita all’estero, né dello shock culturale, neanche di come apprendere una lingua straniera.
Oggi volevo parlare dell’Italia e di come sono finito come la rana che salta fuori dalla pentola dell’acqua bollente.
Un anno fa, dopo aver ceduto l’ultima attività in Panama, avendo qualche lira in tasca, decidemmo, con mia moglie, che forse era il caso di tentare un rientro in Italia cui, inutile dirlo, siamo sempre rimasti attaccati (e chi non lo sarebbe). Ovviamente noi non abbiamo pensione, né l’avremo mai (come molti Italiani) e quindi dovevamo cercare di crearci un qualche introito con lavoro o attività per vedere di sopravvivere anche se senza troppe velleità; un tetto sotto il quale vivere e il minimo sufficiente per andare avanti, e mantenersi in una vita tranquilla con gli amici, parenti e conoscenti che per molti anni avevamo avuti lontano. Pensammo a un B&B, a un piccolo bar di provincia… insomma nulla di troppo impegnativo.
Forse il tempismo non è stato dei migliori, forse la nostra capacità di adattamento non è più la stessa ma, nel giro di pochi mesi, siamo saltati fuori dalla pentola di acqua bollente.
In passato abbiamo girato, vissuto e lavorato in parecchi paesi “emergenti” (prima si chiamava terzo mondo). Abbiamo visto corruzione, brutture, abusi politici e sociali di ogni genere e pensavamo che ci volesse un notevole spirito di adattamento come il nostro per accettare e convivere con certe situazioni… ma ci sbagliavamo; il peggio lo dovevamo ancora vedere e, purtroppo, questo è avvenuto in Italia. L’attuale situazione politica, economica e sociale Italiana ci ha fatto rivedere i nostri parametri di misura. Al nostro ritorno abbiamo trovato uno stato di dittatura mascherata, un’imposizione fiscale inaccettabile, continui attacchi alla libertà individuale, alla dignità e alla gioia di vivere. In pochi mesi abbiamo visto manovre fiscali asociali mentre i proventi dei lavoratori sono impunitamente divisi tra politici e banchieri, cambio di regimi al governo italiano imposti da dittature economiche esterne, parliamo di politici non eletti, in barba alla costituzione Italiana che abusano del potere per salvaguardare lobby e potenze private. Abbiamo visto politici mafiosi a piede libero coperti dal parlamento. I partiti si spartiscono i nostri soldi, legislatori che tagliano pensioni a chi non ha da mangiare, ma alla loro cinghia devono aggiungere sempre più buchi. Insomma basta con lo sfogo, tutti sappiamo ma… come possiamo ancora accettare?
Io e mia moglie non abbiamo resistito all’acqua bollente della pentola e in pochi mesi ne siamo saltati fuori, ustionati nell’anima ma spero ancora interi per riprendere la nostra vita lontano da queste brutture.
Ma che succede a tanta gente? Sta facendo la fine della rana bollita? O forse è già cotta? Non so che dirvi; la rete, i periodici e la stampa sono pieni di articoli e informazioni filo catastrofisti ed io non vorrei unirmi a questi senza realmente essere all’altezza di fornire opinioni. Però si, noi abbiamo giocato la nostra vecchia carta e questa carta si chiama Panama, ci ha funzionato negli ultimi dodici anni e spero ci funzioni ancora. Non ce la siamo sentita di rimanere in Italia.
Anche qui, a Panama, molte cose sono cambiate nel corso degli anni. Molte in bene, altre meno ma, nel contesto, la vita è più vivibile, per certi versi costa meno, la gente è più umana. Il paese cresce ogni giorno e, con un poco d’inventiva, buona volontà e pazienza le occasioni non mancano. Certo i ristoranti Italiani stanno crescendo come funghi e magari spero che questa inventiva Italiana cambi un poco direzione ma sicuramente ognuno può crearsi una sua nicchia a Panama dove vivere, guadagnare e costruirsi un futuro.
Un saluto a tutti da Panama e non esitate a contattarmi per email se volete.
Flavio