“Pensavo che per cambiare vita – dice Marco, nato a Cesena trent’ anni fa – ci avrei messo molto di più. E, invece, è avvenuto tutto per caso e con una certa velocità. Appena tre anni”.

Vivere nelle isole Filippine

“Ho sempre sentito l’esigenza di muovermi – aggiunge – viaggiare e  scoprire nuovi mondi. A diciannove anni con alcuni amici sono stato per un mese a Cuba. Lì ho aperto gli occhi,  ho capito che si può vivere in maniera differente, con più amore, emozionandosi di più.  Da allora ho cominciato a pretendere altro. Una vita più intensa. Più passionale. Come quella che vivono i cubani,  che respirano la libertà e sanno divertirsi. E, soprattutto, danno tanta importanza alla condivisione, alla scambio, alla solidarietà autentica. Lì le relazioni vere sono la base”.

Dopo Cuba Marco ha fatto altre esperienze, altri viaggi. E’ stato a Zanzibar con suo padre. “Anche lì – afferma – sono rimasto colpito da alcuni incontri sulle spiagge un po’ sperdute. Anche lì  i gruppi assomigliavano a grandi alberi, ai baobab, ben radicati e in armonia con il resto dell’ambiente. Forti e solidi”.

L’incontro con Vanessa è nato dopo un viaggio, breve, a Verona, dove Marco era andato per suonare in un concerto. Lei lavorava nella città veneta da due anni per una famiglia come domestica.

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“Con Vanessa – spiega – è stato un vero colpo di fulmine e così dopo un solo anno che ci eravamo conosciuti, ci siamo sposati senza alcun dubbio o timore. Ed oggi siamo più felici di allora. Abbiamo fatto il viaggio di nozze nelle Filippine. Ero curioso di conoscere la mia nuova famiglia, i miei numerosi nuovi parenti. Arrivato in questo Paese mi sono subito reso conto che avevo trovato un altro di quei luoghi, dove sentirmi più vivo. Qui, sull’isola di Tablas,  respiri l’essenza della vita, che ti avvolge, ti attraversa”.

A sentire Marco le Filippine sono un posto molto singolare. Lo Stato è diviso in oltre 7000 isole. Tante sono, pertanto, le specie di piante e animali, che popolano la nazione.

“Una delle cose che mi ha stupito -aggiunge- appena ho conosciuto Vanessa, è stato proprio il cognome della famiglia. Ronduvio. Uno degli effetti della colonizzazione spagnola. La popolazione, evidentemente, nasce da una mezcla culturale molto particolare. Questo aspetto rende le Filippine davvero uniche. Qui c’è un cocktail di culture e tradizioni, che sono un po’ caraibiche, un po’ sudamericane. Questa varietà si ritrova nella vita di tutti i giorni, nella cucina, e nella musica. Non dimentichiamo, nelle Filippine ci sono ottimi musicisti e tanti spazi, in cui si suona.  I ritmi preferiti sono: la salsa, il reggae e la black music in generale”.

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La cucina filippina? E’ ovvio, si mangia molto pesce, a cui viene sempre accostato il riso, che fa la parte del pane. “C’è quello fresco – fa sapere – ma i filippini, stranamente, preferiscono quello fatto essiccare e conservato. Il pesce secco viene fatto friggere. Non è poi così male, ma io preferisco quello appena pescato. Un piatto della cucina filippina, che a me piace molto, è l’adobo, un particolare  modo con cui viene preparato e condito di solito il pollo.  E a volte, anche il maiale. (www.pianetadonna.it/cucina/guide/cucina-etnica/come-preparare-un-ottimo-adobo-alla-filippina.html).

“La cultura filippina – aggiunge – è ricca di tradizioni, che cambiano da un’isola  all’altra. Essendo uno Stato a larga maggioranza cattolica, qui ci sono processioni religiose molto sentite, come quella del Cristo nero di Manila. E’ una manifestazione vissuta con intensità, in quanto si ritiene che la statua portata in processione, sia miracolosa. La gente fa di tutto per potersi avvicinare. Ogni anno qualcuno si fa molto male o addirittura ci rimette la vita (www.kataweb.it/multimedia/media/1512588).

E veniamo alla piccola attività, di Marco, Casa Paradiso, (www.casafilippine.com/1/casa_paradiso_filippine_184324.html) suddivisa in due appartamenti, che affittano a Looc, un piccolo centro nella selvaggia ed incontaminata isola di Tablas, a circa due ore di barca da Boracay, la meta turistica più conosciuta delle Filippine a livello internazionale.

“Per il momento – dichiara il musicista – Casa Paradiso rappresenta l’occasione di una seconda vita, il futuro che ci aspetta. Ora lavoriamo in Italia per poter racimolare altri soldi da investire nella struttura. Tra qualche anno ci trasferiremo qui, almeno per una parte dell’anno”.

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L’isola di Tablas si raggiunge con dei voli giornalieri da Manila, in soli 40 minuti. E’ vicina a Boracay. L’abbiamo scelta – specifica – per il fatto che è una piccola isola, ma ricca di attrazioni naturali: tante splendide spiagge isolate e pacifiche, un entroterra stupendo, con cascate suggestive,  caverne, ed un mare incontaminato, abitato da specie di pesci rari. Qui ci sono parecchi parchi marini, riconosciuti e protetti dal Governo locale. Sull’ Isola tanti sono i progetti che partiranno tra breve, legati all’agricoltura biologica e le poche attività turistiche avviate, sono ben integrate con il territorio. Noi proponiamo un soggiorno alternativo,  in una struttura  fatta quasi completamente con materiali naturali. Chi viene da noi si sente parte integrante del villaggio di pescatori, da cui è abitata l’isola. Vivrà a stretto contatto con le persone, le famiglie del posto, che gli potranno offrire vari servizi, come: la cucina, la pesca, il trasporto, la pulizia della casa stessa e della biancheria. Vi aspettiamo”.

Per scrivere a Marco:

info@casafilippine.com

Il suo sito:

www.casafilippine.com

A cura di Cinzia Ficco

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