Carriera, amore e nuova vita: la mia esperienza da espatriato in Arizona
Riceviamo in redazione e volentieri pubblichiamo
Decidere a 42 anni di vivere all’estero in maniera permanente dopo aver vissuto abbastanza comodamente quasi meta’ della vita nella propria citta’ natale in Italia, nel mio caso Roma, non e’ stata per me una decisione facile, tantomeno veloce da prendere.
Avevo gia’ vissuto all’estero per qualche anno durante gli anni 80, ma erano esperienze temporanee e stagionali di lavoro che mi permettevano di tornare in Italia quando volevo e soprattutto, a quell’eta’ (circa 20 anni) avevo una prospettiva della vita, del lavoro e della carriera ben diversa rispetto a 20 anni dopo o addirittura adesso che ne ho 62. Durante quel periodo iniziale di vita all’estero ho avuto il privilegio di vivere e lavorare in bellissime citta’ e visitare luoghi veramente stupendi.
Il mio background lavorativo e’ stato l’hotel management di alberghi di lusso appartenenti a grandi corporations del settore turistico alberghiero. Pertanto, ho vissuto a Parigi, Beaulieu sur Mer (vicino Nizza), Monaco Montecarlo, Ginvevra in Svizzera, Lussemburgo, Bruxelles, Londra (soprattutto), Colonia e Bremen in Germania, Casablanca e Marrakech in Marocco, ecc.
Inoltre avevo gia’ vissuto qualche anno prima, a circa 18-19 anni, a Giza vicino Il Cairo in Egitto dove ho lavorato per qualche mese presso un’agenzia di viaggi al Cairo. Era di un caro amico di mio padre che avevamo frequentato qualche anno prima, andando in vacanza in Egitto con tutta la famiglia.
Sia prima che dopo le mie esperienze lavorative degli anni 80, avevo anche gia’ viaggiato molto per conto mio come turista in posti abbastanza lontani, tipo la Thailandia dove sono stato tantissime volte, Brasile, Australia, gran parte dei Paesi del sud est asiatico (fino al Labuan in Malesia!), un po’ tuti i Paesi del Medio Oriente, alcune isole caraibiche, ecc, quindi la decisione di trasferirmi permanentemente in Arizona a 42 anni non riguardava affatto il timore del distacco da casa, l’enorme distanza tra qua e l’Italia, il cambiamento di abitudini, di vita e cose simili, bensi’ di ricominciare quasi tutto da capo perche’ ero consapevole che il mio background lavorativo non mi avrebbe aiutato moltissimo in una citta’ come Phoenix, al contario se fossero state invece grandi citta ricche e cosmopolite come NYC, Miami, Los Angeles, San Francisco, Honolulu, ecc ecc.
Questo perche’ qui il turismo e’ molto veloce, prevalentemente business/conference e il resto e’ un mordi e fuggi composto da larghi gruppi turistici che fanno un breve tour dell’Arizona, solitamente tra Tucson e il Sonoran Desert, Grand Canyon, Sedona, Flagstaff con arrivo e partenza da Phoenix per poi andare in California o altrove.
Nonostante questo gap, il mio primo lavoro qui e’ stato all’Arizona Biltmore Resort, molto vicino da dove vivevo con la mia ex moglie (andavo al lavoro a piedi – 3 minuti) ed anche abbastanza vicino da dove vivo adesso. L’Arizona Biltmore in passato era nella lista dei primi dieci migliori resorts al mondo, ma oggi e’ sceso parecchio da quella classifica. La mia prima posizione lavorativa all’Arizona Biltmore fu come Accountant, poi come Chef Concierge.
Naturalmente, non ero soddisfatto della mia carriera lavorativa e mi misi a cercare qualcosa al di fuori del mio settore. Feci per pura curiosita’ un colloquio di lavoro all’American Express per un posizione di Financial Analyst French/English bilingual, ma non era certamente il sogno della mia vita (!). Pero capii che potevo sfruttare la conoscenza delle lingue e completamente al di fuori dal settore lavorativo da cui provenivo, quello turistico alberghiero.
Infatti, poco dopo trovai un’offerta per un lavoro multilingue presso una grance corporation qui in Arizona (ometto nome ed altre informazioni per ragioni di privacy) dove avrei potuto usare il francese e l’italiano. Al colloquio di lavoro mi dissero che avrebbero avuto bisogno di un diploma o un attestato simile per la lingua francese (che naturalmente non avevo) ma che avrei potuto essere assunto con un contratto di sei mesi se nel frattempo avessi iniziato un corso di proficency o un master o altro per la lingua francese.
Presi il lavoro, mi iscrissi alla ASU for undergraduate degree in French literature che duro’ oltre un anno, ma cio’ mi garanti’ il rinnovo del contratto di lavoro a tempo indeterminato (cosa abbastanza rara qui in Arizona e nel resto degli USA).
C’e’ da dire che un lavoro simile non l’avrei mai ottenuto in Italia o in Europa senza una laurea vera in lingue straniere, possibilmente con un Master o addirittura un Doctorate degree nel campo specifico. E’ vero che gli USA sono il Paese delle opportunita’ e dell’ American Dream (oggi molto diverso e piu’ ristretto rispetto al passato), ma e’ pur vero che il mercato del lavoro e’ molto competitivo e non bastano solamente diplomi e lauree per salire qualche scalino lavorativo.
Voglio dire, se da una parte il mondo del lavoro americano non offre quelle solidita’ e garanzie che possiamo trovare ancora oggi in Europa grazie ai contratti di lavoro a tempo indeterminato, sindacati ed enti di vario tipo che tutelano i lavoratori, ecc. qua invece influisce molto il clima meritocratico che si respira in ogni ambiente lavorativo e che e’ la molla principale per poter crescere in questo ambito.
Tutta questa filippica un po’ monotona era per dire che a 42 anni dopo essermi sposato qui, seppur trasferitici a Roma per circa un anno subito dopo il matrimonio perche lei voleva vivere in Italia e a me non piaceva per niente Phoenix e l’Arizona, con la moglie che dopo qualche settimana a Roma non era piu felice perche’ non riusciva a trovare un lavoro a lei adeguato, dei suoi due bambini a cui mancavano gli amici e i parenti di Phoenix, del caos quotidiano di Roma, il traffico, gli scioperi, tante cose che a Roma funzionano da sempre male e tutto il resto che io conoscevo bene e a cui ero gia’ abituato, la decisione di tornare qui a Phoenix con lei e di rimanere qui molto a lungo o addirittura tutta la vita significava per me ricominciare letteralmente tutto da capo, perche’ sapevo che Phoenix non poteva offrirmi le stesse cose a cui ero abituato in ambito lavorativo. Forse, se avessi preso questa decisione avendo 20 anni invece che 42 non ci avrei pensato su molto, ma non avrei avuto neanche l’esperienza necessaria per fare un salto del genere.
Ora vivo felice qui a Phoenix, divorziato due volte (di questo non sono molto felice, ahaha), ho comprato un bell’appartamentino in un resort sulla spiaggia a Puerto Penasco in Messico (4 ore di macchina da qui), spero di lavorare ancora qualche anno e poi magari un buen retiro da qualche parte in Messico, non Puerto Penasco perche non adatto per viverci tutto l’anno ma magari Puerto Vallarta o da qualche parte sempre nello stato di Nayarit. Di tornare in Italia non mi interessa ormai piu’, se non tornarci in vacanza ogni tanto. La nostalgia di Roma e dell’Italia c’e’ sempre comunque.
Grazie per avermi letto e spero di non aver annoiato troppo.
Saluti.
Roberto