Perché, come e dove fare un dottorato

Dr. Maurizio Catulli

Ho avuto modo recentemente di leggere l’articolo sull’intraprendere un dottorato all’estero su Voglio Vivere Cosí e l’ho trovato ben informato e utile. Come docente italiano che lavora in una Università inglese, vorrei contribuire a questo discorso focalizzando l’attenzione su tre domande che mi vengono spesso rivolte da persone che vogliono intraprendere un dottorato (all’estero o no):

  1. Come scegliere un dottorato;
  2. Come identificare e scegliere un supervisor, ovvere un relatore;
  3. Se fare il dottorato all’estero o in Italia.

Premetto che non condivido la nozione secondo la quale il PhD (Doctor of Philosophy) sia il “pinnacolo” dell’educazione. Il PhD è un percorso che abilita studenti alla ricerca professionale e lungo questo percorso loro possono diventare esperti su un argomento molto specifico.

Ecco le mie opinioni in relazione alle tre domande. Iniziamo dalla prima.

Come scegliere e definire un argomento

Parlo spesso con studenti che si preoccupano, prima di tutto, se studiare oppure no per un PhD, quali sono le opportunità, dove farlo, all’estero oppure in Italia. Docenti diversi daranno consigli diversi, ma il mio consiglio è innanzitutto di scegliere e definire l’argomento. Questo è il primo passo.

In altre parole, sviluppate un argomento da ricercare e poi considerate un PhD. Per esempio, potete avere un interesse nel concetto di Mobility as a Service (MaaS), un sistema di accesso a vari mezzi di trasporto come car e bicycle sharing, treno, metropolitana e aereo per mezzo di app su cellulare in luogo di usare la propria auto. Cominciate la ricerca subito. Rivedete letteratura accademica internazionale, su pubblicazioni accademiche, in inglese.

Identificate i giornali di più alto livello, per esempio nel caso di MaaS, Research in Transportation Business and Management o Transportation Research Part D. Cercate di sviluppare una prospettiva, per esempio, qual è il rapporto tra MaaS e la sostenibilità? Quali sono le attitudini dei consumatori nel selezionare l’uso di MaaS invece che la propria automobile? Quali solo le loro capacità di usare le app per prenotare il veicolo? Similarmente, se il vostro interesse è nella recente Coronavirus pandemic, potreste interessarvi alle azioni politiche dei governi. Insomma, cercate di definire l’argomento con la massima precisione.

Come identificare e scegliere un supervisor (relatore)

Una domanda che vedo spesso in vari forum online è come identificare un possibile supervisor (relatore). Riprendendo quanto detto in precedenza, nell’accumulare una seri di articoli sull’argomento che si va via via definendo, rivedete le prospettive che sono state usate per ricercare il vostro argomento.

Per esempio, in quanti casi sono state utilizzate prospettive sociologiche? In quanti casi sono state usate prospettive psicologiche o economiche? Qual è la prospettiva con la quale vi trovate più in accordo? Quali metodi sono stati usati: quantitativi, qualitativi? Con quali metodi vi trovate a vostro agio? Quali sono i risultati della ricerca, e quali sono i “gaps”, ovvero le domande che secondo gli autori degli articoli non hanno ancora risposte?

È a questo punto che le domande e gli obiettivi centrali della vostra tesi cominciano a prendere forma. Cercate di rispondere a queste domande che preoccupano gli studiosi. Il che ci porta a rivedere i vari articoli, prendete nota degli autori di questi articoli, non solo il “lead author” (il primo della lista) ma tutti. Cercate di identificare autori che pubblicano regolarmente sull’argomento che vi interessa, se possibile con la prospettiva e i metodi che preferite. Fate una lista: è facile trovare indirizzi ed e-mail con un po’ di ricerca su internet. Di solito i ricercatori sono accessibili perché hanno bisogno di identificare studenti.

Per ogni possibile supervisor, rivedete una selezione degli articoli che ha pubblicato. Cercate di stabilire se potrebbero essere interessati al vostro argomento (per esempio, sono loro che hanno elencato le domande che hanno bisogno di una risposta che vi piacerebbe approfondire?). Scrivete – con molta cura e ricerca – un documento di 4 pagine, una mini-proposta con le domande e gli obiettivi della vostra ricerca, la prospettiva e i metodi che proponete, i motivi per cui ritenete la ricerca importante e una breve rivista della letteratura.

A questo punto – e solo a questo punto – potete spedire una e-mail a 3/5 possibili supervisors. Cercate di stabilire un contatto telefonico iniziale, chiedete aiuto a questi esperti per raffinare la vostra proposta, perché tra l’altro possono avere progetti da ricercare. Una volta che lo studioso in questione vi fa capire che è interessato, fate una domanda “ufficiale” alla sua università.

Dove, all’Estero o in Italia?

Ecco un’altra domanda che vedo spesso su forum e altri luoghi: meglio un dottorato in Italia oppure all’estero? Rispondo con due osservazioni:

  1. Se volete diventare ricercatori, accademici o no, dovete abituarvi a lavorare in un ambiente internazionale, quindi in inglese. Molte Università italiane vi faranno scrivere la tesi (e articoli per conferenze e anche pubblicazioni) in inglese. In ogni caso, assicuratevi che il vostro lavoro sia in inglese, o sarà difficile ricercare ai vertici.
  2. Dalla mia previa risposta dovrebbe essere chiaro che il paese e l’università dove ricercare il PhD, hanno un’importanza molto secondaria. La priorità è lavorare con esperti di alto livello sull’argomento che vi interessa. Se questi ricercatori si trovano in Finlandia, allora sarà lì che dovete andare! Senza dimenticare che molta ricerca interessante viene svolta in Italia.

In conclusione

Per finire: quanto dovrebbe durare questo lavoro di preparazione per portarvi a registrarvi per un PhD? La risposta è: “Come supervisor, non considererei nessuno che non abbia condotto almeno un anno di ricerca per arrivare ad una proposta ben definita. I mie interessi sono la sostenibilità, Mobility as a Service, Product Service Systems e altri business models sostenibili e la pratiche dei consumatori. Se siete interessati alla mia ricerca, mettetevi in contatto con l’editore di Voglio Vivere Così!

Buona Fortuna!

Dr. Maurizio Catulli, PhD, MSc, MA, MCIM, FHEA

Senior Lecturer – University of Hertfordshire

Hatfield, Herts

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