Cristina Cori, Giordania

A cura di Maricla Pannocchia

Da sempre un’anima zingara, come si definisce lei stessa, Cristina ha collezionato un viaggio dopo l’altro ma non avrebbe mai immaginato di andare a vivere fuori dall’Italia. Ci ha pensato il destino, però, a metterci lo zampino quando, durante il suo viaggio in solitaria in Giordania, le ha fatto conoscere un ragazzo beduino che oggi è suo marito. Ecco che Cristina si è trasferita a Petra per amore e condivide un punto di vista esclusivo – quello di chi vive tale realtà ogni giorno – su un Paese preso di mira dai turisti italiani, la Giordania.

Ciao Cristina, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…

Sono una giornalista, blogger di viaggi, travel designer e tour leader con una spiccata passione per la scrittura.

Cristina Cori - italiani in giordania

Cosa ti ha spinta a lasciare l’Italia?

In realtà è successo tutto in maniera improvvisa. Sono sempre stata una persona curiosa e la mia più grande passione sono sempre stati i viaggi ma non avrei pensato che, un giorno, avrei vissuto in un Paese che non fosse l’Italia.

Perché hai scelto di vivere proprio in Giordania?

Come ho accennato sopra, non è stata una decisione ponderata. Quando ho visitato il Paese per la prima volta ero da sola e lì ho incontrato un ragazzo beduino che si è offerto di accompagnarmi come guida a Petra. Ci siamo innamorati e quindi ho deciso di rimanere qui.

Com’è la tua vita quotidiana in Giordania?

Mi dedico molto al lavoro. Organizzo visite guidate, esperienze a Petra e nel Wadi Rum, pacchetti completi o anche solo consulenza e servizi di travel designing per viaggiatori privati e tour operator. Quando ho tempo, mi dedico anche a scrivere per il mio blog o per altre realtà. Scrivo dei miei viaggi e ho anche pubblicato due libri con la casa editrice Alpine Studio.

Cristina Cori, Giordania

Come sei stata accolta dai locali?

Benissimo. Le persone del posto sono molto ospitali e aperti nei confronti dei forestieri. Nella comunità beduina di Petra, quindi, mi sono sentita accolta sin dall’inizio.

Quali sono le esperienze più belle che hai vissuto in Giordania?

Sicuramente le mie prime esperienze qui quando quel ragazzo beduino, che oggi è mio marito, mi ha aiutata a scoprire la città in una maniera impossibile da fare per un turista. Petra non è solo un sito archeologico, come molti pensano, ma una città molto viva e vissuta dai beduini. Nel mio libro “La vita segreta di Petra” parlo di questo e di molto altro.

Hai avuto delle difficoltà? Come le hai superate?

Sì, ho dovuto affrontare delle difficoltà dettate dalla cultura e dalla mentalità della gente del posto. Alcuni, poi, invidiano il mio lavoro (o anche solo la mia provenienza). Per affrontare le difficoltà ho cercato di capire il loro punto di vista, mi sono chiesta che cosa si celi dietro a certe convinzioni che, in Europa, sono reputate assurde. Cerco anche di continuare a lavorare su me stessa perché penso che la vera rivoluzione nasca sempre dall’interno.

Com’è la vita delle donne del posto?

Qui la cultura è patriarcale e le donne non sono così consapevoli di sé, dei propri diretti, eccetera come lo sono le donne europee. Le credenze di qui sono consolidate e nessuno le mette in discussione, per questo la vita delle donne giordane può non essere semplice.

Consiglieresti a una donna sola di visitare la Giordania?

Sì, perché si tratta di un Paese molto sicuro anche per le viaggiatrici solitarie. Non consiglio, però, di viverci. In realtà, non consiglierei a nessuno di trasferirsi qui, neanche agli uomini. La qualità della vita è bassa, il governo è pessimo e non ci sono opportunità lavorative a meno di non avere già delle competenze in settori specifici.

Come funziona, quindi, perché uno straniero possa lavorare in Giordania?

I settori più idonei per uno straniero, a meno che questo non sia un investitore, sono quelli del turismo e del lavorare con una Onlus. La prima cosa da fare è trovare uno “sponsor”, ovvero un datore di lavoro, per poi iniziare le pratiche relative alla residenza.

Viaggiare per te è…

Tutto! Per me è una specie di vocazione. Sono stati i viaggi a darmi la forza, il bagaglio di esperienze e la consapevolezza che ho oggi. Se non viaggiassi così tanto probabilmente non sarei così brava nel mettermi in discussione, farmi assalire dai dubbi e ascoltare. Viaggiare ti offre anche l’opportunità di acquisire queste doti.

Piani per il futuro?

Difficile rispondere perché non sono mai riuscita a vedermi come “chi sarò di qui a tot anni”. Sento, però, il bisogno di tornare a viaggiare “come una zingara”. Prima di vivere qui in Giordania, ero solita viaggiare in quel modo. Vorrei anche scrivere sempre di più. Queste sono le attività, se posso definirle così, che sento più mie, che mi fanno stare in pace con il mondo e con me stessa.

Per seguire Cristina Cori su Instagram:

https://www.instagram.com/cristinacori/