Carlo, pensionato in Paraguay

“Il vecchietto dove lo metto. Dove lo metto non si sa. Mi dispiace ma non c’è posto. Non c’è posto per carità”, così cantava Domenico Modugno tanti anni fa. Una canzone quanto mai attuale, soprattutto nella nostra società, dove gli anziani, una volta arrivati alla pensione, vengono ritenuti inutili e dove sono costretti a sopravvivere con una misera pensione di 600 euro al mese: oltre il danno anche la beffa. Ma c’è chi come Carlo, non si è dato per vinto e a 77 anni, seguendo il suo detto: “Meglio vivere da ricchi in un Paese del terzo mondo che da poveri in un Paese di ricchi”, si è trasferito in Paraguay, in un Paese che gli permette di essere utile alla società come insegnante d’inglese e italiano e come guida turistica in lingua francese, inglese ed italiana.

Carlo, raccontaci la tua storia  di pensionato “part time”.

Sono un 77enne, pensionato da 620euro mensili, da rottamare in Italia ma ancora attivo all’estero. Il Paraguay mi permette di essere utile alla società come insegnante d’inglese e italiano (intendiamoci, niente remunerazioni folli, bensì un contributo che mi permette di pagare un affitto) e come guida turistica in lingua francese, inglese ed italiana. Nella mia vita ho lavorato nel settore viaggi e compagnie aeree in Italia, Africa ed Estremo Oriente (Indocina).

Come hai conosciuto il Paraguay?

Dopo una ricerca in rete sui Paesi di lingua ispanica, data l’affinità con la lingua italiana, la scelta è ricaduta sul Paraguay: un Paese con un basso costo della vita, ma con infrastrutture moderne e in via di sviluppo; una burocrazia snella per quel che riguarda le pratiche d’immigrazione; clima sub tropicale; Paese al 95% cattolico (niente ISIS, Al Quaeda, moschee, clandestini – hoops!- volevo dire rifugiati politici dall’Africa e Medio Oriente); Paese più grande dell’Italia con 6 milioni di abitanti.

carlo pensionato in paraguay

Hai avuto problemi nell’intraprendere il tuo lavoro? Ma soprattutto, è stato facile ottenerlo, visto che in Italia sarebbe stato impensabile alla tua età?

Non ho avuto alcuna difficoltà a trovare lavoro. Qui ci si presenta con il proprio CV, se hanno bisogno ti prendono. Le grandi compagnie ti registrano presso l’Ufficio del lavoro, ti detraggono il 10% del salario che dà diritto alla Previdenza Sociale gratis come anche le medicine, se le hanno. Se invece si desidera intraprendere un’attività in proprio, basta registrarsi alla Camera di Commercio (partita IVA al 10%) e sul tuo utile, alla fine dell’anno finanziario, paghi il 10%.

A che tipologia di pensionato consiglieresti il Paraguay?

E’ difficile definire una “tipologia“ di pensionato, perché le personalità sono diverse. Tuttavia,  consiglierei il Paraguay a chi ancora ha voglia di fare o creare qualcosa sulla base delle proprie attitudini.

Quali sono le difficoltà maggiori contro cui si scontrerebbe un pensionato italiano che decidesse di trasferirsi in Paraguay?

Nessuna. Il pensionato che intraprende un viaggio fin qui non è uno sprovveduto e le piccole difficoltà di ordine logistico non dovrebbero creare alcun problema.

Cosa puoi dirci riguardo il permesso di soggiorno?

Per spiegare meglio la situazione, divido in due le categorie di pensionati:

Prima categoria: pensionati in fuga stagionale. Niente visti, 90 giorni all’arrivo e alla scadenza basta oltrepassare il ponte San Roque, prendere un caffè espresso in Argentina e fare rientro. Questa passeggiata permetterà di soggiornare altri 90 giorni nel Paese.

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Seconda categoria: pensionati in fuga permanente. In questo caso va richiesta la residenza, processo molto semplice che permette di ottenerla nel giro di 3 mesi. I certificati da fare in Italia e vidimati dal Consolato Paraguayano sono quello di nascita, di matrimonio, penale e di pensione. Il costo, inclusi i diritti consolari, si aggira intorno ai 96,30 euro. Certificati da fare in Paraguay: residenza, Interpol, esami medici, schedario della Polizia locale e la dichiarazione giurata di onorare le leggi del Paese. Tutti i documenti italiani vanno tradotti e legalizzati da un notaio e dal Ministero degli Esteri Paraguayano. La tassa per la richiesta di residenza ha un costo totale di 639,00 euro. Con la ricevuta si è praticamente residenti. C’è l’attesa amministrativa dei 3 mesi circa per l’emissione della “cedula “ (carta d’identità), valida in tutti i Paesi del Mercosur. Per quanto riguarda le attività commerciali, l’ IVA è al 10%. Magari ci fosse un fornaio fra i pensionati, farebbe un fortuna! Il loro pane San Felipe è una bruttissima copia delle nostre rosette; i nostri sfilatini, le rosette, il pane casareccio, la pizza bianca, le pagnotte rustiche, le baguettes, sarebbero una rivoluzione. E comunque, per qualunque informazione, ci sarei io sul posto.

In Italia un pensionato con 600 euro al mese riesce a malapena a sopravvivere, specialmente se deve sobbarcarsi anche le spese di affitto. In Paraguay, invece, con lo stesso importo come si vive?

Bene, considerando che l’affitto di un appartamento ammobiliato si aggira intorno ai 250 euro. Chi invece desidera vivere in un residence ammobiliato con colazione, a 300 mt dalla spiaggia, Rai International, spenderebbe circa 650 euro a persona. Acquistare una casa con giardino e 2 camere da letto (terreno di circa 400m2) o un appartamento, verrebbe a costare intorno a 30 mila euro. Con la svalutazione del pesos argentino si passa il ponte e si va a fare la spesa ed il pieno di benzina dall’altra parte del fiume.

In cosa si discosta il Paraguay dall’Italia?

A parte la cucina nostrana mediterranea, veramente nulla. Abbiamo la cultura latina in comune (discendenti spagnoli).

Tornando al tuo trasferimento, come lo hai affrontato? Parlando in termini pratici, hai dovuto sicuramente portarti dietro degli oggetti, ti sei affidato a qualche agenzia in particolare?

A parte i libri didattici ed alcuni effetti personali inviati via poste (20 kg di effetti personali usati, tempi di consegna 10 giorni), il resto l’ho lasciato per poi portarlo in un secondo momento. Il primo viaggio è considerato esplorativo. Il Paese ti piace? Allora ci ritorni e le tue cose le invii via mare (circa 2 mesi) con qualsiasi spedizioniere in Italia, ma si trova tutto in loco.

Ci sono agenzie, patronati, a cui affidarsi?

Sì ci sono, ma con un po’ di pazienza il pensionato può espletare le pratiche da solo. In tutti i casi, ad ENCARNACION c’è una rappresentanza consolare italiana ed una Società Italiana d’Itapua ed anche una scuola di lingua italiana per paraguayani. Tra i soci ci sono professionisti, medici, avvocati, notai, costruttori, albergatori, ecc… ben disposti ad aiutare il nuovo arrivato

Andare via da giovani, non è mai come andare via dopo aver passato una vita intera in un posto. Quali sono le emozioni che hai provato?

E’ vero, il primo passo per chi non si è mai spostato potrebbe esser difficile, ma uno deve decidere e valutare se è meglio vivere da ricchi in un Paese cosiddetto del terzo mondo o da poveri a casa propria in un Paese “sviluppato”. In cosa è cambiata la mia vita? In meglio. L’attività culturale e fisica contribuiscono alla mens sana in corpore sano, ergo, via lo stress delle grandi città italiane, la politica da vomito, le tasse, la corruzione. Anche se, tutto sommato, è un gran peccato, perché il bel paese al mondo è l’Italia.

Carlo POLLA

tel : +595.0972246915

E.mail : pollacarlo@tiscali.it

Skype : carlo7113671

A cura di Nicole Cascione