Cara Catania, non imparerai mai

Quasi 2 settimane fa in occasione del matrimonio di mio cugino, ho passato poco più di una settimana di vacanza nella mia Catania. Cercando tra i voli low cost disponibili su Skyscanner è stato facile trovare i voli per Catania a me più congeniali. Sono già un bel po’ di anni che le cose vanno sempre peggio nella mia città natale, ma a quanto pare amministrazione e cittadini non riescono mai a cambiare rotta.

Tornare a Catania

Girando per le strade, mi rendo conto che a parte le vie principali, i marciapiedi sono pieni di buche e che mancano le scivole per chi ha problemi a camminare. Anche volendo comunque le strade sono così piene di macchine, che trovare un posto dove passare da un marciapiede all’altro, diventa un bel problema. Passando per via Umberto e via Etnea, due delle più importanti strade delle città, mi rendo conto di come tutto sia inspiegabilmente caro. Qualche giorno prima avevo letto su un quotidiano locale, che Catania si è riempita di turisti mordi e fuggi, ovvero di visitatori che vedono tanto e che spendono poco e niente. In effetti con i prezzi che ci sono diventa anche difficile voler prendere qualcosa e i commercianti a quanto pare non hanno ancora imparato che il turista va preso per la gola e non per il collo, visto che a nessuno piace regalare soldi e che con l’euro le fregature sono meno facili da attuare.

Uscendo in questi giorni con alcuni amici, sento del loro pesante scoramento per la situazione attuale e di come la crescente disoccupazione, unita al fatto che le cose funzionino come sempre male, abbia fiaccato il loro morale e di come la loro fiducia nel sistema sia pressocchè nulla. In effetti rispetto a dove vivo io si pagano almeno il doppio delle tasse, con la differenza che a Catania non funziona quasi niente e che i soldi dei contribuenti servono solo ad un’amministrazione sprecona e a un esercito di dipendenti scaldasedia. Dipendesse da me ne manderei un bel po’ a ripulire le strade e comunque dove servono, ma questo è un altro discorso.

Tornare a Catania

Gli ultimi giorni decido di andare alla spiaggia, visto che il tempo è particolarmente buono. Nelle (poche) zone libere come sempre abbondano i rifiuti e quest’anno le cose vanno anche peggio. Certo non ci vorrebbe tantissimo a collocare uno o più cestini dei rifiuti in zona, ma in un sistema dove le cose non devono funzionare, una cosa come questa risulta a dir poco impensabile. Discutendo con amici e parenti, gli racconto una storia di fantascienza che vede me protagonista entrare in un ospedale pubblico nella città in cui vivo. Ero stato male e volevo prenotare una visita col mio medico. Dopo neanche un minuto di fila, la ragazza dietro al bancone mi chiede se voglio fare adesso la visita. Ringrazio gentilmente visto che dovevo andare al lavoro, ma a sentire questa cosa, chi mi ascolta prova un forte stupore pensando ai tempi biblici necessari a Catania per essere visitati.

 

Sandro Cannatella