Bruna: amo Rodi ma la vita qui, durante l’inverno, non è proprio semplice

A cura di Maricla Pannocchia

Scrittrice, insegnante di tango, appassionata di mosaici e con esperienza professionale nella gestione di ville luxury, Bruna è una donna dinamica e introspettiva che, dopo aver sperimentato la vita in vari Paesi come Inghilterra, Francia, Spagna e Argentina, ha deciso di fermarsi a Rodi.

“Sono andata in vacanza sull’isola nel 2006, con il mio compagno di allora,” racconta la donna, “e, a un certo punto, abbiamo deciso di trasferirci lì. Un po’ per colpa della crisi prima e del Covid-19 dopo, abbiamo dovuto affrontare diverse difficoltà.”

Bruna consiglia di trasferirsi a Rodi a chi ha già un’entrata fissa, come una pensione, che permetta di coprire le spese di base, “altrimenti, visto che il costo della vita è caro e gli stipendi sono medio bassi, può essere difficile mantenersi.”

Secondo la donna, il periodo “peggiore” è l’inverno, perché la maggior parte dei lavori è nel settore del turismo ed è, quindi, difficile trovare un impiego che non sia stagionale. Nonostante queste difficoltà, Bruna ama Rodi – “c’è chi soffre di Mal d’Africa ed io, come molti altri, soffro di Mal d’Ellada” – e continua a vivere lì, senza particolari piani per il futuro, ma grata per il presente.

Bruna Zarini Rodi

Ciao Bruna, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…

Difficile riassumere chi sono e cosa ho fatto nella mia vita, non basterebbe un romanzo (che, tra l’altro, sto scrivendo). Sono, appunto, una scrittrice. Sono stata un’insegnate e ballerina di tango argentino per vent’anni in Italia e, prima ancora, ho fatto la programmatrice radiofonica e ho avuto tante altre esperienze che hanno corollato la mia esistenza.

Da Venezia, dove sono nata, mi sono trasferita a Bologna per studiare e da lì ho preso il volo per sperimentare altri luoghi e vivere altre culture: Inghilterra, Francia, Germania, Spagna e Argentina (dove ho approfondito il tango, che ho cominciato a studiare nel 1995).

Ti va di parlarci meglio di questa tua passione per il tango?

Nel 2009 ho creato un metodo per insegnare il tango a persone cieche ed è stata un’esperienza così bella che mi ha portato a fare molteplici riflessioni sull’esistenza stessa, compresa la scelta di dedicarmi ad altro. Ho scritto un libro, “Tango al Buio-dai primi passi al palcoscenico”per suggellare quel vissuto straordinario, poi mi sono trasferita a Rodi.

Adesso vivi a Rodi. Come ti sei organizzata prima della partenza?

Il mio trasferimento a Rodi non è stato immediato, bensì meditato per qualche anno. Nel 2006 sono andata in vacanza nell’isola con il mio compagno di allora, che c’era già stato altre volte. Eravamo all’inizio della relazione, lui aveva avuto una piccola eredità e mi esternò il desiderio di acquistare un terreno per costruire una casa, proponendomi di partecipare al suo progetto. La sua proposta mi prese alla sprovvista ma riflettendo – non più di una manciata di minuti, in realtà – mi dissi che non avevo nulla da perdere a tuffarmi in quell’avventura (quel periodo della mia vita era molto complicato). Al massimo, se non mi fossi trovata bene, sarei tornata a Bologna a continuare a insegnare tango o a inventarmi altro.

Prima della fine della vacanza, avevo preso la decisione di unirmi a lui, così, prima di tornare in Italia, delegammo alcuni amici del luogo affinché si occupassero di gettare le fondamenta di quella cha sarebbe diventata la nostra casa per i tempi ancora remoti della pensione. Tuttavia, dopo appena 4 anni, decidemmo di mollare tutto in Italia, vendendo l’appartamentino dove abitavamo per trasferirci a Rodi, sfidando la crisi. Fu una scelta coraggiosa. Era il maggio del 2011 quando arrivammo a Rodi, dopo tre giorni di viaggio in nave.

Cosa puoi raccontarci del tuo primo periodo sull’isola?

La casa non era ancora pronta e soggiornammo per un paio di mesi da un’amica greca e ciò che ci permise di rendere la casa abitabile. Si trattava di una piccola casina in mezzo a un uliveto. La burocrazia ci fece impazzire, se non hai nessuno in loco che ti aiuta ti conviene rinunciare. Purtroppo la crisi economica era alle porte e ci siamo dovuti rimboccare le maniche in fretta per non finire i pochi risparmi che ci erano rimasti.

Bruna Zarini Rodi

Mantenersi a Rodi d’inverno non è proprio facile. Puoi raccontarci come vi siete organizzati tu e il tuo compagno di allora?

Lavoravamo d’estate, lui faceva il cameriere ed io l’house keeper e insegnavo saltuariamente tango, ma non era sufficiente e per un paio d’anni fummo pesantemente colpiti dalla crisi poi, finalmente, per lui arrivò un lavoro come giardiniere ed io presi in gestione alcune ville luxury occupandomi di personale di pulizia, manutentori e servizio clienti. La sopravvivenza era garantita dalla primavera all’autunno ma d’inverno dovevamo calibrare bene tutte le spese perché il sussidio di disoccupazione non bastava. La mazzata finale è stata l’arrivo del Covid-19 e la lenta ripresa nel 2022, troppo lenta per me che stavo già guardando ad altre opportunità. A fine stagione decisi di prendermi un periodo sabbatico e ricominciai a scrivere. Proprio in questi giorni sono stati pubblicati due miei racconti, frutto della partecipazione a dei seminari di scrittura Noir frequentati nell’inverno 22/23. Il libro è una raccolta di diversi autori, si chiama “Il Noir e gli Altri”.

Come sei passata dal lavoro nella gestione delle ville a quello smart?

Decisa a continuare a scrivere e a mollare definitivamente la gestione delle ville, ho recentemente accettato uno smart work part time che mi permette di dedicarmi alla scrittura e al mio hobby, il mosaico. Naturalmente, ho una pensione che nel mio caso, purtroppo, è di reversibilità.

Cosa provi per la Grecia?

La Grecia è un sentimento, se te ne innamori poi è difficile farne a meno. C’è chi soffre di Mal d’Africa, io soffro – come molti altri – di Mal d’Ellada.

Non ho mai pensato di andarmene dall’isola che, per me, ha una sua magia. E’ un luogo energeticamente molto forte, “toccato” dalla linea sacra dall’Arcangelo Michele, tracciata da un colpo di spada che l’Arcangelo sferzò al Demonio per rimandarlo all’inferno. Questa linea taglia l’Europa partendo dall’Irlanda e arriva fino in Israele, passando per Inghilterra, Francia, Italia e Grecia, dove sorgono monasteri dedicati all’Arcangelo.

Dove abiti precisamente e come sei stata accolta dalla gente del posto?

Io abito in un paese al centro dell’isola che si chiama, guarda un po’, Archangelos. Sono stata accolta con amore, soprattutto dalla mia famiglia greca, che è sempre pronta a sostenermi in ogni momento di difficoltà. C’è da sottolineare che qui a Rodi gli isolani amano gli italiani, nonostante noi abbiamo dominato l’isola per trent’anni, ma questa è una lunga storia…

Bruna Zarini Rodi

È facile, secondo te, trovare lavoro e casa a Rodi?

Molti che vengono qui in vacanza mi chiedono se è facile trovare lavoro e casa ma, purtroppo, la crisi economica non è migliorata ed è piuttosto difficile trovare un’occupazione che non sia stagionale e intendo ristoranti e alberghi. Il problema è che la vita è molto cara e gli stipendi sono medio bassi, pertanto, non sono sufficienti per sbarcare il lunario, e questo è vero soprattutto d’inverno. Se devi pagare un affitto, che va mediamente dalle 300 alle 500 Euro al mese, la situazione può essere particolarmente problematica. È difficile trovare case da acquistare a prezzo calmierato perché il mercato è per lo più rivolto agli investitori edili che trasformano le abitazioni in b&b a discapito dei residenti.

Come valuteresti servizi come la sanità, la burocrazia e i mezzi pubblici?

La sanità, nonostante ci siano due ospedali, è un tasto molto dolente, e lo stesso vale per la burocrazia. I trasporti pubblici, invece, sono abbastanza efficienti.

Che consigli daresti a chi vorrebbe trasferirsi a Rodi?

A chi vorrebbe venire a vivere a Rodi consiglio di avere un minimo di reddito base, almeno per le spese fisse, tipo una pensione che garantisca la copertura delle spese di base. L’inserimento non è difficile se sei in grado di lasciare a casa l’orologio, adeguarti al ritmo del sud e bere caffè a tutte le ore…

E quali suggerimenti daresti, invece, a chi vorrebbe andarci in vacanza?

A chi, invece, viene qui in vacanza consiglio di non seguire solo gli itinerari turistici. che comunque vanno fatti, ma di perdersi all’interno dell’isola fra i suoi monasteri, la flora, la fauna, i laghi,i fiumi e le alture. Suggerisco, poi, di soffermarsi a parlare con i locali, che sono sempre disponibili a raccontare le storie dell’isola e a filosofeggiare.

Progetti futuri?

Non so cosa mi riserva il futuro in quanto qui mi sono permeata della loro filosofia ovvero, “vivi il presente, onorando sempre le persone care del passato che non ci sono più e ringrazia l’Universo perché ogni giorno è un dono di Dio.”

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