Come superare il giorno più triste dell’anno

A cura di Enza Petruzziello

È considerato il giorno più triste dell’anno, quello in cui sconforto, amarezza e depressione la fanno da padrone. Stiamo parlando del Blue Monday il cosiddetto “lunedì nero”. Celebrato il terzo lunedì di gennaio, temuto e irriso, il Blue Monday arriva puntuale anche quest’anno (il 15 gennaio) a ricordarci che non solo è lunedì, quindi l’inizio di un’altra settimana di lavoro e impegni, ma che è anche il più deprimente.

A calcolare la data è stato quasi per gioco, nei primi anni 2000, Cliff Arnall, uno psicologo dell’Università di Cardiff, che tramite una complicata equazione ha calcolato che questo è proprio il giorno più buio e nero dell’anno. Arnall prese in considerazione alcune variabili come il meteo, i sensi di colpa per i soldi spesi per i regali di Natale, il calo di motivazione dopo le Feste e la crescente necessità di darsi da fare. La tristezza, dunque, deriverebbe da diversi motivi: si è stufi dell’inverno, si iniziano a sentire le conseguenze delle spese effettuate a Natale sul portafogli e si percepisce maggiormente la stanchezza del rientro al lavoro dopo le vacanze.

Niente paura, però. Per sfuggire alla snervante routine casa-ufficio si può optare per un cambio di scenario coraggioso ed esotico. No, non si tratta di una vacanza ma di un’esperienza di “remote work”. La soluzione arriva da HomeToGo, il più grande motore di ricerca per case e appartamenti vacanza al mondo, che pensa soprattutto ai futuri nomadi digitali. Per loro il sito ha pensato a 5 spazi di co-working, lontani dal freddo grigiore invernale, in grado di far dimenticare non solo il Blue Monday, ma tutti i lunedì dell’anno. Vediamoli nel dettaglio.

1. ROAM UBUD – BALI. Situato in Indonesia, questo magnifico rifugio per lavoratori è un paradiso. Più che un semplice spazio di co-working, Roam Ubud, nell’esotica Bali, offre l’opportunità di vivere in una comunità e, proprio come lo stesso principio di co-living, si basa sulla condivisione, non solo di spazi ma anche di aneddoti da raccontare. Nomade digitale sì, ma solo per una settimana, oppure un mese? È possibile personalizzare il proprio soggiorno e godere di tutti i servizi disponibili: Wi-Fi, lezioni di yoga, massaggi, escursioni, piscina, spazi di lavoro e molto altro. Basterà poco più di un euro per una birra, contro i 4 che si spendono in Italia. A gennaio inoltre le temperature oscillano tra i 24 e i 30 gradi. Niente male, no?

2. KOHUB – KOH LANTA, TAILANDIA. Su una delle isole più animate della Tailandia, lo spazio di co-working KoHub avvolge i visitatori che lo scelgono come ufficio temporaneo in un’atmosfera familiare e piacevole. Poco distante alla spiaggia, ci si può anche concedere una pausa caffè a piedi scalzi sulla sabbia. Le attività, poi, non mancano in questa oasi tailandese: immersioni, kayak, festival, trattamenti benessere e relax. Piccola curiosità nel mese di gennaio c’è solo un giorno di pioggia e al mare l’acqua è a 29° C tutto l’anno.

3. DREAMPLEX – HO CHI MINH, VIETNAM. Per i nomadi digitali in cerca di un viaggio al tempo stesso urbano e tropicale, Ho Chi Minh è la destinazione ideale. Il grande open-space di design di Dreamplex e l’energia elettrica della città stessa rendono l’esperienza lavorativa decisamente poco “blue”. Si cammina tra modernità e passato per le strade della città più popolata del Vietnam: templi, pagode e grattacieli futuristici coesistono nello stesso ambiente. Lo street food è ovunque e per mangiare saranno sufficienti soli 2 euro.

4. DOJO BALI – CANGGU, INDONESIA. Di nuovo in Indonesia, più precisamente a Echo Beach, uno dei più famosi luoghi di surf al mondo. È proprio su questa spiaggia che lo spazio di co-working Dojo Bali ha la sua sede. Sul posto si potranno assaporare atmosfere piuttosto esotiche, godendo di tutti i comfort: una piscina circondata da un giardino tropicale, aria condizionata, spazi di lavoro per gruppi o individuali, gustosi frullati di frutta fresca e la possibilità di fare una pausa surf in qualsiasi momento.

5. BEACHUB – KOH PHANGAN, TAILANDIA. Chiudiamo con una vera e propria eccellenza. Eletto miglior luogo di co-working in Asia da Forbes, il BeacHub è, come suggerisce il nome, sul mare. Scrivanie, stanze di lavoro, bungalow in cui alloggiare – un’altra forma di condivisione e vita in comunità – sono installati direttamente sulla spiaggia. Oltre a un ambiente di lavoro paradisiaco, i servizi a disposizione dei nomadi digitali contribuiscono a rafforzare un’atmosfera di benessere: caffetteria con cibo sano, palestra completamente attrezzata, lezioni di yoga con vista sull’oceano, cinema all’aperto. Insomma questo spazio di co-working è decisamente molto più di un ufficio.

E voi siete pronti a partire e dire no al Blue Monday?

Scoprite le migliori offerte per partire con Booking.com