In un periodo in cui molti nostri connazionali scelgono di trasferirsi all’estero, c’è chi fa la scelta contraria, come Barbara Pucciarmati che, dopo aver vissuto diversi anni a Malta, ha deciso di rientrare in Italia. La ricerca di un lavoro all’estero l’aveva spinta a trasferirsi, ma un trasferimento definitivo non rientrava nei suoi piani, così, dopo aver lavorato per una grande azienda a Malta come rappresentante di servizi turistici e dopo aver vinto anche un premio nella sua categoria, ha cominciato ad avvertire uno strano senso di malinconia. Ad un tratto ha capito che tutto ciò che amava era in Italia e nel giro di poco tempo ha organizzato il rientro in patria.
Barbara, in questo periodo in cui si sta verificando il fenomeno dell’emigrazione di massa, la tua si rivela decisamente una scelta inusuale.
Sì, Nicole, il periodo è appunto inusuale considerata la forte immigrazione, ma gli affitti qui a Malta sono rincarati parecchio, considerati i 27 mila lavoratori stranieri. Il costo della vita è diventato simile a quello italiano e a parere mio conviene lavorare lontani da casa solo se il gioco vale la candela. Poi, credo nelle mie capacità e sono pronta a rimettermi in gioco senza paura. Ho deciso di rientrare in Italia, un giorno qualunque in cui mi sono sentita malinconica dopo essere andata a trovare un amico ricoverato in oncologia qui a Malta. D’un tratto mi sono chiesta se fosse successo a me, quanto sarebbe stato terribile non poter avere i miei cari vicini in un momento così delicato della vita. In quel preciso istante ho dimenticato carriera e sei anni di vita all’estero. Ho capito che comunque le mie radici e i miei affetti erano lì, in Italia. Mi sono ritrovata a pensare ai molti compleanni e natali passati lontano dai miei figli. Tutto ciò che amavo era in Italia ed io all’estero. Nel giro di poco ho organizzato il mio ritorno.
Durante il periodo di permanenza a Malta, hai vinto l’ambito premio sul turismo. Di cosa si tratta e quali sono state le attività che ti hanno permesso di ottenerlo?
Il premio del turismo si vince in base al numero di nomination lasciate dai turisti che visitano l’isola. I turisti trovano il form online oppure cartaceo, lo compilano e lo inviano all’ente del turismo. Nel 2014 sono arrivata seconda. Nel 2015 sono arrivata prima. Essendo rappresentante di un’azienda di servizi turistici a Malta, mi capitava di incontrare un gran numero di turisti ogni giorno, davo info su Malta, consigliavo i posti di interesse turistico e li aiutavo a scegliere tra le varie escursioni. Negli ultimi 8 mesi ero anche manager in un punto di informazione sui tours ed escursioni. Ecco perché mi hanno premiata, per essere stata di aiuto ai turisti. Questa figura professionale in Italia non esiste, ne sono certa.
Quali sono state le difficoltà che hai dovuto affrontare al tuo arrivo a Malta? E quali sono quelle che stai affrontando da quando hai rimesso piede in Italia?
Al mio arrivo a Malta non avevo la minima idea di cosa avrei fatto. Ho comunque frequentato una scuola di lingua inglese e due anni dopo è arrivato il primo lavoro serio nel campo del turismo. Certo, ho dovuto rapportarmi con altre culture, ero lontana dagli amici di sempre, ero sola con mio marito. Anche lui qui a Malta ha fatto una buona carriera coltivando la sua passione per la cucina. Faceva il cuoco. Al rientro in Italia ho capito quanto arricchisce un’esperienza come questa. Si diventa cittadini del mondo e non si fa più caso agli stranieri che vivono nel proprio Paese. Si impara a vivere in mezzo agli altri, senza alcuna distinzione. Nessuno dei maltesi a Malta mi ha mai fatto sentire ospite. Dicevano: “Siamo in Europa” . Lo apprezzavo.
In Italia di cosa ti occuperai adesso?
Mi piacerebbe continuare la mia professione. Al momento mi hanno offerto solo lavori da receptionist. Potrebbe essere una nuova esperienza per il mio curriculum.
Non hai alcun rimpianto?
Rimpianti non ne ho. Sono sempre sicura delle scelte che faccio e poi, nessuno mi impedisce di tornare indietro. Ma sono certa che Malta sia una parte della storia della mia vita oramai chiusa.
Cosa ti mancherà di più di Malta?
Di Malta mi mancheranno le palestre aperte h 24. A Malta ho lavorato una media di 65 ore a settimana, spesso senza giorni di festa settimanali. Lavoravo talmente tanto che non avevo tempo di uscire la sera. Definiamola umoristicamente una specie di Malcatraz…..l’isola dei lavoratori. Per avere uno stipendio migliore bisogna lavorare un sacco di ore, lì le paghe sono bassissime e ormai il costo della vita non è più così basso, se paragonato a due anni fa.
Quali sono i tuoi progetti futuri
Progetti futuri? Non guardo mai né al passato né al futuro. Vivo il presente e le sue evoluzioni. Valuterò strada facendo.
Barbara Pucciarmati
Nicole Cascione