Un Paese raccontato da Antonio nel suo libro “Scoprire la Bulgaria” e nel suo blog: http://italia-bulgariasoloandata.blogspot.com/, nato inizialmente come un contenitore dove poter riversare i propri pensieri e diventato nel tempo un punto di riferimento per tutti i connazionali che cercano informazioni per un eventuale trasferimento in Bulgaria.

vivere  in bulgaria

“Sono arrivato in Bulgaria il 12 giugno 2007, prima ancora che iniziasse la crisi economica. In Italia la mia professione primaria è stata quella di linotypista per 25 anni, prima come dipendente e poi per 11 anni in proprio, fin quando il computer non ha ucciso la linotype; nel 1985 passai alla fotocomposizione fino al 1993, quando mi resi conto che andar dietro alla tecnologia era una cambiale a vita, senza però averne l’adeguato riscontro economico; dal 1994 cambiai completamente professione comprando un bar, che lasciai nel 2006 a 65 anni”.

Un anno dopo ti sei trasferito in Bulgaria. Hai incontrato difficoltà nel trasferimento della pensione?

No, assolutamente, è stato molto semplice: ho riempito lo specifico modulo tratto dal sito online dell’INPS e l’ho inviato all’INPS stesso, chiedendo che da una certa data mi venisse mandata la pensione in Bulgaria, Paese dove risiedo, fornendo, naturalmente, il nome della Banca e tutte le coordinate.

Quindi occorre aprire un conto corrente bancario sul quale far depositare l’assegno di pensione direttamente dall’Italia, giusto?

Sì. Naturalmente questo passaggio porta a tutta una serie di adempimenti necessari perché il pensionato sia in regola con le leggi bulgare. Per questo bisogna chiedere il permesso di soggiorno che si ottiene presentando all’Ufficio Emigrazione il contratto di affitto dove si abita, la dichiarazione della banca, che attesti la presenza di un conto corrente bancario con almeno 500 euro sul conto e documentando il sostentamento nel Paese come pensionato, con una dichiarazione dell’INPS validata con un’apostilla della Prefettura.

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Per quanto riguarda le tasse, c’è una doppia tassazione? In caso contrario come si fa per ottenere la detassazione da uno dei due Paesi?

Personalmente non ho dovuto riempire alcun modulo. Attualmente lo Stato italiano mi detrae direttamente le tasse dalla pensione e mai niente mi è stato richiesto dalle autorità bulgare come tassazione. C’è anche la possibilità di pagare le tasse direttamente allo Stato bulgaro, ma in questo caso bisogna riempire una dichiarazione da inviare all’INPS, tratta sempre dal sito stesso, che provvederà, quando sarà accettata, a spedire la pensione per intero, ma ritengo che le addizionali irpef regionali e comunali siano sempre trattenute dallo Stato italiano. Per far questo però bisogna esser certi di avere una tassazione inferiore alla nostra. In Bulgaria è del 10%.

Per quanto riguarda i privilegi, i pensionati in Bulgaria ne hanno qualcuno?

Nessun privilegio. Siamo considerati come cittadini comunitari. L’unico privilegio che abbiamo è che dai bulgari, con la nostra pensione italiana, siamo considerati ricchi. I loro stipendi, e ancor più le pensioni, sono molto al di sotto delle nostre pensioni minime.

Come e perché nel 2007 hai maturato la scelta di trasferirti in Bulgaria? E perché hai scelto proprio quest’ultima come meta?

La scelta, fin dall’inizio, è stata solo per motivi economici. Nel 2006 avevo una pensione di circa 830 euro. Come avrei potuto vivere in una città come Roma, partendo da un affitto mensile di 650 euro? Anche andando a vivere in un paesino, l’impatto con la vita giornaliera sarebbe stato duro e non avrei risolto il problema. La scelta della Bulgaria è stata, allora, casuale anche se voluta. Avevo degli amici bulgari che mi parlavano sempre della Bulgaria come di un Paese dove il costo della vita era bassissimo. Così, quando le mie risorse iniziarono a boccheggiare, insieme alla mia compagna e ad un amico bulgaro che rientrava in patria, siamo partiti non sapendo a cosa andavamo incontro, ma fidandoci ciecamente di lui. Siamo approdati a Pazardjik, una cittadina di circa 80 mila abitanti.

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Quindi, da quel che deduco, in Bulgaria riesci a vivere una vita decisamente più tranquilla rispetto a quella che avresti vissuto in Italia…

Più che tranquilla, direi. Oggi prendo al netto 1.000 euro e, anche se il costo della vita ha subito dal 2006 un aumento almeno del 30%, la pensione basta per fare una vita dignitosa, dopo aver pagato tutte le spese mensili dei servizi e l’affitto. Le spese variano, naturalmente, a seconda del luogo dove si abita. Sofia, Plovdiv e Varna, sono le città più grandi dove il costo della vita è più alto rispetto alle città di provincia.

Come passi le tue giornate?

Le giornate possono essere monotone o anche intense, ovviamente è tutto molto soggettivo. Personalmente, dopo una vita stramattiniera, mi piace poltrire un po’ a letto, poi con calma, guardare un po’ di televisione per rimanere aggiornato sulla situazione italiana; successivamente controllo sul computer la posta elettronica. Poi esco per fare la spesa o semplicemente per fare una passeggiata per la città o in un parco, altre volte andiamo a visitare posti a me ancora sconosciuti e poi nuovamente televisione e computer, facendo quasi sempre le ore piccole, anche per via della differenza di un’ora tra Italia e Bulgaria.

Cosa puoi raccontarci della Bulgaria?

Mah… cosa dire? E’ per me un piccolo bel Paese… niente a che vedere con l’Italia, naturalmente, perché penso che la nostra terra sia unica, benedetta da Dio e bruciata dai politici. E’ un luogo dove è ancora possibile vivere a dimensione d’uomo, dove il tempo va dietro alle persone. E’ soprattutto un Paese con sacche di povertà estreme cui fanno eco poche grandi ricchezze, originate probabilmente da criminalità o appartenenza al vecchio potere comunista. Qui però si può ancora cogliere la bellezza della povertà fatta di solidarietà, sorriso, accoglienza e generosità, come si conosceva una volta anche da noi, specialmente nelle campagne. Si incontra gente che riesce ancora a sorridere malgrado i problemi della vita quotidiana, che sono più gravi dei nostri in Italia. A tutto questo fa riscontro una grandissima voglia di risalire la china e recuperare gli anni persi sotto il regime sovietico. Agli orribili palazzoni stile comunista si contrappongono adesso moderne costruzioni anche avveniristiche. Sul Mar Nero poi, si rimane più che stupiti per quello che hanno saputo fare nella ricezione e nel divertimento per i turisti, con alberghi extralusso, piscine, discoteche, cure termali e centri benessere favolosi. Si potrebbe definire un Paese dalle grandi contraddizioni, che sta cercando la sua dimensione in Europa. Chi visita la Bulgaria si accorge ancora oggi di quante macerie ha lasciato il vecchio regime con migliaia di fabbriche dismesse e fatiscenti. E come tacere delle sue bellezze naturali, che sono veramente tante, oltre che dei suoi 25 monasteri, che raccontano la vita e la storia di questo popolo nei secoli passati, le sue battaglie per l’indipendenza, che conservano grandi tesori artistici? Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il popolo bulgaro è profondamente religioso e la religione cristiano-ortodossa non è che una scissione da quella cattolica, avvenuta secoli fa. Vivere qui è vivere in un Paese occidentale, vicino a noi nel passato anche per stretti legami storici. Tra i mille di Garibaldi c’erano molti bulgari e l’ultima regina di Bulgaria è stata fino al 1945 Giovanna di Savoia, figlia di Vittorio Emanuele III.

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Quali sono i pro e i contro del viverci?

I pro sono tanti, legati soprattutto al costo della vita e alla cordialità dei bulgari che ci ammirano e ci stimano. I contro sono quelli che potremmo avere trasferendoci in qualsiasi Paese, cioè la lontananza dall’Italia e dagli affetti, mitigati dal fatto che ci troviamo a un’ora e mezza di aereo dall’Italia; un altro contro è la comprensione della lingua bulgara che è, come altre lingue slave, con caratteri cirillici. Ma è solo questione di buona volontà, perché poco alla volta riusciamo anche noi, generalmente poco propensi per le lingue, a imparare.

A livello climatico è diverso dall’Italia? Inizialmente ne hai risentito del cambiamento?

Se consideriamo il clima italiano dal sud al nord, in Bulgaria il clima non è poi tanto diverso dall’Italia. Nella zona dove abito io, una pianura molto vasta, in un inverno normale (ma ci sono più stagioni normali?) si può arrivare anche ad avere 10 gradi sotto zero, mentre d’estate si raggiungono anche i 35 gradi. In altre zone più fredde o montuose queste temperature, naturalmente, variano e possono arrivare anche a meno 20 e più. Personalmente posso dire che non ne ho risentito. Il freddo è secco e anche a meno 10 si cammina normalmente per le strade, mentre a Roma se il termometro segna zero già si percepisce freddo più intenso. L’unico problema è quando nevica, poiché è necessario stare attenti quando si cammina sui marciapiedi. Le strade vengono pulite e rese percorribili subito.

Puoi dirci qualcosa riguardo il sistema sanitario?

Posso dire di essere entusiasta del sistema sanitario nazionale, ma questa è una opinione prettamente personale, perché avendone avuto bisogno per un tumore alla vescica, sono stato curato (e finisco la cura a metà 2014) in maniera ottimale, avendo modo di apprezzare la professionalità, l’umanità e la disponibilità dei medici che mi stanno curando. Tutto questo senza spendere un lev. Sarò stato fortunato? Sono risultato particolarmente simpatico ai medici? O forse per dimostrare agli stranieri la qualità delle cure in Bulgaria? Non lo so, posso dire soltanto che probabilmente in Italia non avrei avuto un trattamento migliore. Come pensionati, se siamo iscritti all’Aire, cioè abbiamo rinunciato alla residenza italiana per avere quella bulgara, abbiamo la possibilità di richiedere all’INPS e poi alla ASL di competenza il mod. E 121. Questo modulo viene compilato dalla ASL che lo spedisce alla omologa bulgara, che ne prende atto e consegna al pensionato un documento con il quale si ha diritto alle cure ospedaliere gratuite. Si ha diritto al medico di base, come in Italia, sempre gratuitamente. Le medicine, invece, in Bulgaria si pagano, ma costano molto meno che in Italia.

Durante la permanenza in Bulgaria hai aperto il blog: http://italia-bulgariasoloandata.blogspot.com/, quali sono le tematiche trattate ? E per quale scopo è nato?

Il blog è nato, inizialmente, come un passatempo, un contenitore dove riversare i miei pensieri, la mia rabbia, le riflessioni di un pensionato che ha dovuto lasciare l’Italia probabilmente per sempre; in seguito, accogliendo le richieste degli italiani che mi scrivevano, è diventato anche una specie di diario o di notiziario di vita bulgara, con notizie sui luoghi, sulle usanze e i costumi, sul costo della vita, prendendo spunto anche dalle e-mail che tanti connazionali mi scrivono per avere notizie e sapere come districarsi per le pratiche burocratiche venendo qui. Cerco, nel limite delle mie conoscenze, di dare a tutti un consiglio, ma non sono un’agenzia o un ufficio di consulenza. Ma ci sono anche siti che possono aiutare concretamente il connazionale a districarsi anche tra la burocrazia bulgara, che non è seconda all’Italia. A Varna dovrebbe operare il sito www.pensioneinbulgaria.com/, mentre a Sofia ci dovrebbe essere www.facebook.com/pages/BEKA-Global-Services-Ltd/553284904695243, sito quest’ultimo più dedicato alla consulenza aziendale per imprese che vogliono trasferirsi. Penso che ci siano anche altri siti.

Oltre a curare il blog, hai anche scritto un libro: “Scoprire la Bulgaria”. Ce ne parli?

Il mio libro non è una guida turistica, ma uno spaccato di vita bulgara, tradizioni, usi e costumi, modi di dire e di fare della vita quotidiana, diversi dai nostri, visti da un italiano che ci vive. Vi sono descritti brevemente i maggiori monasteri, le feste tradizionali, la quotidianità, le mie impressioni al mio arrivo e la partenza dall’Italia, vi sono 16 pagine di foto caratteristiche della Bulgaria e alcuni post tratti dal mio blog che trattano appunto di vita bulgara. Il lavoro è un resoconto mnemonico, reso tangibile giornalmente dalla penna ed è venuto fuori dalla volontà, nata quasi per gioco, di voler rendere partecipi e avvicinare altri connazionali alla realtà bulgara. Il libro è stato scritto come testimonianza del mio legame e dell’affetto verso il popolo bulgaro. E’ stato duro affrontarne le spese di stampa, dovendo sacrificare i pochi risparmi. Avrei potuto stamparlo come e-book in formato elettronico, risparmiando molto, ma non potevo rinnegare 25 anni del mio mestiere e non sentire il profumo della carta stampata. A me basta rientrare delle spese sostenute e di certo troverò tanti italiani desiderosi di conoscere la Bulgaria che ancora lo acquisteranno. Basta farne richiesta per e-mail a: tutanton@gmail.com o sul sito http://scoprire-la-bulgaria.webnode.it/ e il libro arriverà direttamente a casa.

Qualche volta ti sei mai soffermato un momento a pensare a come sarebbe stata la tua vita se fossi rimasto in Italia?

Hai fatto caso al mio sorriso amaro? Era la risposta alla tua domanda. Non vorrei fare della retorica spicciola, ho detto prima che pagavo 650 euro di solo affitto per una camera e mezza, nel 2007 prendevo 830 euro. Non voglio neanche pensare a come avrei potuto affrontare il mese con i 180 euro restanti. Fortunatamente anch’io posso dire che “lassù qualcuno mi ama”.

Di Nicole Cascione