Vivere il presente e abbandonarsi al proprio destino

A cura di Nicole Cascione

“Sono di Roma e ho 33 anni. In un periodo particolare della mia vita, decisi di fare un viaggio in Vietnam in solitaria, preoccupandomi di acquistare il biglietto di sola andata.

Nessuna prenotazione, nessun tragitto prestabilito. Solitamente immagino la vita come un quadro da me dipinto, impegnandomi e cercando di dipingerlo il meglio possibile. Nel mio viaggio, invece, decisi di abbandonare il pennello e di perdermi nella tela, senza nessuna preoccupazione di come sarebbe venuto il quadro, vivendo il presente, attimo dopo attimo, abbandonandomi al destino…” Così ha avuto inizio il viaggio di Alessio Pelei.

Alessio, cosa è successo dal momento in cui hai deciso di “abbandonarti al destino”?

Dopo circa 27 ore di viaggio e ben due scali, mi sono ritrovato con il mio zaino fuori dall’aeroporto di Hanoi. Avevo i brividi per la felicità e il sorriso stampato in faccia. Non riuscivo a pensare a qualcosa in particolare, a causa della valanga di sensazioni ed emozioni nuove, tutte insieme. Quindi mi sono fermato, ho rullato una sigaretta e immortalato il momento. Ero fiero di me come un artista che guarda un suo quadro riuscito bene; avevo raggiunto quella sensazione di libertà tanto sognata.

Qual è l’incontro più bello che hai fatto e quale invece quello che preferiresti dimenticare?

Difficile catalogare il più bello. Durante un viaggio in solitaria si fanno moltissimi incontri che contribuiscono a dare una forma al viaggio stesso. Specie nel mio caso, non avendo programmato nulla, ogni incontro ha svolto un ruolo importante e significativo. Incontri da dimenticare, grazie alla fortuna dovuta al mio karma positivo, non ce ne sono stati.

Sicuramente avrai vissuto dei momenti difficili durante il viaggio, ce li racconti? Come sei riuscito a superarli?

Momenti difficili a livello pratico nessuno o meglio, vivendo il tutto come una grande avventura, ogni problema era una sfida con me stesso da superare. Avevo con me un’arma segreta, un mantra potentissimo che mi ripetevo quando la mia mente si bloccava su qualche imprevisto. Il mantra doveva essere detto alla romana altrimenti non funzionava: ”Sti cxxxi!!” Cosi facendo, nessun evento è mai diventato un problema. In alcuni momenti la solitudine si è fatta sentire. Non poter condividere il viaggio, quelle emozioni così forti, fare incontri già destinati all’addio. Ciononostante proprio questi momenti sono i più importanti per una crescita interiore.

alessio pelei

Come ci si prepara ad affrontare un viaggio in solitaria?

Il momento più difficile sta nel premere il pulsante invio sulla prenotazione del volo. Una volta premuto, parte un brivido a forma di fuoco d’artificio con la scritta: ”E’ FATTA!”. Si prende uno zaino, lo si riempie con tutto il necessario. Dopodiché da tutto il necessario che necessario non sarà mai, si leva il superfluo, per dar spazio al nuovo.

Cosa ti sei portato dietro e cosa invece hai preferito lasciare a casa?

Sono partito solamente con un bagaglio a mano, qualche medicina che fortunatamente non mi è servita, macchina fotografica, action cam, qualche vestito e un sacco a pelo. Non avendo mai dormito per più di due notti nello stesso posto, troppe cose mi sarebbero state solamente di intralcio.

Come sei riuscito ad affrontare le spese economiche che un viaggio come il tuo comporta?

La spesa più grande è stata l’acquisto del biglietto. Giunto lì, ho speso pochissimo, circa 15 euro al giorno.

Come e in cosa ti ha cambiato questo viaggio?

Viaggiare da soli ti mette alla prova su quei fattori che nella vita di tutti i giorni difficilmente hai modo di sperimentare. Hai l’opportunità di conoscerti meglio su molti aspetti, diventando più sicuro delle tue capacità.

Fra quanto pensi di ripartire? Quale sarà la tua prossima meta?

A novembre partirò per sei mesi in India, per poi passare per il Nepal, la Thailandia (qui i nostri consigli per trasferirsi a vivere e lavorare in Thailandia) e poi giù fino a Singapore e Nuova Zelanda in bici.

Non hai un po’ paura ad affrontare un viaggio del genere?

Sì, ma ho più paura nel rimanere fermo e nel non riuscire a realizzare un sogno.

Instagram: Alex Trips

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