La famiglia Flotante a Tenerife

Gastone ha un cappello colorato e giovanile che copre i suoi capelli bianchi raccolti in un codino. Ha un foulard elegante al collo e stringe la mano della sua compagna Anna. Non ha voluto dire la sua età, ma le rughe antiche intorno ai suoi occhi azzurri raccontano una storia lunga quasi un secolo. Quelle stesse rughe che non hanno sciupato la dolcezza del suo sguardo. Deve essere stato un bell’uomo Gastone, penso mentre mi soffermo sui suoi occhi ridenti. Abbiamo conosciuto Gastone e Anna per caso. Sono stati loro a trovare noi. Stavano passeggiando sul paseo maritimo di Los Cristianos, a Sud di Tenerife, costeggiando il mare quando in lontananza hanno sentito la musica della Familia Flotante. Hanno affrettato il passo, timorosi che quel suono che aveva risvegliato passioni antiche finisse, e sono giunti fino a noi. Gastone, appesantito dagli anni è fragile come un ramo d’autunno ma animato dalla passione per la musica appare una quercia antica. Elegante e fiero stringe con tenerezza il braccio della sua compagna mentre con la saggezza dei suoi anni lascia che l’allegria di quei ragazzi sconosciuti riaccendi sogni accatastati in un cassetto e perduto con il tempo.

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Prima ancora di parlare, questa coppia di bolognesi ci avevano raccontato con gli occhi la gioia di quel momento prezioso che stavano vivendo e poi con naturalezza hanno lasciato parlare le emozioni.

“Voi siete il nostro sogno” ci dice Anna quando la musica si spegne e gli spettatori si disperdono nella folla. Non smettono di ringraziarci per quel regalo grande che dicono di aver ricevuto per la nostra sola presenza, la musica, gli abbracci, l’energia e l’amore che hanno letto in noi.

“Siete il sogno” continuano a dire con gli occhi lucidi di gioia. Inaspettatamente la Familia flotante aveva riacceso in loro vecchi sogni e promesse di un tempo che si era perduto senza mai giungere, perché la vita li aveva portati su altre strade o forse loro stessi non hanno creduto abbastanza in un sogno che per quanto bello sembrava irrealizzabile. Comunque sia andata, i doveri e le responsabilità hanno avuto la meglio sui loro anni, ma da sognatori non hanno mai dimenticato il loro amore più grande: la musica. Gastone ha dodici chitarre a casa e si entusiasma come un bambino quando scopre che Hector è un liutaio. Ha ancora la forza che la passione gli scatena nell’animo per suonare ma ahimè le sue mani sono ormai deboli per le corde della chitarra e fatica a suonare. In Hector e in tutti noi vede la passione che gli bruciava dentro in un tempo perduto e la rivive lucidamente. Anna ha una voce splendida a detta di suo marito che non smette di accarezzarle il braccio raccontando un amore fiero e senza tempo. Ci mostrano orgogliosi il loro primo album e ce ne regalano una copia. Gastone e Anna sono la raffigurazione di un sogno che non si è mai spento nei loro cuori, ma gli anni sono passati e l’occasione di rendere quel sogno realtà è rimasto solo un dolce rammarico di qualcosa di grande che poteva essere e non è stato. Ed è racchiuso in quell’unico album, registrato a Bologna pochi anni fa, per regalare una luce ad una utopia mai divenuta realtà.

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“Seguite il vostro sogno ragazzi” ci chiedono dolcemente, quasi fosse una necessità per loro sapere che andremo avanti, che non ci lasceremo schiacciare dai doveri e dalle responsabilità come hanno fatto loro.

“La musica, l’amore e il viaggio sono le cose che contano nella vita. Voi siete il sogno che noi non abbiamo realizzato e incontrarvi è stato il regalo più grande che potevamo ricevere. Forse ce lo meritavamo”.

Il regalo è stato reciproco ma Gastone e Anna sono troppo umili per crederlo. La Familia flotante vive delle gioie che riesce a regalare sul suo cammino e gli incoraggiamenti sono l’ossigeno che ci fanno respirare e andare avanti. Le paure sono tante e le difficoltà, la stanchezza e le condizioni di vita quotidiana spesso difficili scaricano le nostre energie. Noi che viviamo di energie. Persone come Gastone e Anna sono la benzina che ricaricano le nostre pile e ci spingono ad andare avanti, a dispetto delle difficoltà, della stanchezza e della paura di non essere all’altezza del progetto prezioso che vogliamo portare avanti. In fondo è proprio così: la musica, l’amore e il viaggio sono le cose che contano davvero nella vita. E quando a dirlo sono una vecchia ed elegante coppia di bolognesi, che con ogni ruga raccontano gli anni che sono passati sotto ai loro sorrisi capiamo una volta di più che la strada che abbiamo intrapreso è quella giusta e che ogni difficoltà è necessaria per apprezzare e rispettare il grande sogno che stiamo portando avanti. In fondo siamo solo dei sognatori che per non spegnere il fuoco che ci bruciava dentro ci siamo uniti in un coro, perché se un sognatore può fare la differenza, tanti sognatori insieme possono fare rumore. E se questi sognatori sono dei musicisti tanto meglio, il rumore sarà musica e la musica non conosce confini.

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A cura di Graziana Morcaldi