Il viaggio in van di Alberto e Sofia

Di Enza Petruzziello

Vivono con 15 euro al giorno, a dimostrazione che intraprendere questo stile di vita non è roba da ricchi. Lui italiano, lei messicana, si incontrano a Genova nel 2017 e da allora non si lasciano più. Lavorano da remoto e da ormai 10 mesi sono in viaggio nel loro Ford Transit camperizzato. Hanno visitato quasi tutto il Sud America scoprendo posti incredibili, anche se non sono mancati momenti di difficoltà. Quali? Leggete la loro intervista!

Hanno da poco compiuto 30 anni. Lui genovese. Lei messicana. Alberto Grillo e Sofia Becerra da quasi un anno girano il mondo in un van camperizzato. Hanno abbandonato le proprie vite in Italia, seppur felici, per viaggiare in America lavorando da remoto. Alberto è revisore dei conti, mentre Sofia designer d’interni.

Il 1° marzo 2022 partono dall’Argentina a bordo di un van da loro trasformato in casa. La realizzazione avviene in Messico (dove il Ford Transit è stato comprato), in parte con i loro mezzi e in parte con l’aiuto di falegnami ed elettricisti locali. In 10 mesi visitano Argentina, Bolivia, Cile, Perù, Ecuador, Colombia, Panama, Costarica, Nicaragua, Honduras, El Salvador e Guatemala. Adesso si trovano in Messico.

Il loro viaggio si concluderà nel settembre 2023 in Canada. Perché hanno deciso di raccontare la loro storia? «Per far capire ad altri giovani come noi che questo non è un sogno irrealizzabile ed eccessivamente oneroso. Viviamo con 15€ al giorno a persona, tutto incluso. Serve solamente ottima organizzazione», spiegano.

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Hanno un profilo Instagram che conta più di 5mila follower, e un canale YouTube – The Italian Taco – dove parlano delle loro avventure. Lo fanno in 3 lingue diverse: italiano, inglese e spagnolo. Li abbiamo incontrati durante una pausa del loro lungo viaggio, in attesa del nuovo anno.

Alberto Grillo e Sofia Becerra

Alberto, Sofia, come e quando vi siete conosciuti e innamorati?

«Ci siamo conosciuti nel 2017 nei vicoli di Genova. Sofia, nata in Missouri (USA) ma cresciuta in Messico (100% messicana), seguiva un corso universitario di yacht design a Genova ed io, laureato da pochi giorni, avevo prenotato il mio primo zaino in spalla per l’America Latina, un mese in Guatemala, Belize e appunto Messico. Il fatto che andassi in Messico ci ha dato lo spunto per continuare a vederci e, successivamente sentirci. Ci siamo innamorati e abbiamo deciso, nonostante le difficoltà, di continuare la relazione».

Insieme avete deciso – ormai 10 mesi fa – di fare le valigie e mettervi in viaggio, lontano dall’Italia, nonostante le vostre vite felici. Cosa è scattato in voi? Qual è stata la molla che vi ha spinto a cambiare stile di vita?

«Non siamo scappati dalle nostre vite, questo vogliamo ribadirlo, a Genova eravamo felici ed abbiamo sudato per ottenere i permessi affinché rimanesse Sofia. I motivi sono molteplici, ma principalmente 3:

  1. Egoisticamente, molti ecosistemi e paesaggi fantastici dell’America Latina, così come nel resto del mondo, stanno rapidamente scomparendo a causa dei cambiamenti climatici e delle azioni dell’uomo (come l’incredibile Pantanal brasiliano, ormai devastato dagli incendi degli ultimi anni) e non vogliamo che, a causa delle scelte politiche di pochi, ci venga negata la possibilità di poterne godere;
  2. Non volevamo trovarci invischiati in indebitamenti a lungo termine e, in un certo senso, in ritmi frenetici imposti dalla società moderna senza aver avuto tempo e modo di valutare le alternative;
  3. Diamo molta importanza al nostro tempo ed é un privilegio poter fare un’esperienza del genere con entrambi in salute fisica e mentale!».

Come vi siete organizzati da un punto di vista pratico ed economico? Avevate un budget iniziale da cui siete partiti?

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«Ho lavorato 5 anni per un’importante società di revisione e ho letteralmente costruito un budget per questa avventura, comprensivo di fondo rischi per coprire i numerosi imprevisti che possono incorrere durante un viaggio del genere».

Alberto Grillo e Sofia Becerra

La gente pensa erroneamente che il vostro sia uno stile di vita per ricchi. Ma voi vivete lavorando in remoto e vi bastano solo 15 euro a testa al giorno. Come fate a sostenervi con questa somma? Quali sono i trucchi per vivere con così poco?

«Il viaggio si basa sui nostri risparmi, frutto dei miei 5 anni di lavoro come revisore e dei 3 anni di Sofia come designer di interni. Le nostre competenze ci permettono di poter lavorare da remoto: io, attraverso un contratto di freelance con la mia ex società, ho portato avanti qualche progetto; Sofia sta lavorando al design di interni di due casette in Messico. Il nostro non é un viaggio a tempo indeterminato e per abbassare drasticamente i costi ed avere un asset futuro da vendere, la soluzione ottimale ci è parsa fin da subito l’acquisto di un van».

Uno degli escamotage per risparmiare sulle spese è appunto viaggiare in Van. Come raccontate sul vostro canale YouTube, avete camperizzato il Van in parte con i vostri mezzi e in parte con l’aiuto di falegnami ed elettricisti locali. In che modo avete adattato e trasformato il Ford Transit nella nostra nuova casa?

«Vanlife è sinonimo di essenziale, minimalismo. Spendiamo solo nell’essenziale prediligendo i mercati del posto per supportare l’economia locale e risparmiare, pressoché eliminando ogni spreco. Il van (un Ford Transit usato) aiuta molto, lo abbiamo comprato e costruito in Messico sfruttando il costo inferiore della manodopera e le conoscenze di interni di Sofia, che é stata formidabile a rendere il van estremamente funzionale per il nostro stile di vita in solo 4,7 metri di lunghezza.

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Abbiamo 3 pannelli solari che ci rendono totalmente autosufficienti, l’unica spesa fissa che abbiamo é il diesel che, in quasi tutti i paesi del Sud America, ci é costato 50cent/litro. In centro America il prezzo del diesel è raddoppiato, ma le distanze sono irrisorie rispetto al Sud America».

In dieci mesi avete visitato Argentina, Bolivia, Cile, Perù, Ecuador, Colombia, Panama, Costarica, Nicaragua, Honduras, El Salvador e Guatemala. Che esperienze sono state?

«Uno degli aspetti più difficili del viaggio é essere sottoposti costantemente a quello che noi chiamiamo “shock culturale”, che consiste nel nostro continuo sforzo nell’ambientarci rapidamente in contesti sempre differenti da un punto di vista climatico e culturale. Contesti che cambiano repentinamente, di regione in regione. Difficile quindi catalogare il singolo paese, specialmente in Sud America dove le distanze sono inimmaginabili».

Qual è il posto che vi ha colpito di più e perché? Quale, invece, quello in cui non tornereste o che vi ha deluso?

«Se dovessi fare 3 nomi, ci siamo sentiti particolarmente affini alla cultura argentina e alla popolazione ecuadoriana e costaricense. Ci ha deluso il Nord del Perù, dove non ci siamo sempre sentiti benvenuti e dove ci sono seri problemi di gestione della spazzatura, alimentati in parte dai comportamenti incivili di una fetta della popolazione».

Molti Paesi del Sud America non sono esattamente dei luoghi “tranquilli”. Episodi di piccola e grande criminalità sono all’ordine del giorno. Avete mai avuto paura? Se sì, vi va di raccontarci qualche episodio e come ve la siete cavata?

«Qualche giorno fa, in Colombia, hanno rapinato sotto minaccia di armi da fuoco dei nostri cari amici argentini (Vanlifers come noi) con cui abbiamo condiviso parte del viaggio. I pericoli sicuramente ci sono, ma ogni viaggiatore sviluppa un intuito particolare nel saper leggere le situazioni ed evitare spiacevoli sorprese, a noi aiuta anche molto l’applicazione iOverlander, la Bibbia del viaggiatore!

Per fortuna e per aver seguito suddette regole, non ci é mai successo nulla. Lo spavento più grosso è stata la rottura della cinghia di distribuzione nelle Ande peruviane, a 4000 metri di altitudine in mezzo al nulla. Abbiamo dovuto dormire al lato della carreggiata ed il giorno dopo é arrivata la gru a prenderci».

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Vivere così a stretto contatto, in uno spazio di pochissimi metri quadri, non deve essere semplice e potrebbe mettere a dura prova anche la coppia più collaudata. A voi come sta andando?

«Domanda giustissima, la gente pensa che la nostra sia una vacanza ma non lo è. Dobbiamo pensare ad un sacco di cose che nella quotidianità davamo per scontate (trovare acqua, cucinare, lavare vestiti, dove dormire, ecc). Bisogna trovare il proprio equilibrio in un viaggio del genere e rispettare, sapendosi adeguare, il ritmo del proprio partner. Gli shock culturali, di cui parlavo prima, creano delle altalene di emozioni che si ripercuotono sulla nostra relazione, ma ne stiamo uscendo alla grande e siamo super felici di quanto stiamo costruendo insieme».

Siete molto attivi sui vostri social, avete un account Instagram e un canale Youtube. Di che cosa parlate e cosa raccontate in questi spazi virtuali?

«Abbiamo creato una pagina che si chiama “The Italian Taco” dove raccontiamo il viaggio in 3 lingue: inglese, italiano e spagnolo. É nata per tenere amici e parenti sempre aggiornati sul nostro viaggio e ad oggi ci seguono più di 5.000 persone. Non abbiamo particolari ambizioni di crescita, ma i feedback positivi che riceviamo ci aiutano a superare alcune giornate negative. Oltre agli stupendi paesaggi che abbiamo ammirato, ci piace mostrare i lati negativi e gli imprevisti che succedono. Non avendo sempre connessioni internet stabili non siamo particolarmente costanti, ma facciamo del nostro meglio!».

Alberto Grillo e Sofia Becerra

Il requisito più importante per affrontare un viaggio come il vostro?

«Requisito fondamentale é lo spirito di adattamento e grande senso pratico».

La vostra avventura si concluderà a settembre 2023, in Canada. Come mai questa scelta?

«Arriveremo in Canada a metà giugno e avremo 3 mesi di permesso per soggiornare nel Paese, per questo abbiamo calcolato fino a settembre. L’orizzontale temporale é stato concordato in base al budget a nostra disposizione e alle stagioni, così facendo evitiamo il gelido inverno canadese e di alcuni Stati federali USA. Per quanto riguarda l’ambizione finale, che é un sogno grande ma per il quale ci stiamo muovendo, é trovare lavoro in un posto compatibile con il nostro stile di vita, già consapevoli del fatto che le nostre professioni negli USA e in Canada sono retribuite fino al triplo rispetto all’Italia. Abbiamo cittadinanza USA (dove è nata Sofia) e stiamo facendo richiesta per quella canadese. Così facendo ci ripaghiamo l’esperienza fatta e possiamo mettere da parte qualche risparmio per la famiglia che vogliamo avere in futuro, chissà, forse in Italia!».

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Attualmente siete in Messico, in attesa di dire addio al vecchio anno e salutare il nuovo. Esattamente in che località vi trovate e come trascorrerete il Capodanno?

«Siamo a Tecoh, piccolo paesino Maya dove vive la famiglia di Sofia, vicino a Merida nello Stato federale dello Yucatán. Qui passeremo le feste e verrà mia mamma Paola a trovarmi per l’Epifania, non la vedo da un anno e sono molto emozionato! Trascorreremo qui Capodanno: prevale la voglia di riposarsi, ingrassare e passare del tempo di qualità con la famiglia! Abbiamo anche adottato un gattino randagio, Merlin, che ci accompagnerà fino in Canada!».

E a proposito di fine anno. Un bilancio di questo 2022?

«Il 2022 é stato un anno che non dimenticheremo mai, dove abbiamo trovato la forza per cambiare le nostre vite, ma l’obiettivo non é ancora raggiunto e non vogliamo festeggiare troppo presto bensì rimanere concentrati per realizzare questo sogno.

Quali saranno le vostre prossime destinazioni?

«Paradossalmente mancano solo 3 frontiere, ma i Paesi sono enormi. Vedremo prima il Messico, paese natale di Sofia e che siamo molto emozionati di visitare, salutando così l’America Latina. Continueremo la Panamericana (strada che collega Alaska ad Argentina) nella costa ovest statunitense fino al Canada».

Un augurio per il 2023?

«Spero che il 2023 sia un anno importante per tutti i lettori, qualsiasi persona che abbia bisogno di consigli per intraprendere un viaggio simile può contattarci sul canale Instagram e YouTube».

Per contattare Alberto e Sofia ecco i loro recapiti:

Instagram: https://instagram.com/the.italian.taco?igshid=YmMyMTA2M2Y=

YouTube: https://youtube.com/@theitaliantaco2059