Per il secondo anno di seguito, ho viaggiato nell’Arcipelago Toscano, alla scoperta di isole che avevo solo sentito nominare. Le più immaginate d’Italia, forse le più misteriose, circondate come sono da disinteresse o leggende metropolitane. Ad esempio la piccola Giannutri. La più a sud della Toscana: nessun albergo, né auto, né strade, né sportello bancomat. Si può girare solo a piedi e non ci sono spiagge, nessuna distesa di ombrelloni. E niente abitanti stabili, tranne un paio di generosi testardi. Un’isola calcarea, incastonata tra l’Argentario e il Giglio. Chi decide di navigare fin qui, da Porto Santo Stefano, spesso non lo sa. Non immagina un luogo così appartato, faticoso e poco balneare. Giannutri è una riserva marina, un’area naturale protetta dal parco dell’arcipelago toscano, ha resistito alle mode e alle speculazioni, ed è incredibilmente bella proprio per questo.

faro giannutri

Se decidete di visitarla in giornata, non fatelo per il bagno, perché non sarà il più comodo della vostra vita. La prima ragione per visitare Giannutri è  la villa romana, la più grande e meglio conservata dell’Arcipelago, finalmente riaperta al pubblico dopo anni di colpevole abbandono e di saccheggi indiscriminati.

villa romana giannutri

Se poi sognate la vita selvaggia e un mare defilato, questo è il posto perfetto. Intanto dovrete optare per una casa in affitto. Avrete sentieri ripidi da salire, in mezzo ad una macchia mediterranea fittissima che profuma di mirto, lentisco e ginepro. E il silenzio e il nero del cielo di notte saranno da fine del mondo. Non preoccupatevi di mettere abiti firmati in valigia, non vi serviranno. Non c’è movida a Giannutri, nessun negozio e nessun lungomare. C’è solo una piazzetta (si chiama proprio La Piazzetta) che ospita l’unico spaccio alimentare e l’unico ristorante (La Tanuta).

piazzetta giannutri

Il cibo è buono e Franco, il proprietario, potrà raccontarvi di amore e di odio per questo luogo così insolito e speciale. In cui tutti si conoscono e si danno del tu, il giornale arriva solo su prenotazione e il bagno si può fare unicamente tra Cala Spalmatoio e Cala Maestra. Il resto è riserva naturale: vietato immergersi e vietato ancorare.

La chiamano l’isola dei gabbiani, perché sono loro i veri padroni. Tutti gli altri stanno lì ad amarla e a soffrire un po’, perché la bellezza di Giannutri è tutta nel suo ostinato anticonformismo e nella sua innegabile scomodità.

Per la visita alla villa di Giannutri affidatevi a Marina Aldi, guida ufficiale del parco dell’arcipelago toscano. Simpatica e competente:

Infopark arcipelago toscano

0565 908231

info@parcoarcipelago.info

Puntata del 20/06

Doris Zaccone

doris@capital.it

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