Il sentimento nei confronti delle criptovalute all’estero

Le criptovalute sono in costante espansione in tutto il mondo. Non parliamo soltanto di diffusione a livello globale, ma anche delle tipologie in aumento, infatti se ne stanno creando sempre di più che mirano a competere con quelle più consolidate come Bitcoin ed Ethereum. Essendo però ancora una novità nel mondo degli affari, ogni paese sta cercando di capire come integrarle nel proprio sistema economico, dato che senza una opportuna regolamentazione le possibilità di compiere illeciti, come è già purtroppo successo, sono sempre molto alte.

Ogni stato, sia in Europa che nel resto del mondo, sta però cercando una via per integrare sempre più il sistema legato a queste valute digitali a quello classico della moneta sovrana. Il motivo è anche legato ai cittadini comuni che stanno sempre più interessandosi al sistema delle criptovalute, anche senza essere degli esperti del settore economico e digitale. Andiamo dunque a comprendere quali sono i sentimenti che si stanno diffondendo nel mondo nei confronti delle criptovalute.

La situazione europea sulle criptovalute

Guardando per il momento solamente in Europa, possiamo vedere come sono molto varie le reazioni che i diversi paesi hanno avuto nei confronti delle criptovalute. Attualmente sono poche le nazioni che stanno attivamente contribuendo a diffondere monete virtuali come il Bitcoin all’interno del loro sistema economico, perché prima si vuole creare una regolamentazione per evitare una sperimentazione incontrollata dei capitali.

Molte nazioni però stanno comunque prendendo atto dell’utilizzo che molti cittadini stanno facendo delle criptovalute, e hanno iniziato ad accettare la loro esistenza anche regolamentandole in base alle tasse e al reddito percepito. In alcuni paesi, come Svizzera e Portogallo, le criptovalute non sono tassate se non vengono utilizzate in maniera professionale, mentre a Malta non esiste una tassazione per gli investimenti a lungo termine per le monete virtuali, ma solo per quelle a breve termine. Inoltre su questa isola esiste una regolamentazione delle attività commerciali e degli investimenti sostenuta dal fisco che permette un minor rischio di incorrere in frodi.

In Germania chi detiene dei Bitcoin o altre criptovalute è esente dalle tasse sulle vendite dei propri token per almeno un anno, a patto che questi siano privati cittadini. La Germania sta cercando di attirare sempre più società legate alle blockchain, tanto che Berlino è diventata molto importante nel mondo per questo tipo di affari.

In Olanda l’aliquota sulle tasse per le criptovalute è piuttosto bassa, soprattutto se non si ha a che fare con queste dal punto di vista lavorativo. Inoltre, il governo olandese mira a incentivare la creazione di società basate su blockchain su tutto il suo territorio.

Oltre a quanto detto, in diversi paesi europei è possibile per i cittadini utilizzare le criptovalute per fare acquisti e investire, con anche diversi sportelli dedicati al Bitcoin sparsi per il territorio.

Le criptovalute viste dal mondo

Nel mondo per il momento esistono soltanto due paesi che hanno dichiarato il Bitcoin come valuta con valore legale ufficialmente. Questi sono El Salvador e la Repubblica Centrafricana. In questi paesi basati su monete nazionali non sovrane, la prima criptovaluta al mondo è considerata come una moneta ufficiale per un totale di circa 12 milioni di persone in grado di utilizzare quotidianamente il Bitcoin.

Al contrario in America, dopo il crollo del mercato avvenuto quest’anno, si sono inasprite le regole, tanto che l’aliquota imponibile sulle criptovalute è del 37%. Nel frattempo si sta cercando un modo per identificare con precisione le differenze tra monete virtuali come il Bitcoin e molte altre, da quelle di titoli non registrati.

Un altro passo importante è quello di stabilizzare gli stablecoin, ossia degli asset venduti da società come Tether, che hanno un prezzo che resta sempre simile a quello delle monete nazionali come il dollaro grazie a una garanzia di denaro liquido che garantisce lo scambio a chiunque ne possieda dei token. Dunque un sistema che dovrebbe non oscillare troppo come è avvenuto ad esempio di recente al Bitcoin prezzo. Al momento una legge è in discussione in America per monitorare che la valuta scambiabile con stablecoin sia sempre presente e non generi delle oscillazioni troppo estreme.

Sono sempre di più le nazioni dunque che stanno prendendo in considerazione l’utilizzo delle criptovalute, chi in forme leggere e chi ne vuole abbracciare totalmente il sistema. Probabilmente potremo vedere una crescita di queste monete virtuali soprattutto quando verranno regolamentate dai paesi in modo che si adattino a essere utilizzate nella vita di tutti i giorni dei cittadini.