Quanti cammini esistono ne El Camino de Santiago? Sono tanti quante le migliaia di persone che per un qualsiasi motivo – o per nessuno – si mettono in marcia, seguendo le orme di passi che si susseguono, uno dopo l’altro, da svariati secoli.

Sì, perché (parola di pellegrina!), ogni cammino intrapreso, come nella vita, non è uguale all’altro e quando ti trovi lassù a camminare, discutere, mangiare, bere, dormire con perfetti sconosciuti che arrivano dai 5 continenti, ti rendi conto che quest’umanità in marcia si compone di piccoli microcosmi spinti per ragioni diverse da un denominatore comune: la ricerca

cammino di santiago

Di qualcosa? Di qualcuno? Questo è uno dei tanti misteri che avvolgono i sentieri battuti dai pellegrini con modalità che, nel ventunesimo secolo, sono un po’ anacronistiche: un bastone e un paio di buone scarpe. Quando ti trovi tra le vallate della Navarra, camminando a piedi appoggiandoti a un bastone, portandoti dietro il minimo indispensabile (che, tutto sommato, è veramente poco, perché sta in uno zaino da 30 litri) … ti accorgi che … è tutto qui … e la vita (o la vacanza dalla tua vita) può essere veramente semplice.

Le tappe che ho scelto io, nell’estate del 2015, sono tra le più facili e fanno parte del Camino Francés in Spagna (il Cammino Francese). Sono anche le più ricche di storia, le più battute e le più internazionali.

Sono partita dall’Abbazia di Roncisvalle, scenario della famosa battaglia della Chanson di Roland, per un viaggio a piedi di 6 giorni e ho concluso il mio pellegrinaggio a Logroño, nella Rioja (regione che produce vini sublimi), attraversando Pamplona, per nominare soltanto la città più importante di quel tratto di strada.

Paola: il mio Cammino di Santiago

Le tappe

Riassumo qui in breve le tappe che ho percorso ma che, sia ben chiaro, non vogliono essere la bibbia per nessuno. Il Cammino di Santiago è estremamente personale, tutti hanno la loro da dire, lo percorrono come vogliono e, soprattutto, in funzione delle proprie forze.

Per quanto il percorso sia costellato di hotel e pensioni di tutte le categorie e tutti i prezzi, con le credenziali del pellegrino (vedi nota in basso) puoi passare le notti negli albergue (ostelli dei pellegrini), per non più di 10 euro a notte e avere diritto al pasto del pellegrino nei ristorantini dei vari paesini (9 euro per un menù completo e abbondante). Il mio consiglio è di mangiare bene la sera, quando arrivi a destinazione, e, durante il percorso, portarti dietro molta acqua, frutta, tavolette di cioccolato o barrette energetiche, riposandoti di tanto in tanto.

Negli albergue, le lancette della sveglia sono puntate, in linea di massima, sulle 7:00 ma ci sono pellegrini che preferiscono iniziare a camminare all’alba. Quindi, le sveglie dei compagni di viaggio cominciano a suonare intorno alle 5:30/6:00. Tienilo presente e se vuoi dormire un po’ di più e conti di pernottare negli ostelli, portati dei tappi per le orecchie che sono comunque indispensabili per non essere disturbati dal sonno agitato e dal russare – esperienza di vita vissuta o meglio di notte passata in bianco! – dei compagni di stanzone.

In media, ho camminato intorno a 20/25 chilometri al giorno (ma c’è chi arriva a 40!), per 4/5 ore di marcia che si sono spesso dilungate fino a 6, tutte le volte che ho avuto voglia di visitare, soffermarmi a meditare, fotografare, scrivere, contemplare, pensare … perché di non sola marcia è fatto il Cammino!

Giorno 1

Partenza dall’abbazia di Roncisvalle (che si può raggiungere in autobus da Pamplona) per arrivare al paesino di Zubiri: un bel percorso tra boschi con alberi ad alto fusto, ponti di pietra, fiumiciattoli, chiesine medievali e chiostri da visitare.

Giorno 2

Alla volta di Pamplona! Un altro tratto di strada molto ameno tra boschi di pini, bestiame che pascola liberamente nei prati, bellissime casette di pietra, campanili, paesini e borghi di poche case a gogò. L’entrata (a piedi) a Pamplona è spettacolare! Le mura hanno un che di minaccioso ma quando attraversi la Porta di Francia, ti ritrovi in una cittadina molto accogliente. Se arrivi in città durante i giorni del “Encierro de San Fermin”, fa attenzione ai tori e ai partecipanti della corsa che da questi si fanno, spesso, calpestare! Qui è indispensabile, almeno, visitare la Cattedrale dalla facciata neoclassica di Santa Maria e ristorarsi nel bel parco della Ciutadela.

Paola: il mio Cammino di Santiago

Giorno 3

L’obiettivo è arrivare a Puente a la Reina passando per l’Alto del Perdon (un picco a circa 700 metri sopra il livello del mare). È l’ostacolo più duro di questo tratto ma la ricompensa è grande quando arrivi sulla cima, ammiri le vallate, riprendi fiato e non manchi, come tutti, di farti fotografare accanto alle sculture del famoso monumento al pellegrino. Questo è stato il giorno più lungo per me (30 chilometri circa di marcia), perché per la strada qualcuno mi ha parlato di una chiesina dalla pianta ottagonale (l’unica in Spagna), Santa Maria di Eunate, costruita, secondo la leggenda, dai Templari. Una deviazione del percorso vale veramente la pena: la chiesa presenta una simbologia singolare e il luogo è decisamente suggestivo. Se arrivi fino a lì, cerca la scultura dell’uomo con la barba … se la guardi al contrario ti appare l’immagine molto chiara di un uomo-caprone … ovvero il diavolo e con questo ho detto tutto! Altro consiglio: se arrivi abbastanza presto a destinazione (nel primo pomeriggio), pernotta all’albergue dei “Padres Reparadores”. Se ti va bene, un frate ti fa il massaggio dei piedi gratis! Dormire negli stanzoni abbastanza in ordine e puliti costa soltanto 5 euro, doccia inclusa!

Paola: il mio Cammino di Santiago

Giorno 4

Dopo il meritato riposo, direzione Estella/Lizzarra. La tappa inizia bene, attraversando un bellissimo ponte medievale formato da grandi arcate. Se, la sera, ti fermi a Estella (come ho fatto io), vai a visitare la Chiesa del Santo Sepolcro dove, tra le sculture, puoi ammirare l’apostolo Santiago vestito da pellegrino. Puoi fermarti qui la notte o continuare fino a Lizzara.

Giorno 5

Uscendo da Estella ricordati di fare una sosta al Monastero di Irache. Se è aperto, ti consiglio di visitare il sobrio edificio interamente di pietra. All’uscita, ti fermi davanti alla Fuente Irache da cui, se tutto va bene, esce vino … un bicchiere di vino – come vuole la tradizione medievale – non si rifiuta mai ai pellegrini. È bene saperlo! Lungo la strada, forza nelle gambe permettendo, ci sarebbe anche da visitare il Castello di Monjardin, una fortezza mussulmana che fu conquistata dal re navarro Sanchi Garcés. Dalle sue alture si domina tutta la valle. L’arrivo tranquillo a Los Arcos segna l’ultima tappa della regione della Navarra.

Giorno 6

La mattina dopo, saluto la Navarra e punto su Logroño, deliziosa cittadina che apre le porte della Rioja. Inizia il cammino tra vigne rigogliose. Logroño è la seconda grande città del Cammino. Il centro storico è delizioso; la cattedrale di Santa Maria de la Redonda imperdibile. La sera, tutto il centro si anima per il tapeo: ottime coppe di vino della rioja con affettati e tapas buonissime e a buon mercato.

Fine

del “mio” primo tratto del Cammino di Santiago, con il proposito di arrivare, nei prossimi anni e tappa dopo tappa, fino a Finisterrae in Galizia.

Le persone

Sono tante e varie le anime che s’incontrano facendo la strada e ognuna apporta il suo briciolo di umanità al percorso.

Un buon pezzo di strada l’ho percorso con un medico brasiliano (che parlava solo portoghese), di San Paolo. Io gli parlavo in spagnolo (ma anche in inglese o in italiano) e lui in portoghese e … ci capivamo! Ci siamo lasciati dopo una tappa percorsa insieme e aver sorseggiato dell’acqua fresca in una grotta naturale che risale alla notte dei tempi.

Lì, ho appreso della storia di Pablito. Questo vecchietto – Pablito Sanz – regala bastoni di legno di nocciolo a tutti i pellegrini che passano davanti a casa sua (a Azqueta). Quest’uomo è una vera e propria leggenda che aleggia lungo quel tratto di Cammino: è diventato famoso perché da ben 25 anni “regala bastoni” e scambia sempre volentieri due parole con chi ha voglia di ascoltarlo.

Ricordo ancora la commozione dell’architetto settantenne californiano nel vedere i primi tetti di Pamplona e, subito dopo, togliersi le scarpe per tuffare i piedi nell’acqua fresca del fiume che scorreva lì vicino, chiacchierando assieme agli altri compagni di viaggio di quel giorno.

Paola: il mio Cammino di Santiago

Che la persona con la quale mi sono ritrovata a tavola a discutere amabilmente di filosofia e politica fosse un’importante “prelato ” della chiesa messicana, non l’avrei mai detto: senza tonaca, in jeans e camicetta a quadri e discutendo di Marx … un delizioso “fuori contesto” che ti permette di cambiare la prospettiva e, a volte, il modo di pensare.

E non sto a enumerare le coppie che ho visto formarsi sotto i miei occhi (e che forse chissà sono ancora unite a quasi un anno di distanza) … anche questo è il Cammino, fatto di incontri fugaci o meno in funzione di quello che cerchi e/o trovi.

Consigli

Le credenziali

Il libretto delle credenziali è fondamentale sia per convalidare, eventualmente, tutto il percorso, e, una volta giunto a Santiago, ottenere la Compostela, sia perché è richiesto per potere pernottare negli albergue (dove, in teoria c’è sempre un posto letto garantito). Questo si ottiene alla partenza all’Abbazia di Roncisvalle. E va fatto firmare con tanto di data ogni volta che fai una tappa. I vari sigilli (alcuni molto belli, antichi, medievali) vengono apposti nelle chiese, nei palazzi comunali, nei vari punti di ristoro, nei ristoranti, negli ostelli che si incontrano lungo il Cammino.

Lo zaino

Non portare uno zaino pesantissimo, soprattutto se viaggi in estate. Negli albergue puoi lavare. Per una settimana di viaggio calcola: 3 magliette, 3 pantaloncini + 1 un paio di pantaloni lunghi (meglio se di quelli accorciabili o allungabili con zip tipo Decathlon), biancheria intima, un paio di scarpe di ricambio per la sera, ciabattine per la doccia, una federa (che almeno la testa riposi sempre su un guanciale pulito!), 1 sacco a pelo leggero, 1 pile per la sera, 1 giacca a vento con cappuccio per la pioggia, 1 costume (nel percorso, ci sono piscine naturali e fiumi in cui bagnarsi), crema solare.

Per evitare le vesciche ai piedi, oltre a scarpe da marcia di qualità (non di alta montagna, non ce n’è bisogno), portati un tubetto di crema alla vasellina e spalmala sempre bene nei piedi e tra le dita la mattina prima di iniziare la marcia. Con me ha funzionato: niente vesciche!

C’è anche l’opzione taxi. Per circa 5 euro, puoi prenotare un servizio taxi la sera che ti porti lo zaino alla tappa successiva. Funziona benissimo. In quel caso portati dietro uno zainetto più leggero da usare nel percorso per le vivande del giorno, i documenti, i soldi, la carta di credito. Io l’ho usato ogni tanto. Il mio contatto: http://ncsequipajes.com/ … ma ce ne sono molti altri. Basta arrivare sul posto e chiedere.

Segui la freccia gialla

La freccia gialla e la conchiglia sono le tue bussole. Non è facile perdersi, il Cammino è molto ben indicato, sia che ti trovi ad attraversare villaggi medievali, sia che tu sia perduto tra le steppe della Navarra, della Rioja o della Galizia …

Inoltre, la guida migliore che io ho consultato – a parte il telefono senza fili di tutti i “camminatori” – è quella che si può scaricare gratuitamente a questo link:

http://caminodesantiago.consumer.es/los-caminos-de-santiago/frances/

Eroski è un Grande Magazzino spagnolo che mette a disposizione questa guida gratis online. È in spagnolo, fatta molto bene, attendibile e aggiornata costantemente.

camino de santiago

Conclusione (per ora)

In questo percorso puoi, se vuoi, arrivare a Santiago in un colpo solo (ci vorrà almeno un mesetto se cammini di buona lena), oppure arrivarci nel corso degli anni, scegliendo di fermarti nelle varie tappe, ma ciò che veramente conta, a mio avviso, si può racchiudere in una frase che ho trovato scritta in uno dei tanti muretti che costeggiava un prato …

El Camino es la meta (Il cammino è la meta)

E non posso non concludere questo breve excursus con il saluto classico che ogni persona che ti incontra lungo la strada ti rivolge: Buen Camino!

Di Paola Grieco