Il paese più felice del mondo

Stai pensando di lasciare l’Italia per trasferirti all’estero e non sai quale paese scegliere? Leggi attentamente questo articolo perché in esso ci sono le risposte che cerchi. Sono davvero troppe le persone che si sono trasferite all’estero senza averci pensato abbastanza, senza sapere se davvero il paese scelto avesse le caratteristiche economiche, sociali, politiche, geofisiche adatte a loro e al proprio modo di intendere la vita. Troppe persone ogni anno tornano in Italia con la coda tra le gambe, con un niente di fatto ed avendo buttato via una marea di soldi.

È quindi scontato, tuttavia necessario, dire che per non fare un salto nel buio è indispensabile entrare in possesso di tutte quelle informazioni (particolareggiate e certe) utili per poter compiere in autonomia una scelta tra i tanti paesi del mondo.

Fra gli argomenti da tenere in considerazione, ce ne sono alcuni legati alla sfera sociale. Per farsi un quadro globale, potrebbe essere comodo sapere quali sono i paesi in cui la popolazione è più felice o, al contrario, più infelice. È quindi importante capire quali sono le nazioni dove le persone si suicidano di più e quali sono invece le nazioni dove il suicidio è praticamente assente.

Per rispondere a queste domande ho attinto informazioni e dati da Eden, trova il Tuo Paradiso Terrestre 2.0, un e-book che tratta tutti gli argomenti-chiave che influiscono nella vita delle persone che decidono di emigrare all’estero: per ognuno dei 196 Stati del mondo, vengono analizzati il costo della vita, il livello salariale, il clima, la criminalità, la qualità del sistema sanitario, il rispetto dei diritti e delle libertà, il rischio di eventi sismici e tanti altri importanti argomenti.

Da esso si evince che la felicità o l’infelicità di una persona dipende da diversi fattori: dalla situazione economica, dalla solidità dei propri principi, dalla presenza di vizi (alcol, droghe, gioco d’azzardo), dalle condizioni di salute ecc…

Parlando di suicidi, cominciamo dai fatti: è un fatto che in qualsiasi parte del mondo ci si trovi, gli uomini muoiono per suicidio più delle donne. È un fatto che le persone giovani muoiano più di quelle vecchie. È un fatto che i suicidi si verifichino più frequentemente nel periodo estivo piuttosto che in quello invernale. È un fatto che i suicidi accadono in tempo di pace piuttosto che in tempo di guerra. È un fatto che i suicidi si compiono nei giorni di festa piuttosto che in quelli lavorativi.

La causa principale dei suicidi sono i disturbi psicologici che appaiono quando si cade in uno stato di depressione. Ogni anno più di 800mila persone muoiono perché si tolgono volontariamente la vita. Per renderci conto di quale sia l’entità del problema, basti pensare che ogni anno ci sono molti più morti a causa dei suicidi che a causa di guerre e omicidi messi assieme. In altri termini, sono di più le persone che si uccidono da sole che quelle che vengono uccise da altri.

Guardando il fenomeno a livello globale bisogna constatare che è nei paesi a basso e medio reddito che ci si suicida di più. Circa il 75% del totale dei suicidi si verificano nelle nazioni dove si sopravvive piuttosto che vivere. E le cose stanno peggiorando anche nella ricca Europa dove la crisi economica in atto in questi ultimi anni è responsabile di molte morti. Prendiamo ad esempio la Grecia, una nazione che prima della crisi poteva considerarsi un’oasi felice (era tra i 20 paesi con meno suicidi). Ebbene a causa della difficile condizione economica, dal 2010 in poi, i tassi di suicidio sono aumentati del 36%.

Ma anche se la situazione greca sta peggiorando di anno in anno, non sarà mai così grave come in Guyana, il paese col tasso di suicidi più alto del mondo. La Guyana è quel paese del Sud America (si trova a fianco del Venezuela) dove nel 1978 il religioso americano Jim Jones e la sua setta commisero un enorme suicidio di massa: quel giorno persero la vita 909 persone. Un terribile evento, che è l’emblema della fragilità e della influenzabilità della psiche umana. Ma a prescindere da quel lontano ed infausto evento, la Guyana di oggi è oltre ogni ragionevole dubbio il più paese con il più elevato numero di suicidi (44 morti ogni 100mila abitanti ogni anno). A cosa è dovuto questa tremenda situazione? Pare che molti agricoltori e contadini durante il loro lavoro facciano un grande uso di erbicidi e insetticidi a base di organo fosfati, che, secondo diversi studi scientifici porterebbero a comportamenti suicidi impulsivi. Ecco quindi una buona ragione per prediligere l’agricoltura biologica…

Ora invece, parliamo del paese più felice del mondo, quello in cui, ogni anno, solo 0,4 persone ogni 100mila abitanti muoiono a causa del suicidio. Si tratta dell’Arabia Saudita. Qui, è l’altissimo reddito pro-capite unito al non utilizzo di bevande alcoliche ad allontanare qualsiasi impulso suicida. Il paese è scarsamente contaminato da culture esterne, soprattutto occidentali, ma questo non impedisce alla popolazione saudita di essere sempre gentile e calorosa con gli stranieri. La gente felice non si suicida ed evidentemente il modo di vivere dei sauditi li rende immuni da quelle malattie psichiche (depressione in primis) che causano, nella maggior parte dei casi, l’impulso a suicidarsi. Per chi stesse pensando all’Arabia Saudita come meta di un trasferimento, sappia che si tratta di un luogo davvero diverso da quello a cui è abituato un occidentale. Tuttavia, la famiglia è considerata la cosa più importante e tutti i servizi sono creati attorno ad essa. Per questo il modo di vivere meglio in Arabia Saudita è proprio quello di trasferirsi con tutta la famiglia, il lavoro specializzato non manca ed è davvero ben pagato.

Ed ora ecco altri 5 paesi con tassi di suicidio insolitamente bassi: Kuwait, Libano, Oman, Giamaica e Algeria.

Grazie per avermi letto,

Roberto Stanzani

mypersonaleden.com