Michelle da impiegata a life coach

Dopo aver sofferto di attacchi di ansia e panico, nel 2020 Michelle Manias decide di cambiare rotta, mettendo al centro, per la prima volta forse in vita sua, se stessa. Riscopre le sue passioni, lascia il suo lavoro da impiegata e inizia la sua attività di insegnante di yoga e mindfulness. «Quando ero dipendente – racconta -, era sempre tutto molto complicato: dall’umore (nero) che mi perseguitava anche a casa quando rientravo e che inevitabilmente riversavo sulla famiglia alla difficoltà di prendermi delle giornata per seguirle quando stavano male. Adesso nessuna giornata è uguale all’altra, e poter gestire il mio tempo e le mie bambine a seconda delle mie esigenze è una cosa splendida». Ecco la sua storia!

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Di Enza Petruzziello

Per affrontare le sfide della vita ci vuole coraggio e determinazione. Ne sa qualcosa Michelle Manias, insegnante di yoga e mindfulness. Nata e cresciuta in Friuli Venezia-Giulia, Michelle vive in piccolo paese sulle rive del Fiume Piave, in Veneto. Fin da bambina, si appassiona ai viaggi, alle diverse culture e alla spiritualità.

Madre di due meravigliose bambine, la sua esperienza personale con l’ansia e gli attacchi di panico l’ha spinta a una profonda trasformazione. Dopo alcuni anni di studi, nel 2020 decide di unire la passione per le discipline olistiche e per i percorsi di crescita alla sua sensibilità e l’empatia, considerate fin poco prima acerrime nemiche, realizzando finalmente il suo più grande sogno: aiutare le persone a stare bene con se stesse e con l’ambiente circostante.

Oggi, Michelle è una figura ispiratrice nel mondo della crescita personale e professionale, con una formazione continua nelle aree di mindfulness, PNL, intelligenza emotiva e coerenza cardiaca. Si è specializzata nel coaching di vita e business, offrendo il suo supporto e la sua esperienza a coloro che cercano di trasformare le sfide in opportunità. Inoltre, Michelle ha raccontato la sua storia e la sua saggezza nel suo libro “La Strada Del Cuore“.

In questa intervista, esploreremo il suo percorso, le sue esperienze e il suo approccio unico alla crescita personale e professionale.

Michelle, quando hai scoperto di soffrire d’ansia e di attacchi di panico e come sei riuscita a trasformarli in una fonte di crescita?

«Sono sempre stata una persona molto sensibile ed emotiva, aspetto che spesso mi era stato sottolineato con tono negativo, soprattutto durante gli anni scolastici. Il primo vero attacco di panico l’ho avuto un venerdì sera di gennaio del 2012. Una settimana difficile, iniziata con un lutto improvviso, che si è conclusa con un bel salto al pronto soccorso dove hanno subito capito qual era l’origine del mio malessere. Ho sempre definito quel giorno il mio giorno zero, quello in cui è iniziato il periodo peggiore della mia vita. Con il senno di poi, ho realizzato invece che era dalle scuole medie che periodicamente vivevo momenti in cui avevo forti attacchi di ansia. La mia sensibilità e la mia testardaggine, viste spesso come qualcosa di negativo, sono state invece in questi anni la mia salvezza: la capacità di ascoltarmi, di percepire il mio corpo, le mie sensazioni, i miei pensieri e di andare avanti nonostante tutto e tutti mi hanno permesso di fare lunghissimi e profondissimi viaggi interiori e di mettere i miei tasselli in ordine, pezzo dopo pezzo. Ci sono stati momenti di fermo, momenti di accelerazione. Ma ciò che più mi ha dato forza, speranza e coraggio sono state le mie due bimbe! Lo dico sempre che è grazie a loro che sono la persona che sono diventata ora. Loro mi hanno mostrato chi davvero volevo essere, come fossero degli specchi. E in quel guardarmi all’inizio non mi riconoscevo, anzi temevo quel riflesso. Poi ho capito che per tanto tempo mi ero messa da parte, tanto da non sapere più cosa volessi io davvero. E lì è crollato un castello di carta illusorio, con non poco dolore. Da lì potevo solo ricostruirmi e cosi ho fatto. E gli attacchi di panico, piano piano se ne sono andati via».

Da sempre appassionata di viaggi, di diverse culture e della spiritualità, nel 2020 decidi di unire le tue passioni e realizzare il tuo sogno: aiutare le persone a stare bene con se stesse e con l’ambiente circostante. Cosa ti ha spinto a rivoluzionare la tua vita?

«In questa fase ho messo davanti, per la prima volta forse in vita mia, me stessa: ho scoperto le mie passioni che ho coltivato passo dopo passo fino a che una serie di coincidenze mi ha condotto ad avviare la mia attività. Lavoravo come impiegata, ma non ero felice. Nel 2019 ho deciso di cambiare, nonostante la paura di fare quel passo fuori dalla zona comfort. Cambiamento che poi mi ha condotto a fine del 2020 a rimanere senza lavoro. Ma non mi sono disperata, anzi! Ho pensato che era arrivato il mio momento. E cosi, piano piano, ho creato la mia attività. E nel bel mezzo di questa creazione, anche dentro di me ha iniziato a crearsi qualcosa, o meglio qualcuno. È stata una doppia rinascita!».

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Puoi spiegarci in cosa consistono la mindfulness, la PNL, l’intelligenza emotiva e la coerenza cardiaca, e come queste pratiche possono aiutare le persone nel loro percorso di sviluppo personale?

«La mindfulness, la PNL, l’intelligenza emotiva e la coerenza cardiaca sono tutte attività che nascono con l’intento di portare benessere secondo la visione olistica dell’individuo. La minduflness è una disciplina ispirata al buddhismo che insegna a vivere il momento presente senza giudizio con delle tecniche altamente adattive alla nostra quotidianità. Lo scopo è quello di non farci travolgere dalle preoccupazioni, dall’ansia per il futuro, dai pensieri e dalle emozioni imparando a vivere il qui e ora senza frenesia che ahimè ci caratterizza. La PNL ci aiuta a prestare attenzione alla comunicazione interiore ai nostri pensieri, che inconsapevolmente ci influenzano oltre che a livello emotivo anche a livello fisici, oltre che alla comunicazione tra le persone imparando a percepire, scegliere e gestire accuratamente non solo le parole ma anche la gestualità. L’intelligenza emotiva si sposa bene con tutto questo perché è quella materia che ci accompagna nel mondo delle emozioni, il motore delle nostre vite, lasciate un po’ troppo in disparte negli ultimi 50 anni a favore di una mente razionale. E infine, la coerenza cardiaca, la mia scoperta più grande, è ciò che ha messo su carta tutta la mia parte sensibile ed emotiva dandogli una spiegazione. In breve, grazie a questa tecnica impariamo a gestire lo stress attraverso specifiche tecniche di respirazione, ma c’è davvero molto di più!».

Il tuo libro, “La Strada Del Cuore”, è un racconto della tua esperienza e della tua crescita personale. Cosa ti ha ispirato a condividere la tua storia con gli altri e quale messaggio desideri trasmettere attraverso il libro?

«Quando nel 2020 ho firmato quel documento che sanciva l’inizio della mia nuova esistenza, personale e professionale, ho traballato parecchio. Insomma, ero pronta ad abbandonare una strada vecchia per una nuova ricca di incognite, difficoltà e tanta tanta paura. Ho sempre amato leggere libri, ho una sorta di dipendenza dalla carta, ma amo altrettanto scrivere. Quando scrivo entro in un universo parallelo dove tutto è più fluido, leggero, armonico. Così, forse per scacciare quelle ansie legate al cambiamento, ho iniziato a scrivere la mia storia, quasi come un diario. Poi sono arrivata a toccare alcune parti che ancora mi risultava difficile affrontare. E così ho mollato. Nel 2022, un mese dopo la nascita della mia prima figlia, ho deciso che era arrivato il momento di riprenderlo in mano, quasi a salutare quella versione di me che ormai non mi rispecchiava e di donare al mondo quella mia personale esperienza, senza troppe pretese. Se avessi aiutato anche solo una persona con le mie parole, ne sarei stata felice. E mentre la piccola dormiva nella sdraietta, io scrivevo e scrivevo. È stato liberatorio».

Quali sono i principali ostacoli che le persone affrontano nel loro percorso di crescita personale e professionale, e come li aiuti a superarli?

«Le persone che incontro nelle mie sessioni sono tutte diverse, ma c’è un elemento che li accomuna: voler cambiare qualcosa della loro vita, ma non saper come fare. E dietro questo non saper come fare si nascondono moltissime emozioni e pensieri limitanti, credenze sociali e familiari, scarsa se non nulla conoscenza del proprio reale valore e della propria identità. Aspetti che si manifestano in modi svariati: dalla semplice paura del giudizio fino a vivere una vita che proprio non li rispecchia. Quello che faccio io è semplicemente porre le giuste domande affinché siano loro attraverso le parole a diventare consapevoli di queste dinamiche che loro stessi raccontano e spiegano spesso senza esserne coscienti. La risposta ce l’hanno in mano e non lo sanno. Accanto alle domande, vista la mia formazione, utilizzo a seconda delle necessità tecniche diverse che vanno dalla meditazione alla respirazione, ad esercizi ispirati alla midnfulness e alla pnl».

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Hai menzionato che la coerenza cardiaca è una delle tue specializzazioni. Puoi spiegare in cosa consiste questa pratica e come può avere un impatto positivo sulla nostra salute mentale ed emotiva?

«Il centro di ricerca americano HearthMath Institute ha elaborato una lunga serie di studi e ricerche scientifiche che hanno dimostrato che il nostro cuore è dotato di una sorta di antenna in grado di ricevere e trasmettere frequenze energetiche che influenzano il nostro ritmo cardiaco che è per natura totalmente involontario, quindi non possiamo modificare direttamente la variabilità. Possiamo però intervenire sulla nostra respirazione con una specifica modalità di respirazione che prevede la stessa durata in termini di tempo dell’atto di inspirazione ed espirazione. Insieme si possono richiamare emozioni superiori e rigeneranti, come gratitudine, compassione, gentilezza. Queste attività favoriscono l’armonia del tracciato della HRV ( Heart Rate Variability – Viabilità del battito cardiaco) che dona uno stato di benessere psico-fisico generale. Dopo aver acquisito la pratica, si può eseguire in ogni momento, anche ad occhi aperti, sia in caso di momenti in cui stiamo vivendo forti stress, ma anche per prepararci ad eventi che sappiamo possano essere particolarmente difficili che possono minare il nostro equilibrio».

Come gestisci tu, invece, il tuo equilibrio tra la tua carriera, il coaching e la tua vita familiare come madre di due bambine?

«Io lo definisco per citare Vasco “un equilibrio sopra la follia”, una follia che amo e che non cambierei per nulla al mondo! Nessuna giornata è uguale all’altra, i ritmi a volte sono frenetici e calcolati al secondo. Ma poter gestire il mio tempo e le mie bambine a seconda delle mie esigenze è una cosa splendida. Quando ero dipendente, era sempre tutto molto complicato: dall’umore (nero) che mi perseguitava anche a casa quando rientravo e che inevitabilmente riversavo sulla famiglia alla difficoltà di prendermi delle giornata per seguirle quando stavano male. Certo, ci sono ancora margini di miglioramento, soprattutto perché lavorando da casa, a volte è indispensabile mettere ben in chiaro i confini, sia con me stessa che con la famiglia».

Quali sono i tuoi consigli per chi sta cercando di sviluppare una maggiore consapevolezza e un miglioramento personale nella propria vita?

«Il consiglio che mi sento di dare con il cuore aperto è di smettere di ascoltare il mondo fuori di noi e di ascoltare il mondo dentro di noi. Perché è solo lì che si trovano le risposte. E per farlo bisogna fermarsi e scendere da quella ruota in cui siamo saliti e non scendiamo da chissà quanto. Disattivare la modalità del fare e attivare quella dell’essere. Viviamo in un’epoca in cui il nostro valore è dato di più da cosa facciamo che da quello che siamo. Per diventare consapevoli di se è fondamentale invertire la rotta. E non servono chissà quali attività, a volte, basta solo concentrarsi sul respiro, fare una passeggiata, bere un caffè vivendo pienamente il momento, facendo una meditazione o scrivendo un diario. Sono le piccole cose della vita e i piccoli passi che ci riconnettono a noi stessi».

Alla luce della tua esperienza, cosa diresti a coloro che si sentono bloccati o sopraffatti dalla vita?

«Fermati e respira. Penso che orami sia il mio mantra. Tutto sta nel respiro che è la nostra fonte di vita! E in questo punto, in cui ci siamo fermati, iniziamo ad osservare la nostra esistenza, ridefiniamo i nostri confini, ridiamo il giusto valore a noi stessi, ci poniamo i giusti confini e ci dirigiamo alla scoperta del nostro vero e autentico nord. Questo aiuta anche ad affidarsi a quella vocina interiore che spesso ci suggerisce i passi da compiere ma che cerchiamo di zittire per paura. Ma quella vocina, quell’intuito, è la voce della nostra anima che dobbiamo per forza ascoltare per sbloccare la situazione».

Cosa vedi nel futuro del tuo percorso professionale e come speri di continuare ad ispirare e aiutare gli altri attraverso il tuo lavoro?

«Oltre a continuare le consulenze individuali di life e business coaching, sto avviando un progetto di corporate wellbeing che ho chiamato Soul 4 Company (l’anima in azienda.) S4C ha come obiettivo quello di creare ambienti di lavoro in cui il benessere è al centro, grazie a programmi di well-being cuciti su misura a seconda dell’esigenza. In un periodo in cui stiamo osservando un boom di dimissioni volontarie e carenza di risorse, spesso proprio a causa di ambienti di lavoro poco sani, altamente stressanti, con scarsa comunicazione o con orari improponibili (specie per la mamme) credo sia indispensabile dare alle aziende delle risposte concrete ed efficaci per fronteggiare questo problema con modalità innovative e pionieristiche. E poi sicuramente c’è la stesura di qualche altro libro (di cui uno è già in stesura!)».

Per contattare Michelle Manias ecco i suoi recapiti:

Sito web: https://www.michellemanias.it/

Instagram: Michelle_Manias_Lifecoach

Facebook: MichelleManiasCoach

LinkedIn: Michelle Manias