L’uomo corazzato e l’anatomia del male

Ora investighiamo il concetto di male, partendo dal suo opposto: il bene. Una persona sana sente che la bontà della vita consiste nell’unità tra la sua realtà, la sua energia e la sua coscienza.

Poco tempo fa, un musicista che venne a vedermi per una seduta, mi disse che quando stava connesso con la parte più profonda del suo essere, i movimenti del suo corpo fluivano spontaneamente come se fossero solo questi ultimi che suonavano lo strumento.

In questo caso i movimenti diventano liberi e coordinati e il suono risultante è veramente piacevole”.

Quando l’uomo è sano, la sua vida è un continuo processo creativo. Quindi si sente attraversato da sentimenti di unità e amore verso tutti gli esseri viventi.

Questa unità consiste nell’essere consciente di non essere diverso dagli altri, nel desiderio di aiutarli, di identificarsi con loro, di sentire che tutto quello che succede agli altri sta succedendo allo stesso tempo in noi.

La persona sana governa positivamente la sua vita, e si sente soddisfatto con se stesso. In questo stato la malattia e il male sono quasi completamente assenti.

Il carattere principale della malattia, al contrario, consiste nella distorsione della realtà – la distorsione della realtà corporale, della realtà emozionale, e della realtà della vera natura degli altri e delle loro azioni.

Il male, dunque, consiste nella distorsione di fatti, che di per se sono naturali, tuttavia la persona malata non percepisce le proprie distorsioni poichè sente che la malattia proviene dall’esterno. Il malato `suole considerare che i suoi problemi sono causati da fattori esterni.

Una persona che sta attraversando uno stato psicotico, ad esempio, considera che il mondo è ostile. Si siede, guarda verso la parete e dice “lei è la responsabile, vogliono uccidermi, vogliono avvelenarmi”. In questo modo rinuncia totalmente ad assumersi la responsabilità per la sua vita e le sue azioni.

Una persona sana, al contrario, è ben capace di fare esattamente l’opposto. Ma allora che succede con una persona malata? La sua conscienza e la sua energia si modificano.

La sua conscienza ha alterato il funzionamento della sua mente, la qual cosa a sua volta distorsiona il movimento naturale della vita e altera tutte le sue manifestazioni. È per questo che il suo pensiero si restringe e che i suoi sentimenti si esprimono attraverso l’odio, la crudeltà, la paura e il terrore.

Secondo Reich, la persona malata si nasconde dietro una corazza. Si isola dalla natura e alza qualsiasi tipo di barriara contro gli implusi vitali che germinano dal suo proprio corpo. in questo modo il corpo corazzato si tensiona e si insensibilizza totalmente ai sentimenti e alle sensazioni provenienti dall’interiore.

cambiare vita

La persona, quindi, si converte in un soggetto ambivalente e tiepido, si converte in una persona che odia senza neanche saperlo. Reich credeva che tutti gli esseri umani hanno un nucleo, nel quale si origina il movimento impulsivo della vita. Nella persona relativamente libera, questo movimento pulsatorio può raggiungere facilmente la periferia senza perturbazioni e allora il soggetto si esprime, si muove, sente, respira e vibra naturalmente.

Nella persona corazzata, tra il nucleo e la periferia sembra esistere una barriera.

Quando gli impulsi vitali emessi dal nuclweo urtano contro la barriera (corazza) la persona si terrorizza e l’unica cosa a cui pensa è sopprimere questi impulsi vitali pensando che se questi riuscissero a superare la corazza e raggiungere la periferia, annichilerebbero il suo essere.

Questo soggetto non riesce a capire che quello che è veramente preoccupante e odioso è la sua corazza corporale, questo blocco che lo separa dal nucleo del suo essere, motore impulsivo di ogni manifestazione vitale.

La corazza divide l’essere umano, separando la mente dal corpo, il corpo dalle emozioni e le emozioni dallo spirito. La corazza può convertire una persona in un mistico che ignora che Dio sta dentro di lui. Per questa persona Dio sta “fuori” y come conseguenza dice “Si prego mi purificherò, e in questo modo soluzionerò tutti i miei problemi”.

Tuttavia questo è impossibile perchè chi vuole dedicarsi allo spirituale senza aver lavorato i suoi lati negativi, le sue difese meccaniche, le sue resistenze egoiche, forse riuscirà a volare alto come Icaro però quando si avvicina al sole si brucerà cadendo pesantemente di nuovo al mare, nel mare della vita, dove terminerà affogandosi.

Solo possiamo accedere alla creatività e allo spirito dopo aver lavorato per superare gli ostacoli che la vita ci presenta. A questo punto la domanda più interessante: che può fare un essere umano corazzato per eliminare queste barriere? Secondo Reich, non solo bisogna riconoscere i nostri aspetti razionali ma anche quelli che di razionale hanno ben poco.

La nostra irrazionalità è molto importante. Dovremmo dunque ammetterla, conoscerla e esprimerla.

Il flusso del fiume della vita si esprime anche in essa. Se ci allontaniamo dal nostro mondo irraizonale finiamo con diventare noiosi e mezzi morti.

Questo non significa che la nostra condatto dovrebbe essere sempre irrazionale, ma solo che dobbiamo accettare la nostra irrazionalità, acquisire coscienza delle energie che abbiamo investito in essa, disattivarla, e comprendere quali sono gli ostacoli che abbiamo creato per inibire il flusso vitale che genera questa irrazionalità. Reich affermava che dobbiamo espandere le frontiere del nostro pensiero e abbandonare la visione duale che concepisce il mondo come un antitesi tra Dio e il Diavolo. Il male è una creazione del psiquismo umano e solo dentro questi limiti si manifesta.

Che significa il male rispetto all’energia e alla coscienza? In termini energetici, potremmo dire che rappresenta una forma di rallentamento, una diminuzione di frequenza, una specie di condensazione.

La persona si sente appesantita, bloccata, immobilizzata. Quando sentiamo odio o qualunque altra cosa negativa, ci sentiamo ben appesantiti.

Nel caso opposto ci sentiamo vibranti e pieni di energia. Quanto più appesantiti e negativi stiamo tanto minore è la nostra creatività, sensibilità e capacità di comprensione fino a che arriva il momento in cui si detiene il movimento e ci ritroviamo paralizzati.

Ogni movimento si paralizza e tutto perde di importanza. Il male dunque, è qualcosa di più profondo rispetto a quello che ci dicono i codici morali. Il male è antivita. La vita, dal suo lato, è una forza dinamica e pulsante, la vita è energia e conscienza che si manifesta in diversi modi. Il male, solo esiste dove c’è resistenza alla vita.

La resistenza è dunque la manifestazione di quello che chiamiamo male. Questa distorsione di energia e conscienza è l’origine del male.

Pierluigi Giarrusso

pierluigi.giarrusso@gmail.com