L’anima gemella

Ormai è una certezza. Almeno per me. L’amore vero non esiste, l’anima gemella non può esistere. State ancora leggendo? Bene, allora, andiamo con ordine.

Torno su “Voglio vivere così” a settembre e ci torno dopo che da giugno ad oggi, cinque coppie di amici, CINQUE, hanno deciso di cambiare la lo loro vita e lo hanno fatto davvero: si sono separati!

Cinque relazioni rodate, storiche, alcune nate in modo magico, altre che più “normali” non si può, si sono trasformate in pochi giorni in avvocati, tribunali, tradimenti e ripicche. Deluso e disilluso, ho iniziato così a credere che l’amore non esiste.

E ho le prove. Fate un test, provate a chiedere a qualcuno che si dichiari innamorato di descrivere cosa significhi esserlo e come riconosce di esserlo.

Le risposte, nella quasi totalità dei casi, saranno le stesse che ho raccolto io, o una delle loro varianti: amo l’altra persona perché mi fa stare bene, perché mi fa ridere, perché mi piace trascorrere il mio tempo con lei, perché è esattamente come lo voglio io, perché mi sa capire, perché quando ho bisogno c’è sempre, perché sa lasciarmi i miei spazi, perché mi da quello che altri non mi danno etc, etc.

ANIMA GEMELLA

Cosa hanno in comune tutte queste risposte, apparentemente più che valide? Provo a spiegarmi partendo da lontano.

Vi sarà capitato di leggere da qualche parte frasi tipo “se ami qualcuno dagli la libertà” o “l’amore è dare”. Bene, io sono sostanzialmente d’accordo con queste affermazioni dove il significato dell’amore è da ricercare nel concetto di donare qualcosa all’altra persona, nei casi più estremi spingendosi fino a dare tutto se stesso.

Credo e spero che molti di voi siano d’accordo con questo affascinante (ma inflazionato) concetto. Ma le risposte alla domanda iniziale, quelle elencate e raccolte da me, assieme a molte altre dello stesso tenore, evidenziano soltanto il bisogno individuale di ricevere.

Pensiamo di essere innamorati quando l’altra persona soddisfa qualcuno dei nostri numerosi bisogni insoddisfatti. Nessuno mi ha risposto “amo veramente l’altra persona perché ha bisogno di me, perché gli do sicurezza, perché l’aiuto nei momenti difficili, perché voglio che il suo benessere arrivi sempre prima del mio”. Mai!

Però, se ci pensate bene, questa frase descrive perfettamente un particolare tipo di amore che (quasi) tutti conosciamo e abbiamo RICEVUTO: quello materno. Questo sentimento è realmente puro: una persona, la madre, dona tutta sé stessa per il benessere di una creatura che non ha nessuna risorsa per farcela da sola. Queste donne meravigliose donano il proprio corpo per nove lunghi mesi di fatiche, dolori, sbalzi d’umore e di ormoni. Sopportano, nei primi giorni di vita dei figli, notti insonni, dolorose poppate, continui lamenti e pianti.

Ma mai viene meno il loro impegno nel DARE amore. Una madre dimostra di amare davvero il proprio neonato trascorrendo tutto il proprio tempo con lui, aiutandolo in tutte le cose che da solo non potrebbe mai fare; lo capisce, lo fa divertire, cerca il benessere del piccolo prima (e spesso a discapito) del proprio e ama sempre, anche quando le cose non sono esattamente come lei vorrebbe.

Ecco, se c’è il Modo (con la M maiuscola) per amare qualcuno, questo è quello più autentico e dignitoso.

Quello a cui assistiamo, invece, è il formarsi di coppie che dicono di amarsi, magari lo pensano davvero, ma che si scambiano una forma di amore che è soprattutto pretendere di ottenere solo il meglio dell’altro. uando questo viene meno, spesso, subentrano gli avvocati.

Il concetto di dare e darsi non è sentito come prioritario. Spesso vediamo persone che sono costrette a chiedere o ad elemosinare al proprio partner gesti d’affetto, un po’ di dolcezza, carezze, aiuto, supporto, comprensione, talvolta anche solo un dialogo. Questa cecità verso i bisogni della persona che si crede di amare è la cosa più distante che esista dall’amore.

ANIMA GEMELLA di Fabio Parietti

Il percorso stesso che porta alla formazione delle coppie mi lascia perplesso. Insomma per come la vedo io, l’amore (che comunque non esiste) è un sentimento irrazionale, qualcosa che si sente, non si spiega.

Quando diciamo “sento le farfalle nello stomaco” stiamo descrivendo, con un paragone, una sensazione che non sappiamo da dove arrivi, ma la nostra pancia, il nostro intuito, il nostro istinto ci dice che quella è una persona che potrebbe essere una delle tante anime gemelle che abbiamo sparse in giro per il mondo.

Fidandoci delle nostre sensazioni e spingendo all’estremo questo concetto, dovremmo dare seguito immediatamente a quelle farfalle, dovremmo istantaneamente conoscere l’altra persona, stare con lei, dare tutti noi stessi perché lei stia bene. Senza preoccuparci troppo degli aspetti razionali, del fatto che l’altra persona sia esattamente come ci aspettiamo, attinente o meno all’ideale che ci siamo costruiti nella mente, che abbia o meno determinate caratteristiche che la rendano desiderabile.

Santo cielo, quella potrebbe davvero essere la persona da amare per tutta la vita…Invece capita spesso che ci fermiamo, ci limitiamo, iniziamo a ragionare allo scopo di convalidare o di confutare l’idea istintuale. E perdiamo delle occasioni.

Così finisce che la persona che ci mettiamo accanto è scelta con un susseguirsi di logiche e ragionamenti razionali. Conosciamo delle persone e usciamo con loro. Ognuna di queste persone viene valutata secondo quanto si adatta o meno a noi.

Cerchiamo sempre nell’altra persona colei che più ci somiglia, che ci fa stare meglio, che meglio rappresenta il compromesso tra quello che possiamo ambire ad avere e quello che l’altra persona ci può realmente dare. Arriviamo alla scelta della persona “adatta” dopo essere stati, talvolta, con molti altri partner, dopo aver “testato” le caratteristiche di persone differenti.

Scegliamo e veniamo scelti con questo processo. E’ come se al ristorante potessimo assaggiare tutto prima di decidere cosa mangiare. Quanti di voi entrano in un ristorante con l’intento di assaggiare sempre qualcosa di diverso e di nuovo? Quanti di voi si lasciano guidare da un profumo, da una sensazione, da un istinto particolare mentre leggono il menù?

Smettiamo di cercare la persona giusta! Spalanchiamo gli occhi, la persona che può soddisfare tutti i bisogni espressi all’inizio dell’articolo l’abbiamo già conosciuta e trovata. Se dobbiamo chiedere qualcosa a qualcuno, domandiamo a noi stessi prima che agli altri.

cambiare vita

Iniziamo dall’amare noi stessi, proprio come diciamo di amare gli altri. Chiediamo aiuto a noi stessi quando abbiamo bisogno, chiediamo a noi stessi di essere divertenti e di farci ridere, chiediamo a noi stessi di essere comprensivi, di avere sempre una parola di conforto.

Diventiamo davvero la persona più importante della nostra vita, quella che ci fa stare meglio al mondo. Siamo o non siamo noi stessi coloro con i quali passeremo il resto della nostra vita indipendentemente da tutti gli altri?

Quando raggiungiamo questo livello di amore per noi, quando saremo noi a soddisfare per primi i nostri bisogni, la necessità di cercare questo negli altri sarà minimo. Saremo persone migliori, soddisfatte, consapevoli, staremo bene anche da soli.

Diventerà normale, a quel punto, DARE agli altri anziché prendere: scopriremo un sacco di persone che saranno lì pronte a prendere tutto il bello che abbiamo da dare loro. Ma c’è di più: Dio li fa poi li accoppia, non è solo un detto popolare, ma anche una profonda realtà. Guardatevi intorno e ve ne convincerete.

Quando raggiungeremo la capacità di dare il nostro meglio agli altri, di amare nel senso più puro ed istintuale del termine, attireremo intorno a noi persone come noi, disposte a darci tanto amore in modo spontaneo, senza chiedere niente in cambio.

Improvvisamente tutto torna. Incontreremo persone che ci daranno tutto ciò di cui abbiamo bisogno senza doverlo chiedere, senza aspettarcelo e soprattutto senza che ne sentiamo il bisogno…e noi staremo facendo la stessa cosa con loro. Non è fantastico?

Ok, mi ravvedo, l’amore esiste, anche quello vero! L’amore vero, forse, non si riesce a descrivere, ma è caratterizzato dal fatto di soddisfare il più nobile dei nostri bisogni: quello di DARE il nostro meglio agli altri.

Il cambio di vita che abbiamo in cuore, quello che ci ha spinti a trovarci e a discutere su questo bellissimo sito, non può che nascere e crescere, anche, da un profondo amore verso noi stessi. Siamo esigenti con noi prima di esserlo con gli altri: allora non ci sarà più bisogno di essere esigenti.

Fabio Parietti

www.coachingtolife.com