Alzheimer nel mondo

Era il 1901 quando fu diagnosticato il primo caso di demenza di Alzheimer. Da allora sempre più persone sono state colpite da questo morbo. L’aumento è continuo ed inesorabile tanto che l’Alzheimer è considerata una delle emergenze del futuro. Se nel 1901 solamente ad una persona era stato diagnosticato questo terribile male, oggi sono 47 milioni gli individui colpiti dal morbo. Tale cifra è destinata a salire, le nuove stime prevedono 135 milioni di malati entro il 2050. Si tratta di una crescita esponenziale che, in prospettiva, fa di questa demenza una delle patologie a più grave impatto sociale del mondo.

I sintomi dell’Alzheimer

“E’ diventato un po’ smemorato”, questa è il tipo di frase che solitamente viene pronunciata quando l’Alzheimer è nelle prime fasi. Spesso i primi sintomi vengono erroneamente considerati problematiche legate all’età, perché si crede che l’indebolimento della memoria sia un fatto normale per una persona anziana. Tuttavia non è così. In effetti circa il 60-70% delle persone colpite dall’Alzheimer ha più di 65 anni, ma se il morbo non colpisse il loro cervello esse continuerebbero a ragionare e a comportarsi normalmente.

La malattia va a colpire aree cerebrali deputate al controllo della memoria, del pensiero, della parola. Progressivamente si fatica ad acquisire nuovi ricordi e si hanno difficoltà nel ricordare eventi osservati recentemente. Possono subentrare confusione, irritabilità e aggressività, sbalzi di umore, difficoltà nel linguaggio. Con l’avanzare della malattia possono anche manifestarsi allucinazioni e la perdita di controllo delle proprie reazioni.

Quando viene eseguita la risonanza magnetica in un malato di Alzheimer, questa mostra profonde modificazioni fisiche in vaste aree del cervello.

curare

Ad uno stadio avanzato, dopo 8-15 anni dalla diagnosi della malattia, in molti casi arriva la morte per una o più complicanze legate al deterioramento psico-fisico.

Le cause dell’Alzheimer

Anche se la causa e la progressione della malattia di Alzheimer non sono sostanzialmente ancora ben compresi, alcuni studi hanno mostrato un aumento del rischio nel caso di assunzione di metalli (in particolare alluminio) o in caso di esposizione a particolari solventi. Infatti il fumo di sigaretta (che contiene circa 4.000 distinte sostanze chimiche) ne è un importante fattore di rischio.

Altri studi suggeriscono come causa l’esposizione a campi elettromagnetici a bassa frequenza, come quelli generati dai tralicci ad alta tensione e dai più comuni elettrodomestici come gli asciugacapelli, i rasoi elettrici, i frullatori, i televisori, i forni elettrici, le coperte elettriche ecc…

Tutto ciò indicherebbe che l’Alzheimer sia una malattia non trasmissibile, ossia non infettiva. C’è però uno studio della University of British Columbia di Vancouver, che dimostra come la beta-amiloide, proteina cardine nella patogenesi dell’Alzheimer, sia trasmissibile attraverso il sangue. Sono stati impiegati dei topi di laboratorio per dimostrare che la proteina beta-amiloide è davvero infettiva. Nell’arco di pochi mesi si sono potute osservare delle chiare alterazioni patologiche nel cervello degli animali precedentemente sani. Gli autori dello stesso studio però affermano che è ancora presto per trarre delle conclusioni certe, in quanto il collegamento del sistema circolatorio nei topi è molto diverso da quello delle persone.

L’Alzheimer nel mondo

Ad ogni modo, quali che siano le cause e le modalità di trasmissione, è interessante constatare che in alcuni paesi del mondo, questa malattia è dilagante mentre in alti è praticamente assente. Qui di seguito puoi vedere la lista dei 20 paesi con più morti per Alzheimer.

I paesi più colpiti dall’Alzheimer

Tra parentesi il numero di morti ogni 100,000 abitanti

  1. Finlandia (92,5)
  2. Svezia (67,9)
  3. Svizzera (58)
  4. Andorra (55,5)
  5. USA (55,4)
  6. Spagna (53,2)
  7. Francia (50,6)
  8. Olanda (50,3)
  9. Norvegia (48,4)
  10. Islanda (47,7)
  11. UK (47,6)
  12. Danimarca (44,3)
  13. Belgio (40,7)
  14. Uruguay (36,3)
  15. Canada (36,2)
  16. Australia (34,7)
  17. Italia (32,5)
  18. Cuba (30,9)
  19. Nuova Zelanda (30,9)
  20. Malta (26,1)

A parte qualche rara eccezione, si tratta di nazioni occidentali molto ricche, dove il tenore di vita è particolarmente elevato e dove la tecnologia moderna è presente in ogni luogo in maniera capillare. Ora invece voglio mostrarti la lista dei 20 paesi con meno morti per Alzheimer.

I paesi meno colpiti dall’Alzheimer

Tra parentesi il numero di morti ogni 100,000 abitanti

  1. Emirati Arabi Uniti (0,0)
  2. Singapore (0,0)
  3. Kuwait (0,1)
  4. Malesia (0,1)
  5. Qatar (0,1)
  6. Uzbekistan (0,2)
  7. Oman (0,2)
  8. Azerbaijan (0,2)
  9. Arabia Saudita (0,2)
  10. Tajikistan (0,3)
  11. Kirghizistan (0,3)
  12. Brunei (0,3)
  13. Perù (0,3)
  14. Bosnia-Erzegovina (0,3)
  15. Bahrain (0,3)
  16. Bolivia (0,5)
  17. Colombia (0,5)
  18. Maldive (0,5)
  19. Belize (0,5)
  20. Yemen (0,5)

Come prevenire l’Alzheimer

Hai appena visto che ci sono paesi (come gli Emirati Arabi Uniti e Singapore) dove il morbo di Alzheimer è totalmente sconosciuto, tuttavia non è ancora chiaro per quale ragione questo accada.

Ciò che si è potuto appurare è che, in generale, l’esercizio mentale e fisico possono diminuire il rischio di andare incontro a demenza. Infatti gli individui che praticano attività intellettuali, come la lettura, i giochi da tavolo, le parole crociate, così come le persone che suonano strumenti musicali o che hanno una regolare interazione sociale, rivelano una diminuzione del rischio di sviluppo della malattia.

Le cure per l’Alzheimer

Al presente, non si è ancora trovata una cura definitiva per questa malattia. Il motivo principale è che la causa dell’Alzheimer non è ancora nota. Tutti i farmaci al momento disponibili sono esclusivamente in grado di decelerare il decorso, quindi di consentire al malato di mantenere più a lungo le funzioni cognitive. Ad oggi quindi non esistono cure contro l’Alzheimer, ma la ricerca continua insistentemente e sempre più dati vengono raccolti. Presto o tardi si capiranno le cause di quella che viene considerata una delle patologie a più grave impatto sociale del mondo.

Roberto Stanzani

mypersonaleden.com

autore di:

Eden, trova il Tuo Paradiso Terrestre (in lingua italiana)

Paradise found at last! (in lingua inglese)