Imparare

Di Pierluigi Giarrusso

 

O Padre, con le mani giunte in preghiera vengo a offrirti la totalità di me stesso. Riempio di profondo amore le mie richieste. Permetti che la mia devozione per te sia semplice e sincera come quella di un bambino. Fammi intuire la tua vicinanza in ogni mia preghiera. Insegnami a sentirti in ogni mia emozione, ad essere consapevole que la tua saggezza sostiene ogni mia comprensione, e ad essere cosciente che la mia vita è una espressione di te stesso, la Unica Vita”.

Paramahansa Yogananda

La “Unica vita”, il campo unificato, la fonte divina, la coscienza quantica, Dio, il Grande Spirito, il Budda, ecc… propongono una chiave di lettura della vita.

Ciascuna di queste parole ha in comune il punto di partenza e il punto di arrivo, ciò che cambia è il cammino proposto.

Tuttavia il cambio è solo apparente, poichè ciò che apprenderemo durante il viaggio è identico. Un cammino va per la montagna, un altro per le pianure, un altro va per mare, ecc… in uno andiamo a piedi, in un altro a cavallo, in un altro in bicicletta, in barca, in auto o facendo autostop.

In uno siamo vestiti da avventuriero, in un altro da cittadino metropolitano, in un altro da gaucho o da subacqueo. In uno carichiamo uno zaino leggero, in un altro uno più pesante, in uno andiamo senza zaino.

In un modo o in un altro ci troveremo a fronteggiare prove (che chiameremo difficoltà impreviste solo perchè ci siamo identificati con una data situazione attuale che crediamo “statica” e che ci spingeranno a salire da questa zona di comfort) che richiederanno un certo grado di impegno (che chiameremo sforzo solo perchè ci siamo identificati con un certo grado di impegno standard che crediamo fisso e pertanto la regola, quindi qualsiasi grado di impegno maggiore a quello sarà per noi straordinario, dunque rischioso).

Una cosa è certa, se non ci fossero queste prove (che spesso chiamiamo ostacoli o difficoltà) bisognerebbe inventarle, poichè data la nostra natura non sappiamo evolvere se la nostra sopravvivenza non è minacciata da qualche forza apparentemente esterna.

La cosa interessante è che secondo le antiche religioni, filosofie e scuole esoteriche della storia del pianeta, così come le più moderne scoperte della fisica quantica, siamo proprio noi stessi che stiamo generando tutte le “prove” che incontriamo sul nostro cammino.

Qualunque sia il cammino, impareremo a conoscere la forza di volontà per la quale nulla è impossibile, o come diceva Einstein “…l’unica cosa che non si può fare con la forza di volontà è usarla per avere più volontà…”.

Impareremo quindi la determinazione e a mantenere ben salda la nostra volontá difronte alle “prove”. Impareremo l’importanza di essere accompagnati da tutte le persone speciali con cui saremo entrati in contatto e che ci aiuteranno con un buon consiglio o elevando il nostro spirito.

Impareremo specialmente l’importanza di essere accompagnati da tutte quelle persone che prima o poi giudicheremmo “dannose/negative/cattive”, ovvero nemiche, perchè saranno proprio quelle che ci inviteranno a confrontarci con il nostro lato in ombra.

Non possiamo permetterci di terminare il viaggio senza aver prima individuato, compreso, integrato e liberato il maggior numero possibile di ombre, nascoste dentro di noi. Solo così potremmo assicurare la maggior parte della felicità. Un santo vede solo amore nella realtà che lo circonda perchè il suo cuore è puro, libero da ombre.

Ciò che vediamo nel mondo esterno è solo una proiezione del nostro mondo interno*. Allora si che impareremo a porgere l’altra guancia perchè avremmo capito che si tratta di un momento di alta conoscenza di se, sempre e quando riusciremo a stare in auto-osservazione.

Impareremo allora a ringraziare per tutto quello che riceviamo, perchè ogni cosa che si manifesterà nella nostra vita (o meglio che noi stessi manifesteremo attraverso altre persone) sarà un dono. Impareremo la gratitudine, impareremo a sintonizzarci con la frequenza dell’abbondanza e la prosperità, a vedere quello che abbiamo e non quello che ci manca.

cambiare vita

Impareremo ad avere a che fare con l’equilibrio. Impareremo che non è uno “status” bensì “un’azione verso”. Impareremo a osservare quando ci stiamo allontanando dal nostro asse di equilibrio e le manovre necessarie per tendere di nuovo a questo centro di gravità.

Impareremo tante cose e sempre di più quanto più forte sarà la nostra motivazione ad avanzare nel cammino.

Quanto più avremo chiaro il significato del nostro cammino, il punto di partenza e di arrivo, tanto più avremo forza ed energie per imparare nuove cose.

Impareremo che quante più cose avremo imparato tanto più interessante si farà il cammino.

Impareremo che alcune deviazioni “fuori pista”, altamente premianti, non riusciremo neanche a vederli prima di aver imparato alcune cose. Non avrebbe senso percorrerli senza gli strumenti necessari per decodificare gli insegnamenti che attendono solo di essere scoperti. Il senso di ogni esperienza è apprendere.

Impareremo che non sono le cose che ci accadono a farci del male, ma il modo in cui reagiamo e la disponibilità delle risorse necessarie per fronteggiarle.

Impareremo a mettere in discussione le nostre credenze perchè impareremo che spesso ci limitano.

Impareremo a mettere in discussione ciò che abbiamo imparato perchè la realtà è impermanente.

Impareremo che per essere davvero felici dobbiamo scoprire la nostra vera essenza e che per farlo dobbiamo imparare a riconoscere quando stiamo recitando uno dei nostri tanti ”Io”.

Impareremo quali sono questi momenti preziosi in cui riusciamo ad intravedere la luce del nostro incosciente e quindi a farne tesoro.

Impareremo a propiziarli, facendo così uscire allo scoperto piccole parti della nostra vera essenza, potendo iniziare ad esserne consapevoli.

Impareremo che il giorno segue la notte e che la notte segue il giorno, come una inspirazione segue sempre una espirazione.

Impareremo che tutto ciò che osserviamo ha un’insegnamento per noi ma che per coglierlo è necessario conoscere il linguaggio della vita.

Impareremo ad ascoltare con il cuore. Impareremo tante cose che neanche immaginiamo. Impareremo, stiamo già imparando.

*Per chi volesse approfondire il tema, suggerisco il libro “Incontro con le ombre” di Zweig e Abrams.

Pierluigi Giarrusso

pierluigi.giarrusso@gmail.com