Il potere dell’intenzione

Ciascuno di noi è un Frankenstein potenziale, con uno straordinario potere di influenzare il mondo che ci circonda. Abbiamo una enorme responsabilità al momento di generare i nostri pensieri, tuttavia quanti di noi, dopotutto, inviano specialmente pensieri positivi?

L’intenzione umana potrebbe essere sufficientemente potente per influire su ogni aspetto della nostra vita.

Il solo fatto di pensare ad una azione specifica, crea il medesimo modello di neurotrasmettitori proprio della azione vera e propria?

Per rispondere a questa domanda, un gruppo di sciatori fu connesso ad una macchina che monitorava le onde cerebrali e le funzioni fisiologiche dell’organismo mentre questi realizzavano l’allenamento mentalmente.

Durante tutto il tempo in cui gli sciatori si stavano allenando mentalmente visualizzando ogni dettaglio della discesa, gli impulsi elettrici inviati ai muscoli erano esattamente uguali a quelli che si producevano quando realizzavano veramente la discesa.

Il cervello inviava le stesse istruzioni al corpo, tanto nel caso del movimento “immaginario” quanto nel caso del movimento “reale”.

Questo esperimento, uno di tanti, conferma che l’incosciente non distingue tra reale e virtuale. Questa è solo una delle caratteristiche dell’incosciente, ma basta e avanza per essere oggetto di una profonda meditazione riguardo alle implicazione: cosa significa per noi questo postulato?

Il 95/97% di tutti i nostri meccanismi fisiologici, ovvero tutti i processi interni dell’organismo, responsabili della salute e della malattia, le conseguenze di tutte le nostre reazioni emozionali a impatti stressanti sperimentati nella nostra vita, si attivano, si originano nel nostro incosciente.

Imparare ad usare nella nostra vita il potere dell’intenzione coscientemente orientata ci aiuta a “modificare” il corso degli eventi che altrimenti si produrrebbero indipendentemente dalla nostra coscienza, pur essendo conseguenza dei programmi transgenerazionali caricati nel nostro incosciente.

Quando facciamo qualcosa senza essere realmente lì, senza essere realmente presenti a noi stessi e alla vita, lo stiamo facendo meccanicamente.

Quando ci troviamo in modalità “meccanica” non stiamo prestando attenzione, non siamo realmente coscienti. Il primo requisito per poter orientare un’intenzione ad un dato ambitio della nostra vita è essere lì, essere presenti, ovvero essere coscienti.

Cos’è una intenzione? È una dichiarazione di intenti, una preghiera, un proposito, è tutto ciò che da significato ad una data esperienza; “con che intenzione stiamo facendo una data cosa?”. Risponde alla domanda “che cosa voglio ottenere”, ben diverso dal classico”perchè”.

Ad esempio: “sto studiando Bioneuroemozione perchè posso imparare temi che mi interessano, dalla fisica quantica alla programmazione neurolinguistica.

Con che intenzione? Approfondire l’auto-conoscenza e acquisire consapevolezza dei programmi e delle credenze limitanti che si trovano nel mio incosciente. Se me ne rendo conto, posso liberarmene permettendo al libero arbitrio di esprimersi davvero. Questo sarebbe il “cosa voglio ottenere”.

Riassumendo: i nostri pensieri possono influenzare la nostra vita, se non vogliamo più vivere una certa esperienza o se vogliamo iniziare a vivere un nuovo tipo di esperienza, dobbiamo “intenzionare” i nostri pensieri verso una nuova direzione.

L’intenzione è orientare un pensiero verso una direzione desiderata. I pensieri hanno potere. Imparare a stare attenti è essenziale.

Imparere a non essere pilotati dalla mente e dal fiume di pensieri che scorrono in essa, bensì a usare la mente per ragionare e pensare quando ne abbiamo bisogno. Durante la giornata passano per la nostra mente migliaia di pensieri.

Quando si ripetono dei pensieri simili, si manifestano sotto forma di un sentimento, che a sua volta diventa una emozione e si manifesta con una reazione fisiologica inizialmente incosciente e in seguito con una cosciente.

Il risultato può essere un impatto sulla saluta fisica ed emozionale. Questo è il punto di arrivo. Un pensiero che diventa materia. Durante la giornata passano per la nostra mente migliaia di pensieri, alcuni diventano parole, ovvero si trasformano in qualcosa di tangibile e materiale (che come sappiamo hanno una influenza nel mondo che viviamo).

Tuttavia, non siamo coscienti della maggior parte delle parole che diciamo. Siamo talmente abituati a parlare tanto per parlare, ovvero a parlare meccanicamente, che la maggior parte dei pensieri che il nostro inconsciente proietta sullo schermo della nostra mente, lo trasformiamo in parole (e in azioni) senza filtro.

Un buon esercizio è praticare il voto di silenzio, fosse anche solo per un giorno. Non potendo trasformare il pensiero in parola, con un poco di pratica finiamo col prestare attenzione al fiume dei nostri pensieri, rendendoci conto che la maggior parte di questi arrivano a noi senza essere stati chiamati, semplicemente li subiamo.

Ma allora, se la maggior parte dei pensieri semplicemente li subiamo passivamente e la maggior parte di essi diventano parole che finiscono col diventare azioni e reazioni, come possiamo essere davvero sicuri che stiamo esercitando il libero arbitrio?

E`possibile che tutte le volte che vi trovate a dire “questo l’ho deciso io” siete vittima di una illusione. Qualcun’altro ha deciso per voi, possiamo chiamarlo Dio, la coscienza divina, i programmi dei nostri antenati che ci portiamo incisi nel nostro incosciente, il Karma, il destino ecc.

L’uso dell’intenzione, ci restituisce protagonismo. Se siamo coscienti del flusso dei nostri pensieri, se ci chiediamo “cosa vogliamo ottenere” facendo ciò che stiamo facendo, allontaneremo la meccanicità e orienteremo l’esperienza della nostra vita verso la coscienza.

cambiamento

Lynne McTaggart, nel suo libro “La scienza dell’intenzione” dice: “gli esperimenti mi convincono che possiamo migliorare la nostra salute e la nostra capacitá di adattamento a qualunque aspetto della vita mediante l’uso cosciente dell’intenzione.

L’intenzione dovrebbe essere un obiettivo o una meta specifica che devi visualizzare nella tua mente come se fosse giá accaduta mentre ti trovi in uno stato di totale concentrazione. Quando immagini questo evento futuro, immaginalo come se fosse qualcosa che sta succedendo in questo preciso momento.

Usa i 5 sensi per visualizzarlo dettagliatamente. Il momento più importante di questa immagine mentale dovrebbe essere il momento in cui raggiungi il tuo obiettivo. Un medico può migliorare il tasso di sopravvivenza dei suoi pazienti non dando mai una diagnosi negativa. Un chirurgo ha potuto migliorare la convalescenza dei suoi pazienti inscenando mentalmente la chirurgia prima di entrare in sala operatoria.

Di fatti può essere che già non abbiamo bisogno di farmaci, bensì buone intenzioni. Essendo stato dimostrato che l’intenzione influenza la chimica del nostro corpo, dovremmo essere capaci di accelerare, rallentare o migliorare qualsiasi processo fisiologico.

Potremmo migliorare la qualità delle nostre attività semplicemente realizzando una prova mentale dettagliata. Quando siamo a casa, potremmo inviare buone intenzioni ai nostri figli affinchè gli vada bene a scuola e nelle relazioni con i loro compagni.

L’intenzione umana è talmente potente che può influenzare tutti gli aspetti più importanti della vita umana”.

Se vogliamo davvero essere noi a decidere sulle cose importanti della nostra vita, è necessario uno sforzo di attenzione e auto-osservazione. B

isogna orientare coscientemente la nostra attenzione verso ciò che reputiamo importante. Bisogna collocare un’intenzione in ogni nostra azione. La nostra vita ha bisogno di un’intenzione. Ogni mattina al nostro risveglio, prendiamoci pochi minuti per salutare il nuovo giorno, ringraziare per le opportunitá e le esperienze che arriveranno a noi e collocare un’intenzione: l’intenzione del giorno.

Ci darà forza e sicurezza. Andare per il mondo, forti di avere posto con il cuore un’intenzione positiva, ci aiuterà a mantenere alta l’attenzione e probabilmente la presenza, nelle esperienze che vivremo oggi. La vita è la somma di tanti “oggi” e il fatto che siano “oggi consapevoli” oppure “oggi meccanici”, dipende solo da noi.

Pierluigi Giarrusso

pierluigi.giarrusso@gmail.com