Giuseppe Maffione: il mio lavoro di infermiere in Germania

Di Nicole Cascione

Giuseppe Maffione, originario della Puglia, nel 2014, dopo aver conseguito la laurea in infermieristica, decise di trasferirsi a Berlino dopo aver risposto ad un annuncio di lavoro pubblicato su Facebook, in cui un’agenzia di reclutamento ricercava infermieri per una clinica privata con sede a Berlino, Amburgo e Schlewig Holstein. Da quel giorno sono passati quattro anni e la sua vita è cambiata notevolmente in meglio, ora Giuseppe, oltre a ricoprire sempre il suo ruolo, si occupa di reclutare infermieri come lui, che desiderano mettersi in gioco in un Paese in cui viene riconosciuta la meritocrazia e l’impegno.

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Sono un infermiere che lavora per una ZEITARBEIT FIRMA, con sede a Stoccarda, e che si sposta ogni tre mesi cambiando città e cambiando ospedale. Decido io infatti, in collaborazione con l’azienda, dove lavorare, se nel pubblico, in case di cura o in case di riposo o in entrambi, e anche in quale reparto lavorare: chirurgia, medicina, reparti di emergenza, pronto soccorso, sala operatoria, ecc. Dando almeno tre o quattro preferenze per quel che riguarda i reparti.

Nell’ambito del mio lavoro, c’è chi da maggiore priorità alla parte economica, chi alla stabilità del posto e chi alla crescita professionale che avviene grazie agli spostamenti nei vari reparti. Ad esempio c’è chi ha famiglia e non vuole spostarsi, per cui può rimanere a vivere nel proprio paese e lavorare nei dintorni: in questo caso lo stipendio sarà inferiore rispetto a chi sceglie di spostarsi in un’altra città che non sia la sua.

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Ad esempio, io che sono molto flessibile per quel che riguarda i vari spostamenti, ho uno stipendio superiore di quasi 3/400 euro rispetto a chi rimane stabilmente in un posto. Da premettere anche che, il nostro stipendio, è almeno una volta e mezzo rispetto a quello di chi lavora in un ospedale normale, e molte volte raggiunge anche il doppio.

L’azienda, poi, paga gli abbonamenti per gli spostamenti all’interno del paese con i mezzi pubblici, chi invece si sposta con l’auto ha un rimborso chilometrico pari a 15 centesimi a chilometro da parte dell’azienda stessa e 15 centesimi a chilometro da parte dello Stato nel momento in cui presenta la dichiarazione dei redditi. Sono garantiti anche 4/5 voli all’anno, solo per l’Italia. Inoltre, a chi ha un contratto come il mio, viene pagato anche il soggiorno. Io infatti, in base al posto in cui lavoro, vivo in B&B, in Hotel o casa vacanza. Per coloro i quali decidono di non spostarsi, l’azienda si occupa solo di trovare casa, ma non la paga.Quindi, nel mio caso, le spese da sostenere riguardano solo il vitto.Oltre a ricoprire il mio ruolo, mi occupo anche di reclutamento di infermieri. Ricerco candidati, cerco di capire qual è la loro priorità e li presento in azienda. Da quando sono qui, mi contattano molte persone per i più disparati consigli: riguardo l’assicurazione sanitaria, la banca, la dichiarazione dei redditi, ecc.. Sono sempre pronto a dare informazioni, suggerimenti e consigli su come approcciarsi al mondo infermieristico.In Germania, infatti, è preferibile essere infermieri riconosciuti, quindi con un certificato di riconoscimento. Volendo, si può fare anche il riconoscimento del certificato italiano in azienda, ma bisognerebbe avere almeno un b2 in tedesco. Se invece si ha solo un livello di b1 si può comunque iniziare a lavorare come assistente infermiere a 1.500 euro netti, girando ovunque in Germania ogni tre mesi, studiando nel frattempo, fino a quando non si ottiene il livello b2, necessario per poter fare il riconoscimento del titolo di laurea. Al momento seguo molte persone che stanno conseguendo il b2 e che sono in procinto di partire.

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Qui l’ambiente di lavoro non ha nulla a che vedere con quello italiano, quasi ogni 15 giorni l’azienda mi contatta per chiedere come sto, cosa che fa anche con tutti i dipendenti. Impensabile in Italia. Questo è anche un modo per sapere se ti trovi bene in quell’ospedale o in quel determinato reparto, così eventualmente da riconfermare il mandato o meno. Diventa quasi una gestione familiare perchè ti fanno sentire coccolato, in famiglia. Pensa che a volte mi capita di andare in ufficio semplicemente per il piacere di prendere un caffè con i colleghi.

Per concludere, il consiglio che mi sento di dare a chi è interessato ad un lavoro del genere qui in Germania, è quello di studiare il tedesco quanto prima, affidandosi anche a delle agenzie di reclutamento presenti in Italia e successivamente, di contattarmi.

Per contattare Giuseppe Maffione: giuseppe-9@hotmail.it

Whatsapp: +393343790234